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Sim e minori, come funziona il parental control automatico

Sarà in vigore dal 21 novembre

È tempo di cambiamenti per le Sim card. Il 4 ottobre l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni (Agcom) ha fatto sapere che le Sim saranno attivabili anche tramite Spid e Cie. Le operazioni saranno così di molto semplificate.

E adesso, tramite delibera pubblicata sempre sul sito dell’Agcom nella giornata di giovedì 9 novembre, si affronta la delicata questione, anzi il rapporto, tra Sim e minori. Per tutelare i quali sarà applicato automaticamente un parental control. Vediamo di cosa si tratta.

Sim e minori

Dicevamo della delibera Agcom dell’8 novembre, pubblicata sul sito ufficiale il giorno successivo.

Delibera che peraltro va a colmare un vuoto legislativo piuttosto clamoroso. Al di là dell’abitudine di intestare a un maggiorenne la Sim di un minore, non c’è una legge e che vieti di intestarla direttamente ai giovanissimi. E la scelta di molti operatori di stabilire a 8 anni il limite minimo di età è arbitraria. Ma pure commerciale: è da quell’età che si fanno partire specifiche offerte commerciali riservate a bambini e ragazzi.

Ma qualcosa, nelle Sim per i minori, cambierà a partire dal prossimo 21 novembre. Scopriamo cosa.

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Il parental control

La delibera adottata è la 9/23/Cons del 25 gennaio scorso, in materia di “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”. La novità, operativa dal 21 novembre, sarà gratuita, e coinvolgerà tutte le Sim intestate ai minori.

Gli operatori avranno anzi l’obbligo di applicare questo blocco di default sulle Sim per i minori, comprese quelle contenenti offerte.

Si tratterà di un sistema di controllo parentale (SCP) che si attiverà allo scopo di “limitare o bloccare l’accesso a determinate attività online da parte di un minore, impedendo l’accesso, tramite qualunque applicazione, a contenuti inappropriati per la sua età (es. pornografia, violenza, armi, droghe etc.).”

I siti bloccati

L’Agcom ha fornito una lista delle categorie di siti che saranno bloccati dal sistema di controllo parentale.

  • Contenuti per adulti: siti riservati ai maggiorenni; siti che mostrano nudità in un contesto pornografico, accessori sessuali, attività orientate al sesso; siti che raccomandano l’acquisto di tali beni e servizi.
  • Gioco d’azzardo/scommesse: siti che forniscono informazioni o promuovono/supportano gioco d’azzardo e/o scommesse.
  • Armi: siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati.
  • Violenza: siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali anche autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata.
  • Odio e discriminazione: siti che promuovono/supportano odio/intolleranza verso individui o gruppi.
  • Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche: siti che promuovono/supportano anoressia/bulimia, uso di sostanze stupefacenti, alcol, tabacco.
  • Anonymizer: siti che forniscono strumenti per rendere l’attività online irrintracciabile.
  • Sette: siti che promuovono/offrono assistenza per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali.

Tempi di attuazione ed eventuali sanzioni

Il blocco sulle Sim destinate ai minori entrerà in vigore il 21 novembre, a 9 mesi dalla pubblicazione della delibera.

Entro quella data gli operatori devono comunicare le soluzioni tecniche adottate, le categorie di contenuti da bloccare individuate e i soggetti terzi utilizzati come partner tecnologici per implementare il sistema di parental control.

In caso di violazione della norma, l’Agcom potrà ordinare la restituzione delle eventuali somme ingiustificatamente addebitate agli utenti.

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Sim e minori, il parental control automatico: due dubbi

Il primo dubbio riguarda gli specifici siti che saranno bloccati. Al di là delle otto categorie, su quali contenuti interverrà l’autorità, e con quale metodo?

Ancor più ragionevole è il dubbio sulla reale utilità della norma. Che dovrebbe essere comunicata in modo chiaro e capillare, per evitare che un adulto acquisti a proprio nome una Sim e poi la dia al figlio minore (prassi che, come abbiamo detto, è quella a oggi largamente più utilizzata). In questo modo, inutile aggiungere, non ci sarebbe alcun blocco dei contenuti. Ma toccherebbe all’adulto monitorare il traffico del minore o applicare tutti i filtri e le limitazioni del caso.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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