B1NARY – Episodio 14: L’amore è una rottura

Non c’è niente di male, ma con il tempo siamo diventati pressocché disillusi verso l’antica teoria del chiodo schiaccia chiodo: spesso ci si ritrova, nel peggiore dei casi, a passare una serata anonima, con lo sguardo costantemente rivolto all’orologio, impazienti di tornare il prima possibile a casa, a covare la propria malinconia; nel migliore dei casi, invece, ci toccherà dover gestire l’imbarazzo post coitale, in prossimità di un altro corpo umano, alieno e misconosciuto, a elaborare la strategia più indolore per scivolare via dal letto e accomiatarci nel modo meno spiacevole possibile.

Se sei giunt@ da noi, se ti stai chiedendo se questo sia il momento giusto, insomma, tradisce il fatto che sei probabilmente già consapevole del fatto che intravedi questi rischi, e stai semplicemente cercando qualcuno (noi, in questo caso) che ti dica che è sacrosanto prenderti un altro po’ di tempo prima di fare mosse azzardate di cui pentirti fin troppo velocemente.

Ma potremmo sbagliarci: non esiste un’equazione universale per valutare questo genere di sensazioni – né un lasso di tempo standardizzato attraverso cui sia possibile valutare con oggettività scientifica la quantità di giorni, settimane o mesi adeguati da trascorrere prima di abbandonarsi, nel modo migliore, a un nuovo incontro.

Non c’è nulla di male a voler tornare in pista dopo una rottura, ma è ancora più sacro e doveroso prendersi del tempo in caso di incertezze e titubanze, per rimanere un po’ a contatto con la propria solitudine, rinsaldare la propria autostima, dedicarsi ad amicizie, hobby e passioni prima di ributtarsi nella mischia.

E non siamo neanche noi a doverlo dire: non c’è un’equazione vincente i rapporti, le rotture, gli appuntamenti – se non quella che decidi serenamente per te, e solo per te.

Un abbraccio!

Dici che il tuo spasimante ha tutte le carte in regola, ma non ti attrae fisicamente: uscire con lui sarebbe come sedersi a un tavolo da poker nell’intima speranza che possa sorprendentemente tramutarsi in una partita di scopone (scientifico).
Ma non è così che funziona – anche se una valutazione sul campo, condotta nel mondo della tridimensionalità, fuori dall’immagine piatta e stereotipata che inevitabilmente viene tramandata dai social, potrebbe aiutarti a chiarire qualsiasi tipo di dubbio – in un (doppio) senso o nell’altro.

Per il resto, lasciamo l’amor gentile e cortese alle liriche rinascimentali: un buon rapporto non può prescindere da una sana dose di attrazione fisica ed erotica. Le affinità elettive che riescono a sopravvivere nonostante la mancanza assoluta di pulsioni sessuali hanno un nome ben preciso: si chiamano amicizie.

Ti suggeriamo quindi di lasciar perdere. Ancor meglio, se il tuo spasimante dovesse farsi di nuovo avanti, sii sincera: con il massimo tatto e tutta la delicatezza del caso, ammetti di sentirti lusingata ma di non avvertire quel tipo di attrazione. Oppure paventa la possibilità di vedersi in assoluta amicizia – con un po’ di chiarezza alla base, potrebbe comunque nascere un bel rapporto: del resto, il sesso è un piacere, mica un obbligo costituzionale.

Buona fortuna!

Cara anonima,
prima di tutto non darti troppo cruccio: tutti siamo stati traditi, se non negli atti, nel pensiero – ben difficilmente l’azione pratica si espleta d’improvviso, senza bisogno di pianificazione, senza aver covato una tentazione, senza aver ricercato la persona adatta o l’occasione giusta.

Anche noi, con la stessa sicurezza, potremmo dire che tutte le nostre storie passate sono finite sulla scia di un tradimento – il mero accadimento rappresenta soltanto una conseguenza, non la causa, e va ricercato nella fine dell’attrazione, nello sbiadirsi di un sentimento, nel disperato tentativo (perché di questo si tratta) di compensare una mancanza con il brivido di una nuova esperienza: con risultati spesso alterni, e quasi sempre insoddisfacenti.

Il tradimento è la norma e la consuetudine di tantissime coppie, che ci piaccio o no: quasi ogni storia finisce proprio sulla scia di un tradimento, e potremmo dilungarci spiegando che questa dinamica è sfortunatamente la norma, in quanto rappresenta l’unica forma possibile, a volte, per soddisfare determinate pulsioni in una società radicalmente impostata sulla coppia monogamica come unico format socialmente ammissibile, ma ci manca la voglia e il tempo di spiegare perché l’acqua è calda.

Passando invece al tuo specifico caso, crediamo che tu debba fermarti un attimo e analizzare nel dettaglio gli accadimenti, per comprendere se una sfortunata sequenza di eventi e casualità costituisca al contrario un pattern conclamato: il tuo è un caso destinato inevitabilmente a ripetersi, oppure hai semplicemente inanellato una serie di persone sbagliate? Sei condannata a una serie di coazioni a ripetere, o semplicemente, come tutti, sei passata attraverso una sequenza di relazioni che a un certo punto non funzionavano più, dove il tradimento è stato soltanto l’atto finale?

Dacci retta: siamo sicuri che su di te non pende nessuna maledizione se non il lento consumarsi dei sentimenti – un decadimento che più o meno interessa, e ha interessato, tutte le coppie in ogni epoca e nazione. Se analizzi con obiettività il tuo passato, e il passato dei tuoi amici e le tue amiche, ti renderai conto che la monogamia è una sfida difficile, in cui tutti si impegnano ogni giorno, con risultati a volte vincenti, ma ancor più spesso fallimentari. Perciò fai tesoro delle tue riflessioni, ma non fissarti sull’elaborazione di un fato avverso: procediamo tutti per tentativi, spesso rimettendoci, ma non certo la speranza che il prossimo rapporto possa essere finalmente quello giusto.

Continua a provare!