Non occorre tornare sull’annosa questione del forte rincaro delle bollette di luce e gas. Per il semplice motivo che tutti gli italiani se ne sono accorti e se ne stanno accorgendo.
E ciò nonostante il governo abbia inserito, nei vari Decreti aiuti che si sono succeduti, misure per contenere questi sensibili rincari. Ultimo in ordine di tempo è l’emendamento al Decreto aiuti bis, con il quale si è prorogato sino a fine anno il cosiddetto bonus sociale, rivolto a famiglie con Isee fino a 12.000 euro.
Troppo spesso, tuttavia, i consumatori si limitano a fare spallucce, a rimboccarsi le maniche e cercare di risparmiare il più possibile. Nella convinzione che ogni aumento delle utenze domestiche sia magari gravoso ma legittimo.
Tuttavia, così sempre non è. Non a caso, proprio in riferimento al caro bollette, l’Antitrust ha aperto un’istruttoria contro 4 compagnie. Vediamo di cosa si tratta.
Caro bollette: l’Antitrust apre un’istruttoria
La notizia è stata pubblicata mercoledì 19 ottobre sul sito dell’Autorità garante del mercato e della concorrenza (Antitrust).
A essere finite nel mirino sono quattro società del mercato libero. I termini sono diversi ma la sostanza è identica, e riguarda le modifiche unilaterali dei contratti. Quell’ambito, appunto, dove troppo spesso – per mancanza di informazioni specifiche – i consumatori si trovano a dover supinamente accettare.
Ma quali sono, e perché, le società coinvolte?
Le società fornitrici nel mirino dell’Antitrust
Nel comunicato dell’Antitrust leggiamo i nomi delle 4 società su cui è stata aperta l’istruttoria. E quelli delle 25 aziende che dovranno fornire maggiori informazioni.
“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato quattro procedimenti istruttori – e altrettanti sub-procedimenti cautelari – nei confronti delle società Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero.
Inoltre ha inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società: A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi.”
Le quattro istruttorie
In generale, le 4 società su cui l’antitrust ha aperto un’istruttoria avrebbero agito in contrasto con l’articolo 3 del Decreto aiuti bis. Che “sospende, fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso”.
In altre parole, sono sospese le modifiche unilaterali del contratto sino al 30 aprile 2023, escluse quelle già avvenute prima dello stesso decreto.
Peraltro, in un comunicato del 13 ottobre, l’Antitrust ha spiegato con precisione proprio i limiti di applicabilità delle modifiche unilaterali dei contratti da parte delle aziende fornitrici di energia elettrica e gas naturale.
Le istruttorie nel dettaglio
Nel comunicato, l’Antitrust entra nel dettaglio di ciascuna delle 4 istruttorie. Leggiamo che “a Iberdrola e ad E.ON. viene contestata la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori.
A Dolomiti, invece, viene contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali perfezionate, ovvero effettivamente applicate prima della stessa data.
A Iren, infine, viene contestata la comunicazione relativa alla asserita scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso con la contestuale prospettazione delle nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta, in alternativa alla facoltà del cliente di recedere dalla fornitura.”
La bugia sulle rinnovabili
Per quanto riguarda il caro bollette, l’Antitrust contesta a Iberdrola e Dolomiti anche una comunicazione ingannevole.
Le due aziende avrebbero evidenziato l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale. Ma ciò ha palesato una “espressa e grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, secondo le quali l’energia elettrica venduta proverrebbe esclusivamente da fonti rinnovabili”.
La richiesta di chiarimenti a 25 aziende
Infine, l’Antitrust ha inviato a 25 aziende fornitrici di luce e gas “una richiesta di informazioni per acquisire copia di eventuali comunicazioni contra legem mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022, relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione/sostituzione/aggiornamento applicate dopo il 10 agosto 2022”.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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