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Bonus caldaia 2024, ecco come fare domanda

Alla fine di ogni anno, tra le altre cose, si torna a parlare di agevolazioni e bonus.

A quelli che, almeno per ora, ci attendono nel 2024 abbiamo dedicato un recente articolo. Ci sono poi i bonus che scadranno, salvo ripensamenti, alla fine dell’anno in corso. Tra questi (ne abbiamo scritto nelle scorse ore) c’è il bonus riservato ai lavoratori part time, le cui domande possono essere inviate sino a venerdì 15 dicembre.

C’è poi il bonus caldaia, tuttora attivo, e che terminerà il 31 dicembre 2024. Si tratta di un aiuto economico pensato per chi vuole sostituire il vecchio impianto in favore di uno più sostenibile. Il bonus caldaia in realtà può essere chiesto nell’ambito di alcuni incentivi edilizi, e permette di ottenere uno sconto immediato o una detrazione fiscale che va dal 50% al 65%. Scopriamo meglio la misura in questione.

Il bonus caldaia e la Direttiva case green

Tutto nasce dall’ok dell’Europa alla Direttiva case green, arrivato lo scorso 7 dicembre.

La direttiva, che mira alla riduzione di emissioni e al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di tutta Europa, porta con sé due conseguenze. Quella a più lungo termine è lo stop alle caldaie a gas entro il 2040. L’altra è la fine delle agevolazioni fiscali a partire dal 2025. Ciò significa che il bonus caldaia decadrà il 31 dicembre del 2024.

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Cos’è il bonus caldaia

Il bonus caldaia, dicevamo, è un’agevolazione che fa parte di bonus già esistenti, e che può dare diritto a una detrazione fiscale dal 50 al 65%, o in alternativa (ma solo, come vedremo, in determinati casi) a uno sconto immediato. È rivolta a chi acquista o sostituisce l’impianto con uno a risparmio energetico.

Analizziamo le varie possibilità.

Bonus caldaia e detrazione al 50%

Con il bonus mobili ed elettrodomestici si ha la possibilità di fruire di uno sconto del 50% sull’acquisto di una nuova caldaia. In questo specifico caso si ha però un tetto massimo di spesa di 8.000 euro.

Il bonus caldaia è spendibile anche con il bonus ristrutturazione 2024, se il nuovo impianto è compreso nei lavori di costruzione. Anche qui la detrazione è del 50% ma in questo caso il tetto di spesa massimo sale a 96.000 euro.

Bonus caldaia ed ecobonus

Il bonus caldaia è inoltre inserito nell’ecobonus, e dà diritto a una detrazione fiscale del 65%.

Per avere diritto all’agevolazione occorre acquistare e installare caldaie a condensazione come minimo di classe A. Alla quale vanno aggiunti sistemi di termoregolazione di ultima generazione (classe 5, 6 o 7).

L’ecobonus dà diritto alla detrazione del 65% in 10 anni delle spese sostenute per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, di classe energetica A (minimo).

La detrazione sarà al 65% anche se si installano termovalvole, che permettono di regolare e misurare il consumo dei singoli termosifoni.

Sconto immediato

Il bonus caldaia può anche dare diritto a uno sconto immediato in fattura.

Questo, però, solo per gli interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023. Inoltre, per ricevere lo sconto è necessario pagare con bonifico postale o bancario.

Come inoltrare la richiesta

Per chiedere il bonus caldaia si può procedere in fase di dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 o il modello PF, (ex modello unico).

L’importo detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali di pari importo. Nel calcolo delle spese vanno considerate anche quelle di trasporto, di montaggio e di rimozione del vecchio impianto.

Seconda modalità, appena vista, quella dello sconto immediato.

C’è infine la possibilità di convertire in credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori. Ma questo sempre per gli interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023.

Ricordiamo infine che per fruire del bonus caldaia è necessario conservare alcuni documenti. Ossia la fattura d’acquisto, la ricevuta del bonifico, la ricevuta di transizione se si paga con carta di credito o di debito, lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, insieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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