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In California, legge per migliorare le condizioni nei magazzini Amazon

La proposta dovrebbe arrivare nel Senato dello Stato questa settimana

Una proposta di legge in California potrebbe cambiare il modo in cui Amazon gestisce i lavoratori nei suoi magazzini. La proposta AB-701, renderebbe obbligatorio per Amazon rivelare le quote di pacchi imballati e spediti che i dipendenti devono rispettare. E impedirebbe di fissare numeri impossibili da raggiungere senza le dovute pause per mangiare, riposare e usare i servizi igienici.

Nuova legge per migliorare le condizioni dei lavoratori dei magazzini di Amazon in California

Se i lavoratori non possono realisticamente raggiungere le quote fissate, l’azienda deve abbassarle. Una situazione che potrebbe essere governata dal buon senso ma che, viste le notizie degli ultimi mesi riguardo i magazzini di Amazon, è meglio scrivere in legge. Questo il ragionamento dietro la proposta passata a maggio all’assemblea di Stato, che questa settimana arriva in Senato.

La legge vuole far sì che le quote da raggiungere siano trasparenti e note, in modo da poter verificare che le aziende che gestiscono grandi magazzini come Amazon diano obiettivi realizzabili. Obiettivi che non impediscano a chi lavora di prendersi le pause spettanti per legge, per andare in bagno, mangiare e riposarsi. Inoltre, la legge vuole impedire ai dirigenti di punire chi non raggiunge quote. Se queste quote sono troppo alte per essere raggiunte senza compromettere la sicurezza e la salute dei dipendenti.

amazon prodotti invenduti distruggere-min

Questa legge arriva dopo che diversi dipendenti dell’azienda hanno riportato di aver dovuto urinare in bottigliette di plastica per non perdere tempo andando in bagno. Di recente, è emerso che Amazon chiede ai dipendenti di scansionare fino a 400 oggetti all’ora in magazzini computerizzati, dove il tasso di infortuni è più alto del 50% (secondo il Center for Investigative Reporting).

Amazon commenta al New York Times dicendo che i licenziamenti per non aver raggiunto le quote sono rari e smentisce le accuse fatte dagli ex-dipendenti. E di recente ha sponsorizzato alcuni interventi per ridurre il rischio di infortuni e promuovere il benessere sul luogo del lavoro. Ma rifiuta di commentare direttamente sulla proposta di legge californiana.

La situazione è ancora tutta da decidersi: vi terremo informati.

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Source
Engadget

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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