Il cambiamento climatico è un argomento parecchio spinoso e divisivo: solo il 40% degli americani, ad esempio, ritiene che la lotta al climate change dovrebbe essere una priorità assoluta. D’altra parte, però, esistono moltissimi giovani attivisti che hanno deciso di sfruttare il potere di internet e dei social, come TikTok, per portare consapevolezza su questi argomenti: l’attivismo si sta spostando sempre di più online.
L’attivismo online potrebbe salvarci dal cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico è un argomento molto delicato e divisivo. Tre americani su quattro concordano sul fatto che il cambiamento climatico è reale e che gli esseri umani vi contribuiscono almeno in parte, ma solo il 40% afferma che la lotta al cambiamento climatico dovrebbe essere una priorità assoluta, secondo un recente sondaggio di Pew Research. Ciò può essere in parte dovuto al fatto che ben oltre la metà degli intervistati ha affermato di non credere che il mondo sarà in grado di fare abbastanza per risolvere la catastrofica situazione. E, dato che in quest’era c’è una parola per tutto, c’è anche una parola per questa ansia climatica: eco-disperazione.
Da sempre, però, c’è chi non si arrende mai: sono gli attivisti, che si battono per diffondere la consapevolezza su queste tematiche così delicate. E anche l’attivismo sta diventando sempre di più online, dove può davvero fare la differenza.
Su TikTok, ad esempio, si possono trovare decine e decine di attivisti – solitamente sotto i 30 anni – che sfruttano l’enorme cassa di risonanza del social per sensibilizzare sulle problematiche ambientali e non solo. Questi, tramite il megafono virtuale di TikTok, mostrano semplici modi in cui si può fare la differenza, aiutando gli altri a vivere in modo più sostenibile. Gli argomenti che toccano solitamente sono l’upcycling, il riciclo e molto altro ancora. E si può dire che questi attivisti dei social media stanno cambiando il mondo, un tweet e un video TikTok alla volta.
I social media sono fondamentali in questa fase
Nel 2021 il sito Digital Future Society ha intervistato Maribel Tellado García, che lavora per Amnesty International Spagna dal 2007 come vicedirettrice delle campagne per la mobilitazione. Durante l’intervista ha confermato più volte come l’attivismo online sia in grado di mobilitare centinaia di migliaia di persone per una causa e possa fare la differenza tra la vita e la morte.
“L’attivismo digitale utilizza Internet come strumento per mobilitare l’opinione pubblica in difesa di diverse cause. I social media, in particolare, l’hanno aiutata a prosperare in modo straordinario perché porta gli utenti e coloro che hanno potere decisionale allo stesso livello, siano essi governatori, dirigenti d’azienda, rappresentanti di partiti politici o altri.” ha affermato García.
Questo perché i social media sono un diretto accesso agli uffici delle aziende che si vogliono scomodare. È praticamente impossibile fermare il fenomeno una volta iniziato, poiché si propaga in maniera esponenziale e risulta difficile censurare la voce virtuale di migliaia di utenti.
Secondo la vicedirettrice, tra le piattaforme più utili troviamo Twitter. È immediato, riesce a moltiplicare un messaggio in breve tempo ed è diventato fondamentale per scaturire azioni che richiedono una risposta rapida e un grande coinvolgimento. Facebook, d’altro canto, è importante grazie ai gruppi che creano conversazioni più durature; mentre Instagram consente l’uso delle immagini come elemento provocatorio che rende più facile per le persone identificarsi con una causa a prima vista.
Anche TikTok, il cui pubblico principale è costituito da persone molto giovani, è uno strumento molto interessante poiché stimola la mobilitazione in questa fascia di età e con brevi video si può arrivare a centinaia di migliaia di persone. E, nell’ultimo periodo, è proprio TikTok che sta spopolando come piattaforma fertile per l’attivismo online.
Gli attivisti più famosi su TikTok
Tra le persone attiviste più conosciute su TikTok troviamo Alaina Wood, che combatte la disperazione climatica con video stimolanti e molto informativi. Fornisce ai suoi più di 300.000 follower modi semplici e attuabili per essere più rispettosi dell’ambiente, dimostrando come ogni piccola cosa possa fare la differenza. Inoltre di recente ha contribuito a formare Eco-Tok, un gruppo di famosi TikToker che promuovono idee e prodotti ambientali, e ha avviato la tendenza “OK Doomer”, che combatte la disperazione climatica tramite i meme.
Umberto Greco, invece, è un attivista che preserva le foreste pluviali tramite un’app gratuita. Al college, Greco si è appassionato al cambiamento climatico ma era frustrato dalla “green tax” che rende costosi i beni sostenibili. È così nata OpenTabs, un’organizzazione nonprofit che finanzia la conservazione della foresta pluviale attraverso un’estensione gratuita per i browser. Una volta che gli utenti installano l’estensione, viene posizionato un piccolo annuncio nell’angolo di ogni scheda e le entrate pubblicitarie vengono donate per salvare gli alberi. Basta aprire cinque schede per salvare un albero, un’azione che a noi utenti non costa nulla.
Greco condivide anche suggerimenti, notizie e aggiornamenti sulla conservazione delle foreste sul suo TikTok, insieme a suggerimenti su come i giovani possono essere politicamente attivi nella lotta al cambiamento climatico.
La pandemia ha giocato un ruolo chiave nell’attivismo online
Il profilo TikTok di Alaina Wood è nato durante la noia causata dai primi mesi della pandemia, in cui tutti erano a casa e si faceva un grande uso dei social. Proprio la pandemia ha influito sulla crescita dell’attivismo online, come conferma García. “Scioperi, manifestazioni digitali e azioni simboliche basate su fotografie, video o messaggi di protesta sono stati indetti tramite Zoom. Un esempio è stata l’azione a favore dei diritti delle donne in Polonia #ProtestAtHome.”
“Abbiamo aggiunto i codici QR all’attivismo, approfittando del fatto che siamo stati costretti ad abituarci ai codici QR per accedere ai menu di bar e ristoranti. Questo è stato un elemento chiave dell’azione #FreeSaudiWomen che abbiamo promosso contro le attiviste incarcerate per aver chiesto l’uguaglianza in Arabia Saudita, durante la riunione del G-20 nel novembre dello scorso anno.” continua la vicedirettrice.
I movimenti più di successo online
L’ambiente online ha lo straordinario potere di mobilitare centinaia di migliaia di persone per una causa. Un esempio può essere il movimento #BlackLivesMatter, che è cresciuto in maniera esponenziale anche grazie ai social che hanno senza dubbio contribuito. La campagna dell’Argentina per legalizzare l’aborto ha raccolto sostegno online in tutto il mondo e alla fine l’aborto è stato legalizzato. Senza parlare del movimento #MeToo, secondo García il fenomeno di attivismo che in assoluto ha avuto più successo online.
Questo movimento è nato negli Stati Uniti per denunciare la violenza sessuale nel mondo del cinema. E, oltre a incoraggiare le celebrità a farsi avanti, ponendo fine a decenni di impunità, ha stabilito un precedente che si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo.
Per tornare invece all’attivismo online che ha a che fare con l’ambiente e il cambiamento climatico, è impossibile non citare il #FridaysForFuture, un movimento globale avviato da Greta Thunberg che ha mobilitato milioni di giovani studenti. L’impatto di questo movimento è stato impressionante.
Si può fare la differenza per contrastare il cambiamento climatico
Insomma, l’attivismo sta diventando sempre più online. I social vengono sfruttati per realizzare campagne di mobilitazione, per sensibilizzare soprattutto il pubblico più giovane e anche per radunare, fisicamente, un numero più grande possibile di persone. Grazie ai social, molti più giovani ora sono consapevoli della drammatica situazione in cui versa il nostro pianeta e riescono, quotidianamente, a fare piccoli gesti per contribuire a migliorare la salute della Terra. Piccole accortezze che, se sommate, possono fare la differenza.
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