Chi di noi non ha mai sognato di possedere un cabinato? Che siate giocatori cresciuti nell’era delle sale giochi o che, anche per ragioni anagrafiche, li abbiate scoperti solo in epoche più recenti, queste icone del settore sono un sogno proibito di moltissimi. Grazie al Capcom Home Arcade, ora sarà possibile realizzarlo. Noi l’abbiamo potuto testare in anteprima e ora vi raccontiamo tutti i dettagli.
Capcom Home Arcade, analizziamolo meglio…
Quando si parla di storia del videogioco, non si può assolutamente dimenticare Capcom, una contrazione di Capsule Computers. L’azienda giapponese è una vera e propria colonna portante del settore, che ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo dell’industria che conosciamo oggi. In particolare, alcuni dei suoi titoli storici come Ghosts ‘n Goblins, Final Fight e ovviamente la serie di Street Fighter hanno formato le generazioni passate di gamer e ancora oggi l’azienda regala successi memorabili.
Anche per celebrarne la storia, nasce quindi Capcom Home Arcade. Si tratta di un device che permette di rivivere alcuni dei videogiochi più importanti dell’azienda, con un controller che riproduce i comandi del passato. Si tratta di una plancia con due stick arcade e otto tasti per parte, dal design basato sull’iconico logo dell’azienda. Una scelta particolare, che la rende adatta soprattutto ai fan dell’azienda, più che a un pubblico generalista. Forse un design più semplice avrebbe avuto un appeal trasversale, ma alla fine è anche parte del fascino di questo prodotto.
Dotata di una presa Micro USB, connessione Wi-Fi e un’uscita HDMI per connetterla allo schermo, contiene 16 giochi preinstallati al suo interno. Si può trovare una gran varietà, adatta a diversi tipi di giocatori, da Armored Warriors e Mega Man, passando per Darkstalkers e i sopracitati Final Fight e Street Fighter II, fino a Captain Commando, Gigawing e Alien vs Predator.
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Vista anche l’invasione del mercato degli ultimi anni di questo tipo di prodotti, è facile pensare al Capcom Home Arcade come una nuova ‘console mini‘. Paragonarlo con queste però è ingiusto per entrambe le parti. Quello che l’azienda propone con questo nuovo prodotto è una versione più comoda e gestibile dei cari vecchi cabinati, di cui parlavamo in apertura.
Troviamo una coppia di arcade stick, affiancata da una configurazione a sei tasti per ciascuno, proprio come accadeva all’epoca delle sale giochi. Possiamo quindi piazzarci fianco a fianco con un altro giocatore per scontrarci o per collaborare. Il tutto con il giusto compromesso tra la riproduzione dell’esperienza e una maggior comodità data dall’allargamento dello spazio.
La struttura è decisamente solida e robusta. Questo è importante per i giocatori che vogliono scatenarsi al massimo nelle proprie sfide, senza pericolo che il Capcom Home Arcade sfugga loro sotto le mani. Chiaramente questo implica un set-up differente rispetto a quello tipico di una console casalinga. Anche questo è il motivo per cui il giusto termine di paragone è proprio il cabinato.
Per godere al massimo dell’esperienza di Capcom Home Arcade dovremo posizionarlo su una superficie piana davanti al televisore. Questo crea una sorta di ibrido modulare, che offre un ingombro molto minore rispetto al cabinato, ma con un risultato finale non troppo dissimile. A questo punto non ci resterà che inserire i gettoni (virtuali, ovviamente) e iniziare a giocare!
Capcom Home Arcade, il cabinato a casa
Non c’è molto da aggiungere su tutto ciò che riguarda i titoli disponibili. Ce n’è davvero per tutti i gusti, con alcuni titoli assolutamente indimenticabili. Le sfide scorrono chiaramente in totale fluidità, senza particolari ostacoli. Riscoprire questi giochi e soprattutto questo modo di giocarli è divertentissimo per virtualmente chiunque.
Nonostante questo, anche in virtù del prezzo consistente, si tratta di un prodotto chiaramente destinato agli appassionati più hardcore. Chiunque abbia il desiderio di avere un proprio cabinato casalingo può qui trovare un ottimo compromesso, con una console che riproduce quasi perfettamente quel tipo di esperienza, ma richiedendo un investimento più accessibile e, fattore da non escludere, un ingombro decisamente minore.
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