A proposito del fotografare più volte uno stesso soggetto e delle difficoltà che questa sfida rappresenti, riprendiamo il discorso della settimana scorsa con un nuovo esempio, ELIO, di Elio e le storie tese.
Partiamo subito sottolineando che raccontare questo personaggio è impresa ardua.
Sarà per la sua personalità esuberante, sarà per l’immagine che questo artista da di sé, sarà per l’estrema notorietà di cui lui e il suo gruppo godono nel nostro paese. Fatto sta che approcciarlo fotograficamente non è mai stato facile; se non altro per cercare di creare qualcosa che fosse al suo livello.
Nella nostra carriera abbiamo avuto a che fare con lui ben tre volte, tutte per riviste diverse e nel corso di diversissimi momenti della nostra carriera, soprattutto dal punto di vista stilistico: dalle immagini che vi proponiamo risulta evidente.
Le nostre foto a Elio e le storie tese
La nostra “prima volta” è stato per VANITY FAIR e abbiamo voluto strafare, portando Elio & Le Storie Tese in una vecchia trattoria milanese per scimmiottare i Sopranos (la ricordate la serie TV?). Un gioco a cui la band si è prestata con entusiasmo. E si vede.
In questo caso abbiamo veramente dato libero sfogo alla creatività, supportati dalla redazione e soprattutto dal photo editor. Un bel momento, di quelli che capitano di rado.
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La seconda volta, a distanza di qualche mese, abbiamo dovuto scattare delle foto a Elio e le storie tese per ROLLING STONE. Questa volta i “paletti” messi dalla rivista erano più costrittivi: bisognava parlare di una scultura di un noto artista a forma di braccio.
Li abbiamo lasciati giocare e sfruttato la loro simpatia ma, soprattutto, irriverenza, scegliendo, questa volta, un bianco e nero “vecchio stile”, semplice, pulito, senza fronzoli. Se non altro per evitare la distrazione dai soggetti di una location non propriamente ottimale: un semplice angolo di strada poco lontano dalla redazione della rivista.
A volte bisogna sapersi adattare ed essere capaci di dare il massimo con il minimo.
Elio: un ritratto puro
Infine, poco tempo fa, ci siamo ritrovati a scattare dei ritratti più “puri” al solo Elio, in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in cui abbiamo realizzato un portfolio per diverse riviste scattando attori, registi e personaggi dello spettacolo in genere: più di 150 ritratti in una settimana. Un lavoraccio (o un lavorone, a seconda di come lo si guarda).
Lui, solo. Elio senza le storie tese.
Un lavoro di ricerca dell’espressione, della mimica facciale e della gestualità. Anche qui senza distrazioni, decontestualizzato su fondo neutro. Alla ricerca del momento giusto e in poco tempo.
Il pane quotidiano del ritrattista, insomma.
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