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CulturaTech

In chat con Gesù (e volendo anche con Satana)

L’app poggia su ChatGPT

A scuola avevamo imparato come fede e tecnologia siano due ambiti antitetici, che cercano di arrivare alla verità attraverso due strade all’apparenza prive di punti di contatto. Senza scendere in dettagli, è del tutto evidente che la fede prevede la presenza di un’entità sovrannaturale che tutto governa e a cui tutto si riporta. È lei la Verità, a cui si tende.

Viceversa, la tecnologia è l’ambito dove più che in ogni altro si sprigiona il sapere razionale umano, quasi sempre con finalità pratiche. E può essere anche l’ambito dove qualche megalomania l’uomo rischia pure di patirla. Soprattutto oggi, che con i chatbot conversazionali ci si è arrivati a chiedere se le macchine hanno, o avranno, un’anima.

Ma insomma: la fede e la tecnologia sono o non sono conciliabili?

Satana

I due precedenti

La risposta in qualche modo è sì e ne abbiamo due freschi esempi.

Il primo riguarda il fatto che venerdì 9 giugno nella Chiesa di San Paolo, situata nella cittadina bavarese di Fürth, in Germania, ChatGPT ha sostituito il sacerdote nella recita del sermone.

E, per avvicinarci ancor più alla notizia di cui parleremo oggi, su Prega.org c’era la possibilità di chattare con Padre Pio e con altri santi. O meglio, per non ingenerare confusione o incorrere in accuse di blasfemia: si trattava semplicemente di ChatGPT, che era stato addestrato a rispondere in chat sulla falsariga di quanto probabilmente avrebbe detto Padre Pio o il santo scelto dall’utente. Abbiamo adoperato il verbo al passato perché il servizio è momentaneamente sospeso.

In chat con Gesù

Oggi che i chatbot conversazionali si vanno via via affinando, anche le mire dell’universo cattolico si sono alzate. E così, almeno per adesso fuori causa la chat con Padre Pio, ecco che viene messa online nientemeno che la chat con Gesù. Nella quale è peraltro possibile interloquire anche con santi e profeti. E non solo, come vedremo. Di cosa si tratta?

Text with Jesus

L’app in questione, senza tante mezze misure, si chiama Text with Jesus (Chatta con Gesù).

E nella home page è descritta in una maniera che più chiara non si potrebbe l’operazione di marketing: “Una connessione divina in tasca. Scopri un nuovo modo interattivo per interagire con la tua fede attraverso Text with Jesus, una rivoluzionaria app di chatbot basata sull’intelligenza artificiale per iPhone e iPad, progettata per cristiani devoti che cercano una connessione più profonda con le figure più iconiche della Bibbia”.

Come funziona?

Text with Jesus, l’app che permette di aprire una chat con Gesù, santi e apostoli, è stata ideata da CatLoaf, piccola azienda di Los Angeles fondata da un ingegnere francese, Stéphane Peter.

Come funziona Text with Jesus? È presto detto: se si desidera conversare in chat con Gesù, Giuseppe e Maria, lo si può fare gratuitamente. Vi diciamo di più: persino Satana è accessibile senza costi aggiuntivi (ma a vostro rischio, verrebbe da aggiungere).

Viceversa, per interloquire con altri apostoli, i profeti o ulteriori figure della cristianità il costo è di 2,99 euro al mese. C’è anche l’abbonamento annuale a 34,99 euro.

Le domande insidiose

Va da sé che diversi media si sono già sbizzarriti nel porre domande insidiose a Gesù e ai santi.

Gesù che, ad esempio, fa sapere di non avere mai avuto “nessuna esperienza romantica, ma ho amato molto”.

Modernissima, poi, la risposta di Maria sul femminismo: “Agli occhi di Dio uomini e donne sono ugualmente amati e valutati. Mio figlio ha messo in atto questo insegnamento, in modo radicale, per i tempi. Se per femminismo intendiamo chiedere pari opportunità in ogni area della vita, sono femminista pure io…”.

L’azienda si tutela spiegando: “L’applicazione, alimentata dall’intelligenza artificiale, non pretende di fornire reali intuizioni divine o di possedere una qualche forma di coscienza divina, ma si limita a utilizzare il suo modello linguistico per generare risposte basate su un ampio corpus di testi biblici e religiosi. Lo scopo dell’applicazione è stimolare la riflessione, approfondire la comprensione dei testi religiosi e incoraggiare conversazioni significative sulla fede”.

Chat, fede, bisogno di comunicazione e ascolto

A pensarci bene, una chat con Gesù (o meglio con un’IA che ne mima le risposte) non è poi così paradossale.

Ogni social e più ancora ogni forma di comunicazione fa leva sulla solitudine individuale e sulla necessità di intessere relazioni ed essere ascoltati. Lo si può fare in modo per così dire orizzontale, con il confronto (reale o virtuale) con altre persone, o in modo verticale, cercando conforto nella trascendenza.

In fondo, l’unica peculiarità di Text with Jesus è che si basa sulla comunicazione verticale e non orizzontale.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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