È la storia più vecchia del mondo, ed è destinata a ripetersi in loop: una nuova tecnologia arriva e rischia di soppiantare un lavoro svolto dagli esseri umani. Una dinamica che fa riflettere ancor di più se questi esseri umani, oltre ad un lavoro di tecnica, svolgono un compito artistico, fatto di emotività e anima. I disc jockey, comunemente detti DJ, delle radio per esempio, ora potrebbero essere definitivamente soppiantati dall’intelligenza artificiale di ChatGPT.
Axios Cleveland riferisce che un’azienda locale chiamata Futuri ha presentato un prodotto chiamato RadioGPT. Si tratta di un’AI basata su GPT4 che, almeno teoricamente, è in grado svolgere la maggior parte del lavoro di gestione di una stazione radio, senza alcuna manodopera umana.
RadioGPT può quindi programmare un palinsesto, gestire una scaletta musicale e persino mixare i brani in coda. Non solo, l’AI è in grado di riferire le previsioni meteo e le news del giorno, proprio come accade nelle consuete strisce di programmi radiofonici. Ma in una radio, si sa, c’è anche una redazione: i programmi vanno scritti e i social media aggiornati, così come anche i blog e siti web della piattaforma. Beh RadioGPT è in grado di fare anche questo, sostituendo quindi il lavoro di DJ, speaker, redattori, responsabili di palinsesto e altro.
L’AI di ChatGPT arriva nelle radio
In una spettacolare canzone del 1980 i The Buggles cantavano Video Killed The Radio Star, riferendosi a come i video musicali e la tv stessero uccidendo il mondo delle radio. RadioGPT è in grado di uccidere le stelle della radio? Difficile dirlo ad oggi.
Ovviamente la tecnologia è ancora in fase embrionale, e quindi RadioGPT necessita di interazioni umane. Così come ChatGPT non è in grado di sviluppare da solo un videogioco senza uno sviluppatore esperto che vi interagisca, così RadioGPT non è in grado di svolgere tutto il lavoro di una radio senza le dovute professionalità. Per il momento.
RadioGPT debutterà ufficialmente il mese prossimo. Il prodotto verrà utilizzato per la prima volta da Alpha Media e Rogers Sports & Media, due conglomerati che rappresentano più di 250 stazioni radio tra gli Stati Uniti e il Canada.
Daniel Anstandig, CEO di Futuri, ha specificato che RadioGPT ha lo scopo di “salvare la radio, non competere con essa”. Alla base del progetto ci sarebbe quindi l’idea di supportare e semplificare il lavoro, e non di sostituire il personale. “Quello che stiamo cercando di fare – spiega Anstandig – è aumentare la capacità di una stazione di riempire la sua programmazione con più contenuti live e locali”.
Nonostante questa posizione sicuramente lodevole, bisogna considerare la crisi del settore radiofonico, sempre più in ginocchio col dilagare dello streaming. Molte radio in difficoltà potrebbero quindi decidere di licenziare il proprio personale, sostituendolo con un decisamente meno dispendioso bot AI.
Può quindi l’AI soppiantare un lavoro fatto di anima ed emozioni? Anche in questo caso è presto per dirlo, ma Nick Cave sembra convinto di no. E quando si parla di anima ed emozioni, Nick Cave è una garanzia.
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