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Come è cambiato: il controller

Dall'Atari 2600 alla PS5: ecco l'evoluzione del controller

In questi giorni – come in tutti quelli prima, d’altronde – abbiamo molto sentito parlare di Sony e della possibile decisione di incrementare la produzione di PlayStation 4 per sopperire alla carenza della PS5. Una notizia che è corsa velocissima, pur non essendo stata confermata dalla compagnia. Eppure, tutto questo parlare ci ha fatto venire un’intuizione. Perchè non rendere il controller il protagonista della rubrica “Come è cambiato”? In fondo, il DualSense di Sony ha rappresentato un’evoluzione importante nel settore del gaming. E noi amiamo ripercorrere la storia degli oggetti di uso quotidiano nella nostra rubrica del lunedì. Poche chiacchiere, quindi. Addentriamoci nella storia del controller.

La storia del controller: dove tutto è cominciato

Diciamoci la verità: il lancio della PlayStation nel 1994 ha rivoluzionato il settore videoludico. Ma prima che Sony rilasciasse la sua console, moltissimi ingegneri avevano lavorato per assicurare una buona esperienza di gioco agli utenti di tutto il mondo. Primo tra tutti Ralph Baer, inventore della Magnavox Odyssey, la prima console casalinga uscita sul mercato nel 1972. In questo stesso anno, quindi, ha inizio la storia del controller. Per permettere ai giocatori di divertirsi, Baer aveva pensato di dotare la console di due controller dalla forma rettangolare. Ognuno di questi era corredato di due manopole per gestire il gameplay, poste rispettivamente sul lato destro e sinistro. Al centro, invece, campeggiava un pulsante “Reset”, che permetteva ai giocatori di ripristinare il gioco alle impostazioni predefinite.

controller storia Atari 2600

Fortunatamente, però, la gestione del gioco attraverso una manopola è durata poco. Appena cinque anni, per l’esattezza. Nel 1977, infatti, arriva sul mercato l’Atari 2600, la console che porta con sè il primo vero e proprio joystick della storia. La manopola di Baer viene sostituita da una levetta, rendendo di fatto l’esperienza di gioco più pratica e semplice. Un’intuizione mutuata dal mondo dell’aeronautica, dove un sistema di controllo tramite joystick era stato introdotto agli inizi del Novecento. In ogni caso, questo design cambierà ancora nel corso della storia del controller. Nel 1983, infatti, arriva sul mercato globale il Famicom di Nintendo, che introduce un gamepad dalla forma rettangolare, corredato di due bottoni e una crocetta direzionale, diventata da questo momento l’elemento distintivo dei controller di tutte le console della storia. Appena un decennio più tardi, poi, tutto cambiò con il lancio della PlayStation di Sony.

La rivoluzione del controller di PlayStation

Il 3 Dicembre 1994 Sony lancia in Giappone la sua prima PlayStation, una console che rivoluziona il mondo videoludico. Lo stesso controller era a dir poco stupefacente, essendo dotato di ben 14 pulsanti: 4 frecce direzionali, 4 pulsanti contraddistinti da icone innovative, 2 tasti funzionali e 4 tasti dorsali. Un design pensato per migliorare notevolmente l’esperienza di gioco degli utenti, grazie soprattutto all’elevato numero di combinazioni possibili, che permettevano così di gestire al meglio le azioni dei personaggi dei videogiochi. Ma la vera novità del controller di Sony fu rappresentata senza dubbio dal suo simbolismo. Per la prima volta, infatti, un controller presentava quattro pulsanti contraddistinti dalle icone di triangolo, cerchio, croce e quadrato. Un’idea che Sony deve a Teiyu Goto, noto designer di PlayStation, che all’epoca decise di associare un colore e un significato ad ogni simbolo.

Anzi, come lui stesso ha riferito al tempo del lancio della console: “Il triangolo indica il punto di vista; doveva rappresentare la direzione del capo e gli assegnai il colore verde. Il quadrato simboleggia i menu o i documenti e ho deciso di farlo rosa. Cerchio e croce rappresentano rispettivamente sì e no, li ho fatti rosso e blu“. Ogni pulsante, quindi, aveva un suo significato, che ha mantenuto invariato dal 1994 fino ad oggi. Non possiamo invece dire lo stesso del design del controller di PlayStation. Già nel 1997, infatti, Sony ha aggiunto alla sua periferica due levette che permettessero agli utenti di gestire il gameplay con i pollici, introducendo di fatto la distinzione tra modalità di controllo analogica e digitale. Appena un anno dopo, poi, corredò il controller della funzione di vibrazione, che rendeva ancora più reale l’esperienza di gioco.

controller storia Sony

E non è tutto. La storia del controller di Sony, come ben sapete, è lunga e incredibilmente affascinante. Nel 2006, ad esempio, con il lancio di PlayStation 3 la compagnia decide di introdurre un controller wireless. Appena un anno dopo, la periferica viene ulteriormente migliorata, tanto da vincere un Emmy per lo Sviluppo di periferiche e dell’innovazione tecnologica dei controller dei videogiochi. Ma manca ancora un passaggio prima di arrivare a sua maestà DualSense. Nel 2013 Sony rilascia il suo DualShock 4, che di fatto migliora le performance del controller. Ma non solo. Al posto dei pulsanti “Start” e “Select” inserisce i nuovi “Option” e “Share”, che testimoniano quanto il mondo videoludico sia cambiato. Il pulsante “Share”, ad esempio, consente di catturare screen dei migliori momenti di gioco, per poi condividerli sui social. Un dettaglio che ci fa riflettere su quanto l’esperienza di gioco sia cambiata.

Il controller multiuso della Nintendo Switch

Per quanto Sony abbia contribuito a scrivere la storia del controller, non è certo stata la sola. Dal canto suo, infatti, Nintendo ha lavorato sodo per sfruttare a pieno tutte le potenzialità della periferica di gioco. E lo ha fatto anche esplorando nuove frontiere dell’esperienza di gioco. Se ricordate bene, nel 2006 la compagnia ha stupito i videogiocatori lanciando sul mercato la Nintendo Wii, una console innovativa in cui il controller era di fatto un sensore di movimento. Una novità rispetto a cui Nintendo decise di fare un passo indietro appena qualche anno dopo, quando lanciò la Wii U, dotata di un più tradizionale controller a crocette e bottoni. Eppure, la memoria della periferica della Wii non rimase affatto un’esperienza a se stante nella produzione della società.

Nel 2017, con il lancio della Nintendo Switch, il controller diventa una sorta di mutaforma del settore videoludico. Per chi conoscesse bene la console, è abbastanza chiaro cosa intendiamo. A scelta dei giocatori, infatti, i controller possono essere posizionati ai lati della Switch, rendendola di fatto una perfetta console portatile. Oppure, possono essere uniti tra loro così da formare un unico controller. Oppure ancora, se preferite, possono essere staccati dal corpo principale ed essere utilizzati separatamente da due giocatori, così da ampliare l’esperienza di gioco. Insomma, se PlayStation e Sony hanno rivoluzionato la storia del controller, non possiamo certo dire che Nintendo non abbia fatto lo stesso. Ed è proprio da queste compagnie, e da Microsoft, che dobbiamo aspettarci nuove e interessanti evoluzioni del dispositivo. Quali saranno le novità non lo sappiamo ancora, ma siamo pronti a provarle tutte.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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