Avrete sicuramente sentito parlare di Dacia Spring 2021. L’elettrica più economica sul mercato, la più semplice, la più accessibile. E sicuramente avrete anche pensato “Ma varrà la pena acquistare un’auto elettrica così economica? Cosa è in grado di darmi?”. Noi siamo riusciti a provarla in anteprima per Milano e dintorni, utilizzandola nel suo habitat naturale, la città, e anche nell’utilizzo tipo di un pendolare. Cosa ci ha trasmetto la piccola utilitaria a zero emissioni? Scopriamolo insieme, tra semplicità, leggerezza e i primi giorni di Spring… anzi, di primavera.
Il primo impatto con Dacia Spring: piccola ma tosta
Appena arrivati al punto di ritiro, ci troviamo di fronte una fila di una decina di Spring. Come vi abbiamo raccontato nella presentazione di inizio marzo, Dacia Spring 2021 avrebbe dovuto fare il suo debutto su strada verso la seconda metà dell’anno, intorno a settembre.
Dacia però crede così tanto nel progetto Spring che ha voluto anticipare il test drive riservato alla stampa, e anche l’arrivo dei primi modelli da vedere e provare in concessionaria. Per questo, la versione che abbiamo provato è una Business, quella in uso alle società di Car Sharing. Le versioni Confort e Confort Plus, quelle dedicate ai privati, saranno leggermente diverse rispetto alla Spring che abbiamo provato, con tutti i dettagli presenti nel nostro articolo che trovate in fondo alla pagina. La meccanica, l’esperienza di guida e i pregi di Spring però sono gli stessi, così come l’impatto estetico.
Sin dal primo sguardo, Dacia Spring 2021 ha una bella personalità, soprattutto nel frontale. L’altezza da terra di 150 mm è davvero generosa, superiore persino ad alcuni SUV: perfetta per buche, dossi dissuasori e per destreggiarsi con i marciapiedi. Il muso di Dacia Spring 2021 è molto espressivo e sbarazzino, fa subito simpatia, e sembra più grande e “matura” di quanto non sia. Lateralmente infatti le dimensioni di 3,73 metri (una decina di cm più di una Panda, per intenderci) si fanno notare, così come risaltano i piccoli cerchi da 14 pollici. L’insieme però è simpatico e molto pratico, con portiere per nulla piccole.
Dietro poi il family feeling Dacia c’è tutto. Troviamo sia la firma luminosa a LED a Y, tipica ormai di tutte le Dacia, sia le forme che ricordano da vicino quelle di Sandero. Il bagagliaio poi ha una soglia piuttosto alta, e anche dietro troviamo dei paracolpi belli da vedere e con quell’estetica da vero SUV, utili però su strade bianche o brevi tratti fuori strada, magari per arrivare senza patemi al parcheggio di un parco, come nel nostro caso visitando il Parco di Monza.
Gli interni: ergonomia e materiali così così, spazio e assemblaggi ottimi
Fuori Dacia Spring 2021 è davvero sbarazzina e simpatica, un’impressione che aumenterà ancora scegliendo la versione Confort Plus, dotata di dettagli arancioni molto urban style. Questo però lo sapevamo: già dalle foto stampa Spring sembrava carina e ben fatta, nonostante il prezzo basso. Salendo all’interno le preoccupazioni c’erano.
Renault, proprietaria del marchio Dacia, ha infatti deciso di realizzare Spring non nella classica fabbrica di Pitesti, ma piuttosto in Cina, di fianco alla sorella per il mercato locale K-ZE. Perché la Cina? Renault ha scelto di produrre la piccola Spring nel Paese asiatico perché il mercato cinese è quello con il maggior numero di auto vendute, ma anche quello di auto prodotte. Il know-how cinese nella produzione di auto a zero emissioni è enorme, e Renault ha scelto di affidarsi a queste conoscenze per ottenere il miglior risultato possibile con la sua utilitaria.
E una volta saliti a bordo, i pregiudizi che ahimè albergano noi schizzinosi occidentali sulle auto orientali spariscono. Certo, le plastiche sono dure dappertutto, e non ci sono soluzioni estetiche di chissà quale originalità all’interno. Le linee sono quelle di Sandero, così come il sistema infotainment e il volante. Ma tutte queste cose da un’auto elettrica che costa meno di 20 mila euro ce le si aspetta. Insieme ai materiali usati non proprio pregiati, Dacia Spring 2021 gioca la carta di assemblaggi davvero eccellenti. Nessuna componente si muove in modo strano, non ci sono scricchiolii e nulla sembra doversi smontare da un momento all’altro. Non è quindi povera o fatta al risparmio. Spring è essenziale, ed è un concetto totalmente differente.
Seguendo il concetto dell’essenzialità però Dacia Spring gioca in difesa sulla questione ergonomica. A livello di abitabilità il rapporto spazio-dimensioni è ottimo, contando anche su un discreto bagagliaio da 290 litri. Su questa versione Business dedicata al Car Sharing, però, il volante è fisso in una posizione piuttosto ribassata. Per un guidatore decisamente robusto e alto quasi 1,90 m la posizione di guida che si va a creare è un po’ compromessa sulle prime. Dopo qualche km però grazie anche alla morbidezza delle sospensioni di Spring ci si sente subito a suo agio.
Dacia Spring 2021 è la terza Rivoluzione Dacia. Le versioni per privati, sharing e professionisti
Facendo un attimo il punto della situazione, per Dacia la piccola Spring è la terza Rivoluzione portata dal suo rilancio nel 2004. Xavier Martinez, Vice Presidente Marketing Dacia, ci spiega cosa significa tutto questo. “Dacia è arrivata sul mercato europeo 16 anni fa con una promessa: rendere accessibile a tutti l’acquisto di un’auto nuova. Questa promessa l’abbiamo mantenuta, dimostrando che con Logan era possibile avere un’auto nuova moderna, spaziosa e sicura ad un prezzo concorrenziale.” spiega Martinez.
“Nel 2010 poi abbiamo preparato la nostra seconda rivoluzione: rendere i SUV accessibili a tutti, e tutti sapete come Duster sia riuscito nell’impresa. Oggi Dacia” conclude Martinez “vuole continuare la sua storia di brand rivoluzionario, con la terza e più difficile delle missioni: rendere l’accesso all’auto elettrica possibile a tutti. Un’auto elettrica economica, ma non di scarso valore. Piccola, ma con una buona autonomia, e perfetta per la città.”.
Dacia crede molto nel progetto Spring, che rappresenta due prime volte per il brand: la prima 100% elettrica e la prima utilitaria di Segmento A. In un periodo in cui il mondo dell’auto punta a far crescere le dimensioni dei modelli, Dacia lancia il più compatto veicolo mai prodotto.
Perchè? Dacia vuole espandere il suo bacino d’utenza, e secondo gli uomini della Casa l’unico modo per entrare in maniera competitiva nel Segmento A, che in Europa conta più di 15 milioni di clienti ogni anno, è con un’auto elettrica. Per questo Dacia pensa che ci sia spazio per un’elettrica, ed è sicura che Spring non ruberà spazio all’altra Segmento A elettrica di Casa Renault, Twingo Electric.
Secondo Renault, infatti, Twingo è un’auto più giovanile, più aperta alla personalizzazione e a chi usa l’auto elettrica anche fuori città. Spring invece è per il cliente pragmatico, che vuole in un’auto quello che cerca, e nulla più. Essenzialità e pragmatismo contro personalizzazione e glamour: ecco la grande differenza tra Spring e Twingo.
Dacia Spring 2021 ha tutto quello che davvero serve, e nulla più: clima, navigatore e limitatore
Alla ricerca del massimo pragmatismo nell’offerta, Spring offre quattro versioni. Si parte con la Confort, dotata di radio, climatizzatore, vetri elettrici e poco altro, solo quello di cui c’è davvero bisogno. La Confort Plus, invece, offre accenti in arancione, cerchi in lega specifici, nonchè il navigatore con interfaccia per gli smartphone, per chi vuole quel pizzico di tecnologia in più.
Per i professionisti nel 2022 arriverà Dacia Spring Cargo, una versione Van con due soli posti e omologazione N1, per i lavoratori cittadini o per le consegne dell’ultimo miglio. Infine, la nostra versione Business è dedicata al Car Sharing. Sedili più resistenti, estetica più semplice, retrocamera e una tecnologia per aprire e chiudere le portiere da remoto già implementata nell’auto, in modo da agevolare la vita alle società di condivisione.
Quindi Dacia Spring 2021 non è una di quelle elettriche super tecnologiche, con schermi da 20 pollici e features da far impallidire un PC da gaming con processore i9 e 64 GB di RAM. Dacia Spring è un’elettrica atipica. Anzi, è un’auto moderna atipica. Oggi anche le utilitarie propongono sistemi di sicurezza di ultima generazione, schermi da 10 pollici full HD e tantissimi optional aggiuntivi. Spring fa l’opposto: dentro solo ciò che è utile.
La dotazione di Spring infatti si compone di specchietti e vetri elettrici, questi ultimi sia davanti che dietro, clima manuale, schermo da 7 pollici per l’infotainment con navigatore e interfaccia smartphone, limitatore di velocità, frenata di emergenza automatica, 6 airbag, assistenza alla partenza in salita e computer di bordo. Basta. Solo lo stretto indispensabile.
I vetri elettrici funzionano bene, così come gli specchietti. Il clima manuale è potentissimo, raffredda l’auto in pochissimi minuti grazie anche alle piccole dimensioni, e grazie alla presenza della pompa di calore non impatta sulla batteria. Il limitatore di velocità è comodissimo, facile da gestire grazie ai comandi al volante (anche se il tasto per accenderlo e spegnerlo continua a rimanere in basso vicino alla presa a 12V…) e aiuta tantissimo a gestire la velocità e l’autonomia.
Il quadro strumenti poi è formato da uno schermo digitale monocromatico con velocità, autonomia, percentuale della batteria e il computer di bordo, che tramite lo scomodo tasto dentro il quadro stesso permette di vedere il consumo di batteria, la potenza erogata, il contachilometri parziale e la velocità impostata per il limitatore di velocità. A destra e a sinistra di questo schermo sono poi presenti due schermi retroilluminati e satinati, che mostrano la potenza erogata o recuperata e la percentuale della batteria. Semplice ma efficace.
Il sistema di infotainment infine mi ha sorpreso. Nonostante si tratti del sistema R-Link di precedente generazione, è fluido e veloce in ogni situazione. La radio DAB funziona molto bene, il navigatore è preciso e la riproduzione dello schermo del telefono con Android Auto ed Apple CarPlay è senza lag, fluida e prestante. Davvero tutto quello che serve su un’auto cittadina.
Menzione speciale per l’audio. Salendo nelle auto in prova, controllo sempre la posizione degli altoparlanti per capire la qualità della riproduzione multimediale. Guardando in giro per l’auto, ho scoperto con mia grande sorpresa che gli altoparlanti sono solo 2, e si trovano proprio sopra il cruscotto. Una soluzione che sulle prime mi ha fatto storcere il naso, ma appena passati qualche minuto mi ha fatto totalmente cambiare idea. Le casse sono molto potenti e non gracchiano neanche ad alto volume, e il conducente sente benissimo sia la radio sia le telefonate. Semplice ma efficace, come tutto l’interno di Dacia Spring.
Alla guida: facile, agile e scattante. Ma non chiedetele di fare lunghi viaggi
Quindi Dacia Spring è essenziale, offre solo l’indispensabile per la vita di tutti i giorni, e nulla più. Alla guida quindi è povera e snervante? Assolutamente no. Dopo aver passato dietro al suo volante circa 2 ore e 60 km, tutti percorsi tra Milano e Monza con pure una puntatina in tangenziale, Dacia Spring 2021 non è mai sembrata “troppo poco”.
All’interno il clima potente e un sistema di infotainment fluido e veloce, seppur con uno schermo di qualità solo discreta, è tutto quello che serve in città. Lo spazio c’è, se siete sotto il metro e 80 poi sarà per voi piuttosto spaziosa. Le finiture come detto non sono al top, però non scricchiola mai neanche sulle buche più profonde e non da mai la sensazione di essere un giocattolo. È solida e robusta, come le sue linee vogliono farla apparire. Peccato per la vetratura non troppo ampia: nulla che pregiudichi la guida, anzi, la visibilità è buona sia davanti che dietro, però se siete troppo alti vedrete soprattutto la strada, con poco spazio per cielo, palazzi e monumenti. Poco male: farete i turisti a piedi.
Dove però Spring brilla è nella semplicità e facilità di guida. La semplicità si ritrova in diversi aspetti, primo tra tutti in un gesto perduto, quello di dover girare la chiave per accenderla. Un po’ anacronistico su un’auto elettrica, ma aggiunge un po’ di carattere utilitaristico a questa piccola Dacia. La facilità invece viene in ogni situazione di guida, fin dalla partenza. Basta premere il freno, girare la rotella del cambio su D e via. Nessuno stile di guida particolare da adottare, nessuna modalità di guida, nessun settaggio per il recupero dell’energia. Per la cronaca, questo è presente in rilascio e in frenata, ma non c’è una vera guida One Pedal, come quella di Zoe. Ricordate? Parola d’ordine: semplicità.
Dacia Spring è onesta e non nasconde che abbia un piccolo motore, con 44 CV e 125 Nm di coppia. Numeri che sembrano quasi risibili nel 2021, ma che godono di un peso piuma per il mondo delle elettriche. Spring pesa infatti solo 970 kg: ci sono utilitarie del Segmento A che pesano di più con motori a benzina. La più simile rivale, VW e-Up!, pesa 250 kg in più. Dacia Spring quindi è leggera, e questo migliora tutta la guidabilità. Il motore la rende pimpante e pure spigliata ai semafori, se le si chiede tutto. Riprende con la giusta verve anche in velocità, consentendo di fare dei sorpassi. La coppia di 125 Nm è infatti ben superiore a tutti quei motori 1.0 o 1.2 aspirati da 70/80/90 CV che si trovano sulle utilitarie tradizionali, e questo le regala brio. Certo, se cercate l’accelerazione bruciante è meglio guardare altrove…
Alla guida però Dacia Spring 2021 è quasi un tuffo nel passato, in senso buono. La sua indole è infatti paciosa, da utilitaria tutto confort e poca sportività, che tanto va di moda oggi anche su modelli che di sportivo hanno ben poco. Lo sterzo è leggerissimo e facilissimo da usare, seppur molto demoltiplicato e poco preciso. Ma del resto Spring non deve pennellare le curve, deve divincolarsi nel traffico, e con il raggio di sterzata di soli 9,6 metri ci riesce benissimo.Le sospensioni sono morbidissime, e i freni molto lineari e progressivi, un bel pregio su un’auto elettrica. Inoltre. includono nella prima parte della corsa la frenata rigenerativa.
Non è quindi mai sportiva o affilata: è morbida, leggera, agilissima, si muove nel traffico con grande disinvoltura, e le dimensioni lillipuziane non fanno mai preoccupare, neanche in pieno centro. Il modo in cui si divincola nel traffico diverte davvero tanto, facendovi sorridere riuscendo a superare un ingorgo appena creatosi. Un diverso tipo di divertimento, ma pur sempre il sorriso lo stampa. La silenziosità è poi ottima, superiore ad altre elettriche ben più blasonate: per la vita di tutti i giorni è perfetta.
Fuori città Spring perde un po’ di fiato, ma rimane agilissima e facile da guidare. Non ha una precisione da hot hatch, ma è stabile e sicura, e i 48 CV non sono mai troppo pochi, anche in tangenziale. Di certo, alle andature autostradali la velocità massima di 125 km/h è un po’ limitante, e superati i 90 km/h il tiro del motore scende notevolmente. A qualsiasi andatura comunque è silenziosa e stabile: solo superati i 110 km/h i fruscii si fanno sentire, ma non è neanche il suo territorio. Fino a 110 km/h, Spring è briosa e silenziosa, rivelandosi valida anche per chi fa il pendolare e deve percorrere una manciata di km in autostrada o tangenziale ogni giorno.
E l’autonomia? Dacia Spring 2021 supera facilmente i 200 km, e in ricarica si accontenta di poco
Arriviamo quindi all’ultimo vero punto da analizzare di Dacia Spring 2021: l’autonomia e la ricarica. La batteria di Spring è piccola quanto il motore: è una 26,8 kWh, prodotta dallo specialista cinese Sunwoda, e permette ai 970 kg e 48 CV di Spring di viaggiare per 225 km in ciclo misto WLTP, o per 305 km in ciclo solo cittadino, sempre secondo lo standard WLTP.
Ma questi numeri teorici come si traducono nella realtà? Noi abbiamo percorso 56 km e abbiamo finito con il 67% di batteria: un consumo quindi del 33%, con un’autonomia ideale di circa 170 km. Un percorso che però va assolutamente contestualizzato. Il tragitto è stato 50% cittadino, 10% statale e il restante 40% percorso in tangenziale e autostrada di Milano, sempre con luci, clima e radio accese. In questo tragitto di circa 20 km l’auto ha consumato più del 15% della sua batteria, con un paio di km percorsi alla velocità massima di 125 km/h che hanno inficiato sul risultato. Per dovere di cronaca, la giornata trovata a Milano regalava le perfette condizioni meteo per la batteria: sole, bel tempo e una temperatura tra i 15 e i 20 gradi, ottimali per la batteria.
Lo stile di guida non era poi particolarmente attento all’autonomia, e nonostante questo l’autonomia teorica arriva a 170 km, un valore che alcune rivali ben più costose raggiungono solo facendo tanta attenzione. Dove ha brillato però è nel percorso cittadino: nei 20 km totali percorsi tra Monza e Milano, immersi in moltissimo traffico, la batteria è scesa solo del 9%, e siamo partiti con il 99% di batteria. Questo significa che si possono superare agevolmente i 230/240 km con una guida disinvolta, mentre si arriva anche a 250 km con qualche accorgimento in più.
Una percorrenza davvero interessante, che diventa un punto di forza fondamentale per chi dovesse scegliere Dacia Spring come auto da tutti i giorni o come veicolo per recarsi a lavoro da fuori città. In statale infatti consuma molto poco, solo in autostrada ad andatura codice soffre un po’. Se si è poi a corto di energia, basta inserire la modalità Eco, che riduce la potenza a 32 CV, la velocità massima a 100 km/h ma aumenta l’autonomia del 10%. Comunque, anche comprendendo l’utilizzo autostradale, l’autonomia è notevole per un’auto così piccola e leggera. Se poi consideriamo che la media italiana degli spostamenti cittadini è di 31 km, un’autonomia di 240 km reali in città permette una settimana lavorativa senza ricaricare, lasciando poi l’auto in garage nel weekend a rifocillarsi, pronta per una nuova settimana di lavoro.
Ma come si ricarica Spring? Come per tutto il resto, anche a livello di ricarica la piccola romena punta sulla semplicità. Ha sia la presa di Tipo 2 che la CCS Combo dietro il logo Dacia sul frontale, nascoste da uno sportello apribile tramite una leva posta sotto il volante. La ricarica a corrente alternata monofase arriva fino a 7,4 kW, mentre la ricarica a corrente continua accetta fino a 30 kW. Numeri modesti, che però si trovano a dover caricare una batteria davvero compatta.
Ricaricando con una colonnina rapida da 30 kW, Dacia Spring 2021 passa dallo 0 all’80% in meno di un’ora. Un numero tutto sommato contenuto, ma che non rappresenta il vero utilizzo di Spring. La piccola batteria infatti si ricarica in 14 ore circa dalla presa domestica Schuko con potenza di 2,3 kW, un tempo minore persino di alcune ibride plug-in, che scendono a 8 ore e mezza con una presa da 3,7 kW, presso le colonnine pubbliche più semplici o usando una Wallbox. Spendendo quindi poco ricaricando a casa, magari di notte, tra sabato sera e domenica mattina Spring è pronta per una nuova settimana di vita quotidiana, semplicemente attaccandola alla presa di casa.
Ma allora vale la pena di acquistare Dacia Spring 2021? A chi è rivolta? E soprattutto, quanto costa?
Per questo secondo noi Dacia Spring 2021 è un’ottima prima auto elettrica. Semplicissima, con ingombri, potenze e costi di gestione quasi ridicoli, Spring è una ventata d’aria fresca di primavera. Tra elettriche sempre più costose, pesanti, potenti e con batterie enormi, Dacia gioca al ribasso per avere di più. Meno potenza, meno peso e meno kWh, uguale a più agilità, più autonomia e una guida disinvolta e facilissima in città, il vero terreno d’adozione delle elettriche. Spring mostra il fianco a critiche in autostrada e quando si cerca la sportività, ma sono due cose a lei estranee.
Nel suo habitat, la città, è agilissima, ha un’ottima autonomia e ha tutto quello che serve: confort, prestazioni adeguate, silenziosità e la tecnologia necessaria per la vita di tutti i giorni. Per chi vuole una utilitaria da città, magari da affiancare all’auto ibrida o termica per il weekend e i viaggi, o per chi cerca solo un’auto per la sua vita cittadina e ha un box, il giardino o una colonnina pubblica dove ricaricarla, è una scelta simpatica, sbarazzina ma validissima.
Il tutto ad un prezzo davvero basso: i 19.900 euro di listino scendono infatti a 9.450 euro con gli incentivi rottamazione per una versione Confort, con la Confort Plus fissata a 21.400 euro, che scendono a 10.960 euro con gli incentivi. Anche senza rottamazione, Spring con gli incentivi si porta a casa a circa 13 mila euro. Un prezzo davvero stracciato, che la rende la più economica elettrica in circolazione. E secondo noi, non è solo la più economica, ma una delle migliori e la più la più sensata per chi vive in città.
Chiudiamo qui la nostra esperienza con la piccola elettrica romena, che ci ha tanto sorpresi quanto convinti. E voi? Comprerete Dacia Spring 2021? È adatta alle vostre esigenze? Oppure preferite ancora le care vecchie utilitarie a benzina? Fatecelo sapere nei commenti e sui nostri canali social!
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Qui trovate il nostro articolo di presentazione di Dacia Spring e altre news sul mondo Dacia!
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