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DeepMind, l’intelligenza artificiale che batte i campioni di StarCraft II

Quando i robot guidati dall’intelligenza artificiale decideranno di ribellarsi e conquistare il pianeta, sarà ormai troppo tardi per tornare indietro. Per adesso, non considerando scenari simili al film “Io robot”, Google si è limitate a sviluppare un intelligenza artificiale (AI) dedicata a testare le meccaniche ed i limiti di uno dei videogame più giocati: Starcraft II.

Cinque a zero, palla al centro

Per redender il gioco ancora più difficili, sono stati scelti due tra i più forti giocatori di StarCraft per sfidare “AlphaStar“, il nome scelto per rappresentare l’intelligenza artificiale in questione. Dopo una serie di test, due sessioni di gioco da cinque partite l’una per decidere il miglior giocatore. Il risultato? L’AI ha vinto tutte le partite facendo tabula rasa delle abilità umane.

I due team, Liquid’s Grzegorz “MaNa” Komincz e Dario “TLO” Wünsch, erano abbastanza convinti di battere l’avversario digitale nella fase di test. Tuttavia i nostri cugini umani hanno dovuto fare i conti con strategie non convenzionali adottate dall’AI che hanno reso praticamente impossibile prevedere le mosse del nemico.

Oltre il tempo umano

AlphaStar si avvale di una rete neurale in grado di imparare da partite precedenti le varie mosse e strategie specifiche del gioco in questione. Questa macchina è stata preparata per un equivalente di 200 anni, su una scala temporale umana, di partite a StarCraft II. Questo vuol dire che il network in questione è stato in grado di imparare tutte le tecniche utilizzate dai più forti giocatori del mondo, compresi i due partecipanti al test, di migliorarle ed utilizzarle nella partita finale.

Sebbene si possa pensare che il grosso vantaggio dei computer sia la velocità di reazione ed azione, dalle analisi è emerso che AlphaStar era in media più lento di un player professionista per quanto riguarda i click per secondo ed il ritardo tra osservazione ed azione (280 click al minuto e 350 millisecondi di ritardo).

I due team hanno concluso che AlphaStar ha vinto contro entrambi per “le più raffinate ed elaborate strategie e decisioni di gioco” rispetto al rateo di click o i più veloci tempi di reazione tipici delle macchine. Quanto in là si spingerà l’intelligenza artificiale? Per ci limitiamo ai videogiochi ma questa tecnologia è ormai a portata di mano, nelle nostre case e in moltissime attività quotidiane.

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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