Il 17 gennaio 2020 è finalmente uscito Dragon Ball Z: Kakarot, titolo disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC e questa è la nostra recensione. Il titolo di CyberConnect2 sarà davvero il capolavoro che i fan attendevano con ansia? Scopriamolo insieme!
Dragon Ball Z Kakarot recensione
Dragon Ball Z Kakarot è un action RPG e open-world che ripercorre in modo dettagliato e fedele la storia di Dragon Ball Z, suddividendosi nei quattro grandi capitoli che già conosciamo: la Saga dei Sayan, di Freezer, di Cell e infine di Majin Bu.
Protagonista della storia, nonostante credo che chiunque sulla faccia della terra lo sappia già, è Goku: in questa serie il ragazzo è ormai cresciuto ed è padre di Gohan, un bimbo di circa quattro anni. Anche qui il nostro eroe dovrà affrontare vari nemici e sconfiggerli per riportare la pace sul pianeta Terra.
Dopo essere stati catapultati nella schermata iniziale insieme ad una simpatica serie di immagini, possiamo sistemare le impostazioni di gioco. I doppiaggi disponibili sono solo due: giapponese ed inglese, entrambi realizzati meravigliosamente.
In seguito, dopo aver impostato la lingua e i sottotitoli, ed aver sistemato la luminosità ed ogni elemento tecnico, inizia la nostra avventura.
Una particolarità che salta subito all’occhio è la mancanza di un livello di difficoltà: ciò può essere positivo o negativo, a seconda del giocatore. Io personalmente lo trovo positivo, poiché si sviluppa in crescendo.
Inizieremo con combattimenti semplici fino ad arrivare a vere e proprie boss fight più complicate, che ci daranno del filo da torcere. La mancanza di un livello di difficoltà permette di allenarsi duramente nel corso del gioco e di affrontare al meglio ogni battaglia: insomma, ci spinge a rafforzarci e migliorare.
Questo però potrebbe essere un elemento a sfavore per tutti coloro che magari sono soliti iniziare un gioco con un livello medio e poi, una volta terminato, vogliono ricominciarlo con una modalità più difficile.
Open-world e grafica: la combo perfetta
Fin da subito l’aspetto open-world si presenta interessante, permettendo al giocatore di esplorare l’ambiente circostante e di sentirsi a casa. La caratterizzazione grafica dei personaggi, inoltre, va oltre le aspettative: essi sono stati realizzati in maniera ottima, sfiorando quasi la realtà.
I filmati sono caratterizzati da colori intensi e vibranti, richiamando alla perfezione l’anime che ci faceva compagnia da piccoli dopo scuola. Presentano un’attenzione al dettaglio decisamente meticolosa e precisa, che fa la differenza.
Purtroppo però sono molto frequenti e per i non-fan del brand questo elemento, a lungo andare, potrebbe risultare fastidioso. Eccezione fatta, ovviamente, per i fan che presteranno attenzione ad ogni secondo di filmato con molto piacere.
Un po’ meno ottima è la grafica che caratterizza il mondo esterno poiché appare, seppur fatta bene, in modo superficiale e passa nettamente in secondo piano se messa a confronto con la realizzazione dei personaggi e i vari filmati. L’attenzione al dettaglio che abbiamo visto precedentemente, qui, viene lasciata per strada.
Open-world significa che, oltre a seguire la storia principale che già conosciamo e che però non smette mai di emozionarci, potremo imbatterci nelle seguenti opzioni: combattimenti random con personaggi che ci permettono di aumentare di livello e le missioni secondarie.
Queste, purtroppo, risultano abbastanza monotone, poco interessanti e fin troppo semplici. Servono solamente a distaccarsi un po’ dalla storia principale, esplorare e guadagnare oggetti.
Sistema di combattimento ed Enciclopedia Z
Ciò che caratterizza in modo particolare Dragon Ball Z: Kakarot è senza dubbio il sistema di combattimento. La maggior parte del titolo è incentrata sulla storia e sui combattimenti e nonostante essi siano molto frequenti, non ci stancano mai.
Il sistema di combattimento è infatti stato realizzato in modo impeccabile e ci permetterà di mettere in pratica tutte le mosse che, piano piano, andremo ad imparare nel corso del titolo. Oltre a ciò, nonostante si tratti di un arena fight, i combattimenti non risultano minimamente caotici e sapremo sempre ciò che dobbiamo fare.
Gli attacchi dei personaggi sono fedeli all’anime e finalmente potremo lanciare la fantomatica Onda Energetica che ci divertivamo a lanciare contro i nostri fratelli e sorelle quando eravamo piccole tartarughe (l’avete capita?).
Piccole tartarughe perché...
Un altro elemento interessante, pensato principalmente per i veterani della saga, sono i collezionabili. Essi sono presenti in tutto il mondo e andranno a riempire la nostra Enciclopedia Z. Inoltre i collezionabili sono stati realizzati in onore di Dragon Ball: ad esempio a casa di Goku, troveremo una foto di lui e Crillin da piccoli mentre sono alle prese con una sfida del maestro Muten.
Si tratta di collezionabili che, alla fine, permettono al giocatore di fare un ulteriore salto del passato e di smuovere, nei più sensibili, qualche piccola lacrima di nostalgia.
Inoltre nel corso della nostra avventura otterremo degli Emblemi Anima. Si tratta di emblemi che ci permetteranno di aumentare delle statistiche a seconda della sezione in cui verranno posti: ad esempio punti esperienza, l’abilità in cucina, la forza nel combattimento, la possibilità di riparare oggetti etc. Oltre a ciò saranno utili per dare vita ad alcune combinazioni che ci daranno dei bonus fondamentali.
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Un elemento fondamentale è la completezza poiché nonostante si tratti di un qualcosa di già conosciuto, rivivere la storia di Dragon Ball Z in questo titolo ci permetterà di conoscerla ancora più a fondo.
Inoltre vivremo la storia da differenti punti di vista poiché potremo utilizzare vari personaggi nel corso della e questo ci permetterà non solo di apprezzarla ancora di più, ma anche di avere un quadro generale ancora più dettagliato.
Si nota infatti la presenza di Akira Toriyama, il quale ha partecipato a questo progetto in veste di consulente.
Tiriamo le somme: è il gioco che attendevamo?
In che modo si può concludere questa recensione di Dragon Ball Z: Kakarot? Cosa offre questo titolo ai giocatori? Il titolo realizzato da CyberConnect2 si presenta come un ottimo prodotto, realizzato principalmente ed appositamente per i fan della saga e del brand.
Come ogni elemento su questo pianeta, anche Dragon Ball Z: Kakarot presenta dei difetti ma sono aspetti che agli occhi di un fan non verranno minimamente presi in considerazione. Questo titolo ripercorre fedelmente una storia che ha accompagnato molti giocatori nel corso dell’infanzia e che continuerà a farlo grazie alla sua presenza.
La grafica dei personaggi e la colonna sonora originale, accompagnata dall’adrenalina che sale nel corso di ogni combattimento e la gioia nel vedere i nostri eroi trasformarsi, rendono questa esperienza ancora più intensa ed unica.
In fin dei conti tutti, da piccoli, sognavamo di salire in sella alla Nuvola Kinto e di cavalcare i cieli insieme a Goku. E tutti abbiamo alzato le mani per dargli l’energia durante la Sfera Genkidama: la cosa più bella è che, anche ora, lo faremo (allegherei volentieri il video di mio fratello, ventottenne, che lo fa ma rischierei di morire).
Coloro che invece non sono fan della saga potrebbero rischiare di annoiarsi nel corso della storia a causa della vasta presenza di filmati, dalla ripetitività dei combattimenti e dalla monotonia delle missioni secondarie.
In conclusione è doveroso sottolineare che Dragon Ball Z: Kakarot è una piccola e rara reliquia per i fan, che saranno estremamente felici di combattere al fianco dei loro eroi, mettendo da parte i difetti che caratterizzano il titolo ma che, probabilmente, lo rendono unico.
Dragon Ball Z: Kakarot Recensione
Pro
- Ottima caratterizzazione dei personaggi
- Fedele alla storia
- Colonna sonora originale
- Collezionabili di Dragon Ball
- Sistema di combattimento ottimo
Contro
- Missioni secondarie monotone
- Grafica esterna di basso livello
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