fbpx
La bufala TechRubriche

La bufala della settimana: La Regina Elisabetta II e le briciole ai bambini africani

Ed è solo una delle tante fake news sulla sovrana scomparsa

Le bufale fanno ormai parte in modo così indissolubile dell’informazione, che verrebbe quasi da fare una affermazione desolata.

Quella, cioè, secondo cui più un personaggio è famoso e più è vittima inconsapevole di fake news.

A prescindere dal giudizio che se ne possa dare, è indubbio che la Regina Elisabetta II – scomparsa lo scorso 8 settembre – sia stata uno dei personaggi emblematici del Novecento. Non solo per il ruolo ricoperto, ma anche per la sua capacità di dosare con intelligenza e humour la presenza pubblica (e quella sui social).

Dunque, anche la figura di Elisabetta sembra confermare la nostra tesi, perché la sovrana è stata il bersaglio di innumerevoli fake news. Che si sono moltiplicate e diffuse soprattutto dopo la sua scomparsa.

Vediamone alcune, a cominciare da quella secondo cui un video immortalerebbe la Regina Elisabetta mentre lancia briciole di cibo ai bambini africani.

piano london bridge morte regina elisabetta 2 1

Elisabetta lancia briciole ai bambini africani

Prima di analizzare la bufala, siamo subito tentati di ripetere quello che è ormai un nostro tormentone. Come poter pensare che la Regina di Inghilterra si faccia riprendere mentre compie un’azione così riprovevole?

Poniamo pure che, in un momento di scarsa lucidità, il gesto fosse stato compiuto. E vi pare, ci pare, che se ne sarebbe permessa così candidamente la diffusione?

Comunque, veniamo al filmato incriminato. Nel quale si vedono due signore vestite con elegantissimi abiti e cappelli in stile inizio Novecento, che in effetti pare stiano lanciando piccoli oggetti (o pezzi di cibo?) a bambini che si affrettano a raccoglierli.

Per quanto le immagini siano datate e i soggetti irriconoscibili, molti utenti del web hanno attribuito a una delle due donne l’identità della Regina Elisabetta. Che lancia briciole di cibo a bambini africani.

Qualcuno ha messo in dubbio la veridicità della notizia? Macché. Il video è stato diffuso, e mediamente contiene commenti non proprio benevoli nei confronti della scomparsa sovrana.

La bufala

Al di là di quanto sia condannabile il gesto, è chiaro che non si tratta della Regina Elisabetta.

Il video è infatti databile tra il 1899 e il 1900. E ritrae la moglie e la figlia dell’ex presidente francese Paul Doumer, allora governatore generale dell’Indocina francese.

A dircelo è il sito web del Catalogue Lumière, dal quale scopriamo che il filmato si intitola “Enfants annamites ramassant des sapèques devant la pagode des dames”. Ovvero: “Bambini annamesi che raccolgono sapèques (monete che la Francia emetteva in Indocina) davanti alla pagoda delle signore”. La regione dell’Annam fa ora parte del Vietnam.

Il regista del video è Gabriel Veyre, che appunto tra il 1899 e il 1900 ha girato 39 film nelle colonie francesi il Vietnam. Le sue opere sarebbero poi state mostrate all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.

L’odio postumo: le fake news su Elisabetta II

Ogni complottismo o produzione di bufale ha un suo obiettivo ben preciso.

Stavolta ci pare un po’ ingenuo il rigurgito di odio antimonarchico: ingenuo perché postumo, ovvero fuori tempo massimo, essendosi sviluppato dopo la morte della sovrana.

Ma quella di Elisabetta II che getterebbe briciole ai bambini africani è solo una delle tante bugie circolate subito dopo la sua morte.

Vediamone rapidamente alcune, a titolo di esempio.

I ballerini irlandesi festeggiano la morte della Regina

Una delle bufale più pittoresche avrebbe preteso che, alla notizia della morte di Elisabetta II, un gruppo di giovani ballerini irlandesi avrebbe danzato fuori da Buckingham Palace (peraltro sulle note di una canzone dei Queen) per festeggiare il decesso. Si tratta di una bugia: il video, diffuso su TikTok, risale a diversi mesi fa.

La telecamera nella bara della Regina

Anche qui siamo di fronte a una bufala grossolana. O meglio alla manipolazione di una notizia smaccatamente satirica, prodotta dal comico Arjen Lubach all’interno del programma olandese “The evening show”.

Offerta

Le teorie del complotto

Bislacche e svariate, poi, le teorie del complotto che hanno preso piede nei giorni subito seguenti alla morte della Regina.

Secondo una di queste, diffusa da un seguace di QAnon, ci sarebbe un legame tra la targa del carro funebre che ha trasportato il feretro di Elisabetta II e le figure di Donald Trump e di Lady Diana.

Un’altra vorrebbe che un utente su Twitter avesse indovinato con mesi di anticipo la data di morte della sovrana.

Per arrivare alla ciliegina sulla torta: una teoria del complotto sostiene che la bara della Regina è vuota.

Ed Elisabetta II, immaginiamo, adesso vive nella stessa isola dove si sono rifugiati Elvis Presley, Jim Morrison e Jimi Hendrix. Beata la sovrana, aggiungiamo noi: potrà ascoltare della buona musica.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Da non perdere questa settimana su Techprincess

 

🛍️ Amazon Black Friday 2024: date, migliori offerte e consigli per risparmiare
🎮 I 10 migliori giochi che dovresti assolutamente comprare con le offerte di Steam: sconti fino al 95%
🪁 PlayLab, il museo a portata di bambino
🚗 Restomod: quando le leggende dell’asfalto rinascono per farci sognare ancora
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su 
Telegram!

 

Autore

  • Claudio Bagnasco

    Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

    Visualizza tutti gli articoli

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button