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Il metaverso potrebbe rivoluzionare la famiglia e la vita, portandola al transumanesimo

Dall'allevare bambini digitali al resuscitare i propri cari, la digitalizzazione impone un nuovo concetto di intimità familiare.

Ancora non si ha ben chiaro in mente cosa sia il metaverso. Ogni azienda lo dipinge con colori differenti, mentre il pubblico lo accoglie con una certa diffidenza. Eppure, nonostante questa precarietà, il metaverso e, più in generale, la digitalizzazione stanno già ora alterando le dinamiche di famiglia, suggerendo un futuro “cyborg” in cui la società vira verso il transumanesimo.

La vita, la famiglia, il metaverso e tutto quanto

I “bambini tamagotchi”, questa è la terminologia un po’ provocatoria con cui Catriona Campbell, autrice di AI by Design: A Plan For Living With Artificial Intelligence, ha riassunto il futuro del focolare domestico nell’arco dei prossimi 50 anni. La ricercatrice, intervistata dal The Guardian, suggerisce infatti che i genitori potranno decidere di allevare bambini digitali in modo del tutto affine a quello che negli anni Novanta era proposto dal noto device elettronico, il Tamagotchi, appunto.

Procreazione, gestazione, svezzamento e educazione, la famiglia del domani potrà fare il tutto direttamente nel metaverso, confidando su tecnologie immersive profonde che vanno dai visori di realtà virtuale ai guanti che simulano feedback tattile, così che l’infante virtuale non solo potrà essere visto, ma anche accarezzato e accudito. Campbell ipotizza che il servizio di pedocultura informatizzata possa essere fruibile attraverso sistemi di abbonamento, ma anche che l’affidarsi a questi feticci internettiani possa rappresentare una soluzione alla sovrappopolazione globale, nonché un’alternativa economica attraverso cui sviluppare dei legami emotivi.

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Non solo la vita, ma anche la morte

L’intervista britannica verte su toni decisamente sopra le righe, sensazionalistici, tuttavia il concetto di uno sviluppo tecnologico capace di creare infanti fittizi potrebbe altresì garantire risvolti che vanno oltre al commerciale, realtà che hanno concrete possibilità di offrire benefici terapeutici e psicologici. Forse. Il contesto scientifico è ora come ora spaccato sulla valutazione dei benefici reali dei surrogati digitali.

Esempio pragmatico di questa dimensione clinica è stato il caso della sudcoreana Jang Ji-sung, donna la cui figlia è deceduta all’età di sette anni a causa di un grave tumore al sangue. Per superare il lutto, per congedarsi emotivamente dalla prole scomparsa, Jang è stata dotata di visore di realtà virtuale e guanti con feedback motorio così che potesse “ricongiungersi” temporaneamente con un simulacro virtuale della propria bimba, giusto il tempo di dirle addio.

A onor del vero, Jang non ha seguito un percorso puramente clinico, l’intera esperienza era stata pilotata dalla televisione sudcoreana per creare il documentario Meeting You, un servizio di intrattenimento smaccato che, tuttavia, non inficia una realtà di fondo: i forti sentimenti sviluppati sul momento da Jang erano assolutamente reali.

La famiglia e lo spazio politico del metaverso

Il virtuale non si estende però solamente al “fittizio”, ma può anche essere letto come riflesso del mondo fattuale. Lo scorso maggio, una coppia degli Emirati Arabi Uniti ha celebrato quella che viene spesso citata come la prima cerimonia matrimoniale del metaverso. Florian Ughetto e Liz Nunez hanno infatti suggellato la loro unione sull’universo blockchain di Decentraland, con la firma del contratto formale che è stata risolta attraverso la burocrazia “smart”, facendo scorrere un pennino sulla superficie di un tablet. Le fedi hanno preso la forma di NFT e la cerimonia si è consumata quasi interamente online.

Un percorso simile lo ha annunciato anche la coppia formata dal calciatore Kevin-Prince Boateng e dalla modella Valentina Fradegrada, i quali stanno pianificando a loro volta un’unione – decisamente più social – fortemente imperniata sull’universo NFT. L’evento sarà consumato sul portale del metaverso OVER, con la futura famiglia che provvederà a diffondere sui marketplace di OpenSea una serie di NFT a tiratura limitata.

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Ologrammi e lasciti funebri

Nel “lontano” 2018, il giapponese Akihiko Kondo ha ufficiosamente sposato la celebrità Hatsune Miku. Unico inghippo: Miku non esiste se non in forma di ologramma. Sua moglie “vive” in una giara dalle vaghe sembianze di un distributore di merendine. Parallelamente, ologrammi e sistemi di deep fake sono stati adoperati per riportare in vita parenti e cari, mentre le intelligenze artificiali sono state sfruttate anche per resuscitare l’”anima” dei dipartiti. Tutte queste risorse sono motivo di continui dibattiti – politici, amministrativi e scientifici -, tuttavia dimostrano nei fatti come il concetto di rapporto umano stia cambiando forma, vestendosi di una dimensione digitale che, nel bene o nel male, farà parte integrante di un transumanesimo che è già presente nelle nostre vite.

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