Apple ha annunciato il suo nuovo MacBook Air M2, che arriverà anche in Italia ma a un prezzo maggiorato rispetto a quanto visto negli Stati Uniti. Se infatti il prezzo in dollari è di 1199$, nel nostro Paese sale a 1.529 euro. Sembra quasi che la Mela abbia una “Tassa speciale per l’Italia”, che fa salire il prezzo dei prodotti. E parrebbe avere un valore percentuale preciso.
Il prezzo di MacBook Air M2 in Italia sale per via della “tassa Apple”?
I prezzi dei prodotti nel nostro Paese variano rispetto agli Stati Uniti per diverse ragioni. C’è innanzitutto da tenere del cambio dollaro euro, dei costi di distribuzione che potrebbero essere diversi, della diversa tassazione. Basti pensare che in Italia bisogna pagare la SIAE sulla Copia Privata, una tassa dovuta al fatto che sulla memoria di MacBook Air potrebbero registrare supporti coperti da diritto d’autore.
Ma i calcoli di Apple sembrano precisi e dettati da un aumento percentuale, probabilmente studiato a tavolino dagli esperti del marketing della Mela. Maurizio Natali di Saggiamente ha provato a calcolare questo costo basandosi sul prezzo di MacBook Air con chip M1 e M2.
Il ragionamento parte dal modello lanciato l’anno scorso. Il prezzo americano era di 999 dollari, che in euro e con l’aumento dell’IVA al 22% (che i prezzi americani non riportano mai) diventano 1027. Il prezzo italiano però era di 1159 euro. Una differenza di 132 euro, in percentuale il 12,85%.
L’autore di Saggiamente ha quindi deciso di testare questa formula con il nuovo MacBook, utilizzando un tasso di cambio medio per il prossimo anno di 1,08 dollaro/euro, aggiungendo l’IVA e poi aumentando del 12,85%. Il risultato è che i 1199 dollari del prezzo americano diventano i 1528 euro di quello italiano (con solo un euro di incertezza).
La Tassa di Apple per l’Italia
Maurizio Natali nel suo post ha l’onestà intellettuale di dire che questo 12,85% non può avere un valore statistico assoluto. Per esempio, con il nuovo prezzo di MacBook Air con M1, ancora disponibile all’acquisto anche dopo l’uscita del nuovo modello, l’aumento è inferiore.
Ma potrebbe essere considerato un range di aumento di cui Apple tiene conto quando termina i prezzi. Potremmo ipotizzare che la Mela preveda, in base al prezzo iniziale e in base al tipo di prodotto, una percentuale di aumento per il mercato italiano. Che approssima il cambio euro/dollaro, le tasse (IVA, SIAE, ecc) e tutte le possibili variabili che fanno salire il prezzo (trasporto, logistica, ecc). Un valore medio, che permette di mantenere intatti i margini.
Con questo ragionamento gli aumenti sembrano meno arbitrari. Anche se di certo cambia poco per gli acquirenti dei MacBoook Air M2, che negli USA come in Italia devono solo valutare se il prodotto vale il prezzo. Secondo voi? Costa troppo nel nostro Paese, oppure siete pronti a sborsare i 1529 euro di listino? Fatecelo sapere nei commenti.
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