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Le AI generative violano il copyright? Getty fa causa a Stable Diffusion

Getty Images ha annunciato in un comunicato stampa che ha intentato causa contro Stability AI, un software che utilizza l’AI generativa di Stable Diffusion per creare immagini. Secondo Getty, prendere e rielaborare le immagini per addestrare l’intelligenza artificiale viola il copyright degli autori di quelle illustrazioni e fotografie. E negli Stati Uniti, si stanno moltiplicando le cause legali contro Stable Diffusion, DeviantArt e Midjourney.

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Getty Images fa causa a Stable Diffusion

Le IA generative sono algoritmi in grado di creare contenuti originali, come musica, immagini e testo, senza alcun input umano diretto. Ma per capire creare le immagini richieste dagli utenti, studiano e analizzano milioni di immagini online. Queste aziende le utilizzano ppoi per creare contenuti per brand e aziende, ma a quanto riporta Getty avrebbero utilizzato materiale protetto da copyright senza permesso.

Negli USA, una causa collettiva è stata presentata da un gruppo di artisti e creatori che sostengono di aver visto il loro lavoro utilizzato senza il loro permesso. Stable Diffusion e Midjourney avrebbero fatto “scraping”: prendendo milioni di immagini dal web. Anche quelle coperte da copyright, secondo chi fa causa.

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Questo è un caso interessante, perché ci fa riflettere sulle implicazioni legali dell’utilizzo delle IA generative. Se questi algoritmi possono creare contenuti originali senza alcun input umano, allora chi ha diritto al copyright? Ma soprattutto, poiché funzionano analizzando e rielaborando contenuti online, come possiamo garantire che i creatori originali vengano pagati per il loro lavoro?

Al punto di domanda sulla licenza delle immagini utilizzate dalle AI generative per creare contenuti originali, si aggiunge quello sui profitti. Negli Stati Uniti esiste il concetto di Fair Use: se i siti non ci guadagnano, possono utilizzare le immagini (entro certi limiti). Spesso quindi le aziende di AI generative sono no-profit.

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Ma le aziende che utilizzano i prodotti generati con l’AI invece le usano per pubblicità e contenuti commerciali. Quindi chi deve pagare i diritti ai creativi? Inoltre, il Fair Use non è previsto dall’UE e da molte altre nazioni nel mondo: come gestire a livello internazionale questi bot?

La causa intentata da Getty e le altre simili potrebbero determinare un precedente importante per capire come tutelare gli artisti online, senza limitare lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale.

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Source
Repubblica

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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