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La filiale russa di Google sta per dichiarare bancarotta

Il gigante tecnologico dichiara di non poter pagare i lavoratori o svolgere altre operazioni commerciali di base

La filiale russa di Google ha intenzione di dichiarare bancarotta perché il sequestro dei suoi beni da parte della Russia ha reso “insostenibili” le operazioni commerciali di base, compreso il pagamento del personale. Ecco tutti i dettagli.

La filiale russa di Google verso la bancarotta

GOOGLE RUSSIA

Un portavoce di Google ha dichiarato:

Il sequestro del conto bancario di Google Russia da parte delle autorità russe ha reso insostenibile il funzionamento del nostro ufficio nel paese, compreso l’impiego e il pagamento dei dipendenti russi, il pagamento di fornitori e venditori e il rispetto di altri obblighi finanziari.

L’azienda aveva già messo in pausa la maggior parte delle sue operazioni commerciali in Russia. La società ha comunque confermato che continuerà a offrire servizi gratuiti come Gmail, YouTube e Search perché “le persone in Russia si affidano ai nostri servizi per accedere a informazioni di qualità”.

La dichiarazione di fallimento di Google è l’ultimo sviluppo di un tumultuoso tira e molla tra il gigante tecnologico della Silicon Valley e Mosca. La Russia si affida da tempo alla censura e alla propaganda per plasmare l’opinione pubblica, tattiche che hanno coinvolto le aziende tecnologiche occidentali in una lotta complicata.

Allo stesso tempo, il Cremlino ha cercato di impedire alle aziende tecnologiche occidentali di lasciare il Paese. Le autorità hanno ordinato a Google e ad altre 12 aziende tecnologiche di mantenere i dipendenti in Russia. Questa direttiva, secondo quanto riportato dal New York Times, è chiamata “legge degli ostaggi”

Ci sono dei trascorsi

Google si è già scontrata con le autorità russe in passato.

Lo scorso settembre un tribunale di Mosca ha ordinato alla società di rimuovere i risultati di ricerca relativi al leader dell’opposizione russa Alexei Navalny. Lo stesso mese, la polizia russa ha fatto irruzione nell’ufficio moscovita di Google quando l’azienda si è opposta alla rimozione di un’applicazione per smartphone utilizzata per raccogliere consensi per i candidati dell’opposizione.

Alla fine l’applicazione è stata rimossa.

Le tensioni hanno raggiunto una nuova fase dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Google e alcuni suoi colleghi si sono mossi per limitare le reti di propaganda globale del Cremlino subito dopo l’invasione del 24 febbraio. All’inizio di marzo, il gigante tecnologico ha annunciato che avrebbe bloccato tutti gli annunci di ricerca, YouTube e display in Russia. Inoltre la società ha rimosso RT e Sputnik dai risultati di ricerca nell’Unione Europea in risposta a un regolamento governativo.

Il 1° marzo, l’azienda ha dichiarato di aver rimosso centinaia di canali YouTube e migliaia di video per aver violato le linee guida della comunità. Tra di essi troviamo anche video e canali impegnati in “pratiche ingannevoli coordinate”.

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Source
Washington Post

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