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Fire Emblem: Three Houses, cosa abbiamo imparato dalla preview

Siamo stati alla preview del nuovo titolo in arrivo a fine mese su Nintendo Switch. Ecco cosa abbiamo scoperto.

La saga di Fire Emblem è pronta a fare il suo debutto ufficiale su Nintendo Switch. Fatta eccezione per uno spin-off infatti, questa leggendaria serie di videogiochi non ha ancora avuto un titolo ufficiale sull’amata console. Le cose però cambieranno presto con Fire Emblem: Three Houses, gioco che debutterà a fine mese in tutto il mondo proprio per Nintendo Switch.

Qualche giorno fa sono stato ospite negli uffici della casa di Link e Mario per assistere a una speciale preview di questo nuovo capitolo. Ho così scoperto le tante novità che introdurrà rispetto ai suoi predecessori nella serie e ora è giunto il momento di raccontarvele tutte!

Fire Emblem: Three Houses tutte da esplorare

In Fire Emblem: Three Houses ci troveremo in un mondo dove una delle realtà più potenti è un’associazione religiosa. Il giocatore si trova nei panni di un ex-militare, con un passato misterioso e una speciale capacità (di cui parleremo più avanti). Proprio grazie a questo la sopracitata Chiesa ci ha scelti come insegnante per il suo monastero dove viene educata l’élite culturale e aristocratica del continente.

Qui incontreremo la divisione nelle Tre Casate (le Three Houses del titolo) che caratterizza questo nuovo Fire Emblem. A seconda della nostra scelta ci ritroveremo ad occuparci di regni con caratteristiche diverse e soprattutto allievi con propensioni particolari e soprattutto personalità ben definite. Tra le differenti Casate c’è solo una amichevole rivalità (un po’ come i Grifondoro e Serpeverde di Hogwarts) ma non è detto che la situazione rimanga la stessa per tutto lo svolgimento del gioco.

Fatta questa premessa di contesto, passiamo al gameplay vero e proprio. Tra le caratteristiche più interessanti di questo nuovo Fire Emblem: Three Houses c’è l’esplorazione. Possiamo infatti periodicamente visitare il monastero in prima persona, compiendo missioni, dialogando con i vari personaggi, trovando oggetti e molto altro ancora.

Proprio la funzione di esplorazione è chiave per accrescere il nostro esercito che ci seguirà in battaglia. Chiacchierando con i vari personaggi infatti potremo fare crescere la nostra affinità con essi, arrivando a convincerli a unirsi a noi. A volte si tratterà di un aiuto temporaneo, ma se riusciremo a legare abbastanza potremmo anche spingerli ad abbandonare la propria Casata ed entrare nelle nostre fila.

Un monastero davvero molto particolare

Nell’esplorazione avremo accesso, come spesso accade a un sistema di fast-travel. Potremo infatti sfruttare la mappa per spostarci rapidamente da un luogo all’altro e compiere le tante diverse missioni a disposizione. Tuttavia conviene muoversi  in maniera tradizionale nella maggior parte dei casi. Ci sono infatti tanti segreti e sorprese dietro ogni angolo del monastero che vale la pena esplorare con attenzione.

In tutto questo saremo anche chiamati a compiere il nostro dovere da insegnanti. Dovremo infatti tenere lezioni per i nostri alunni o partecipare a seminari. Tutto questo servirà a sviluppare le loro capacità in battaglia, potenziando determinate caratteristiche, facendoli salire di livello e guadagnare nuove abilità.

Il sistema è estremamente libero. Ognuno dei ragazzi avrà delle propensioni specifiche e spesso sarà proprio lui o lei a chiederci di migliorare in uno specifico ambito. Tuttavia avremo la possibilità anche di prendere una strada diametralmente opposta rispetto alle sue inclinazioni naturali: inizialmente sarà più difficile chiaramente, ma piano piano potrà dare grandi soddisfazioni.

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E veniamo alle battaglie…

Chiaramente non si potevano ignorare le battaglie, caratteristica chiave della saga. Anche in Fire Emblem: Three Houses tornano gli scontri campali, che hanno fatto innamorare così tanti appassionati di questa storica serie. Il gioco infatti ci chiamerà a raccogliere i nostri studenti attentamente allenati e preparati per battaglie impegnative, come sempre gestite dal sistema a griglia e a turni.

In questo caso le innovazioni sono piuttosto ridotte, infatti. Com’è normale che sia per uno dei simboli della serie, non si è andato a modificare ciò che già funzionava ottimamente. Tuttavia qualche nuova introduzione c’è stata, come ad esempio l’aggiunta dei Battaglioni. Si tratta fondamentalmente di squadroni di mercenari che saranno associati ai nostri soldati. Ci permetteranno di ottenere speciali potenziamenti e una mossa extra, definita Stratagemma che potrà cambiare le carte in tavola durante la battaglia.

Oltre a questo, ci verrà in aiuto anche quell’abilità speciale del nostro protagonista a cui accennavo più sopra: il Battito Divino. Grazie a questa potremo tornare indietro nel tempo e correggere l’andamento dello scontro, cambiando le nostre decisioni. Ovviamente non potremo farlo a piacimento: il numero di volte in cui potremo usare il Battito Divino e quanto potrà portarci indietro dipendono dalle nostre statistiche e cresceranno di livello in livello.

Fire Emblem: Three Houses ha tante altre novità in serbo

Pensate che ci sia tanta carne al fuoco per questo Fire Emblem: Three Houses? Ebbene, questo è solo un assaggio. Infatti questa è stata semplicemente una preview, dove ho potuto vedere solo una parte del titolo. Stando a quanto mi hanno raccontato, le novità sono davvero tantissime e nelle prime dieci ore di gioco ne troveremo una quasi ogni mezz’ora.

Le premesse per questo Fire Emblem: Three Houses sono quindi ottime. Ho davvero tanta curiosità per questo titolo, anche perché durante la presentazione hanno sottolineato come si tratti di una delle “storie più ricche e lunghe della saga”. Se ne riparlerà presto quando arriverà la recensione completa di Fire Emblem: Three Houses qui su Tech Princess!

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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