fbpx
Attualità

Via al bonus mamme lavoratrici: cos’è, a chi spetta, come richiederlo

Pubblicata la circolare Inps con le modalità operative

Quando abbiamo passato in rassegna le agevolazioni di cui potremo godere nel 2024 abbiamo tralasciato il bonus mamme lavoratrici.

E dire che ve lo avevamo presentato in un articolo del novembre dello scorso anno. Ma mancavano ancora le modalità operative, che adesso l’Inps ha reso note pubblicando una circolare.

Dunque via al bonus mamme lavoratrici, destinato però solo ad alcune categorie. Scopriamo cos’è, a chi è rivolto e come fare domanda per ottenere la decontribuzione extra.

Il bonus mamme lavoratrici: la circolare dell’Inps

Come dicevamo, nella giornata di giovedì 1° febbraio è stata pubblicata una nota sul sito dell’Inps. Che a sua volta rimanda alla circolare numero 27 del 31 gennaio 2024, contenente le istruzioni operative e contabili sull’“esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.”

È l’agevolazione chiamata (anche dalla stessa Inps) bonus mamme lavoratrici. Vediamo di cosa si tratta.

smart working

Il bonus mamme lavoratrici

Il governo ha sbloccato il bonus mamme lavoratrici previsto dalle Legge di bilancio 2024 con un mese preciso di ritardo: era infatti previsto per il primo gennaio.

L’agevolazione sarà spalmata su tre anni, dal 2024 al 2026. Ed è un esonero del 100% sulla contribuzione previdenziale fino a 3.000 all’anno (da riparametrare su base mensile) per le donne che lavorano e hanno figli minori di 18 anni. Ossia fino a 250 euro al mese, equivalenti a 141 euro netti in busta paga secondo i calcoli dell’Ufficio parlamentare di bilancio.

Acquista elettrodomestici con Amazon Prime. Scopri i vantaggi!

Nel 2024 potranno fare richiesta del bonus le mamme lavoratrici con due o più figli a carico (di cui almeno uno entro i dieci anni), mentre nel 2025 e 2026 l’agevolazione sarà solo per chi ha dai tre figli in su.

Per l’eventuale nascita del secondo figlio nel corso dell’anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita sino al compimento del decimo anno del bambino nel caso di dipendente con due figli o quando l’ultimo figlio compie 18 anni nel caso di tre o più figli. 

Nella circolare l’Inps ha fatto sapere che verrà pagato anche l’importo di gennaio, finora non corrisposto proprio perché mancavano le indicazioni operative.

Chi ha diritto al bonus

Hanno diritto al bonus le mamme lavoratrici del settore pubblico e di quello privato, compreso il settore agricolo, con un contratto a tempo indeterminato, anche part time, o con contratti di somministrazione a tempo indeterminato o di apprendistato.

Tuttavia sono escluse dal bonus le mamme lavoratrici madri di un solo figlio, quelle con un contratto a tempo determinato. Oltre alle lavoratrici domestiche, le collaboratrici occasionali e le lavoratrici autonome. Ma “qualora un rapporto di lavoro a tempo determinato venga convertito a tempo indeterminato, l’esonero può trovare legittima applicazione a decorrere dal mese di trasformazione a tempo indeterminato.”

Le madri di tre figli con il più piccolo minore di 18 anni hanno diritto al bonus anche nel 2025 e 2026 sino al compimento della maggiore età del terzo figlio. Per ottenere il beneficio non è previsto nessun limite di reddito.

Nella circolare dell’Inps leggiamo inoltre: “La realizzazione del requisito si intende soddisfatta al momento della nascita del terzo figlio (o successivo) e la verifica dello stesso requisito si cristallizza alla data della nascita del terzo figlio (o successivo), non producendosi alcuna decadenza dal diritto a beneficiare della riduzione contributiva in oggetto in caso di premorienza di uno o più figli o dell’eventuale fuoriuscita di uno dei figli dal nucleo familiare o, ancora, nelle ipotesi di non convivenza di uno dei figli o di affidamento esclusivo al padre.”

Offerta

Come fare richiesta del bonus

Le mamme lavoratrici che hanno diritto al bonus devono semplicemente “comunicare al loro datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero in argomento, rendendo noti al medesimo datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli”. Dopo di che i datori di lavoro possono “esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante alla lavoratrice”.

Inoltre, “qualora la lavoratrice sia madre di più di tre figli è sufficiente indicare tre codici fiscali, comprendendo il codice fiscale del figlio più piccolo.”

Se una lavoratrice volesse comunicare direttamente all’Inps le informazioni sui codici fiscali dei figli, lo potrà fare mediante un applicativo in via di attivazione. “Sarà dato atto della disponibilità di tale applicativo sul portale istituzionale www.inps.it. con pubblicazione di apposito messaggio.”

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button