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Free Guy – Eroe per gioco: com’è il film con Ryan Reynolds

Free Guy - Eroe per gioco è al cinema dall'11 agosto.

Dopo un rinvio di oltre un anno a causa della pandemia, è finalmente arrivato nelle sale italiane Free Guy – Eroe per gioco, nuovo film di Shawn Levy (Una notte al museo, Gli stagisti) con protagonista Ryan Reynolds. Un progetto targato Disney, ambientato nel mondo dei videogiochi ma ricco di omaggi al meglio della cultura pop, inclusi i brand di proprietà dello studio come Marvel e Star Wars. Una commedia d’azione carica di effetti speciali ma tutt’altro che banale, dal momento che si affrontano temi importanti come il desiderio di vivere delle intelligenze artificiali e la creatività nel panorama dell’intrattenimento contemporaneo.

Free Guy – Eroe per gioco: fra The Truman Show e Ricomincio da capo

Ci troviamo nel videogame open world Free City, casa di Guy, personaggio non giocante che vive un’esistenza ripetitiva e priva di scopo da impiegato di banca, facendo sostanzialmente da cornice alle avventure dei videogiocatori di tutto il mondo. Fra le righe di codice che lo hanno creato, si nasconde però la sua donna dei sogni, una sorta di ideale irraggiungibile, agli antipodi di Guy per personalità e stile di vita. Un giorno, questa donna si manifesta improvvisamente accanto a lui, col nickname di Molotov Girl (Jodie Comer), personaggio di livello molto più alto del suo. Galvanizzato dall’incontro, Guy si ribella alla sua natura di non protagonista del gioco, cominciando a livellare con una serie di buone azioni. Quello che il PNG non sa è che Molotov Girl nel mondo reale è Milly, programmatrice del gioco su cui è basato Free City intenzionata a riprendersi la sua creatura.

Free Guy – Eroe per gioco si presenta quindi come un curioso ibrido fra The Truman Show (il protagonista che non sa di vivere un’esistenza totalmente falsa e artificiale) e Ricomincio da capo, capostipite dei filone sul loop temporale, in voga ancora oggi con i recenti Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani e Boss Level. Un soggetto che avrebbe potuto essere approcciato in maniera sciatta e scontata, viene invece declinato da Levy in maniera sorprendentemente originale, a partire dalla cura con cui viene rappresentato il mondo di gioco di Free City: una GTA più leggero, con i personaggi che si muovono in mezzo a un tripudio di colori ed esplosioni agli angoli delle strade. Prezioso inoltre l’apporto in sceneggiatura di Zak Penn, che dopo Ready Player One tratteggia con dovizia di particolari un altro futuribile videogioco di massa capace di catalizzare l’attenzione mondiale.

Una commedia sui rischi della realtà virtuale

Fra irresistibili gag, adrenalinica azione e cameo a sorpresa, pur presentandosi come un classico film per famiglie Free Guy – Eroe per gioco porta avanti il percorso di rinascita del protagonista, ponendo allo spettatore interrogativi sul confine fra esistenza artificiale e vita vera e rappresentando tutte le sfumature di un personaggio virtuale, comprese quelle amorose. Guy è un personaggio che resta impresso proprio perché più umano degli umani, come l’indimenticabile Roy Batty di Rutger Hauer in Blade Runner. Al tempo stesso, l’umanità, con l’eccezione di Milly e del personaggio di Joe Keery, Keys, è rappresentata con caratteristiche molto negative, sintetizzate dallo spietato Antonie di Taika Waititi, capo dell’azienda che distribuisce Free City: un arrogante uomo d’affari schiavo dei numeri e del profitto e completamente disinteressato alla creatività.

Con il passare dei minuti, la vita su Free City diventa meno entusiasmante, anche a causa degli speciali occhialini indossati da Guy, che come in Essi vivono di John Carpenter fanno aprire al protagonista gli occhi su una realtà più sinistra di quella che immaginava, anche se non priva di fascino. Ci appassioniamo così a due rivolte: quella di tutti i PNG del videogame, in cerca di libertà dopo aver compreso il loro status, e quella, più simbolica e sottile, della vita vera contro la realtà virtuale. Il risultato è una commedia che riesce a intrattenere, grazie anche al solito formidabile Ryan Reynolds, ma anche a fare riflettere sui rischi e sulle contraddizioni della tecnologia. In ogni caso, non finisce qui: il sequel è pressoché certo e doveroso.

Free Guy – Eroe per gioco è al cinema dall’11 agosto, distribuito da Disney.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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