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Il nuovo AI di Google trasforma il testo in musica

I primi sample di MusicLM sono davvero interessanti

I ricercatori di Google AI hanno creato un‘intelligenza artificiale che crea musica partendo da un semplice testo. Non solo può creare brani di qualche minuto basandosi su qualche indicazione, ma può persino trasformare una melodia fischiata o canticchiata in una canzone con altri strumenti. Il modello AI si chiama MusicLM e al momento non si può testare liberamente. Ma Google ha caricato una serie di sample online. E i risultati sono molto interessanti.

Google trasforma il testo in musica con l’AI

Google AI ha pubblicato uno studio che mostra come, utilizzando modelli di intelligenza artificiale complessi, riesce a generare musica partendo da degli input testuali. La struttura del modello di AI richiede capacità matematiche di alto livello per essere compresa. Ma semplificando molto, funziona sullo stesso principio di sistemi AI che generano immagini come DALL-E: analizzando una quantità enorme di dati, capisce come rispondere a degli input di testo producendo musica adeguata.

Gli esempi sono piuttosto impressionanti. Come questo, che MusicLM ha creato partendo da questo prompt:

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  • canzone elettronica riprodotta in un videogioco (0:00-0:15)
  • canto di meditazione suonato accanto a un fiume (0:15-0:30)
  • fuoco (0:30-0:45)
  • fuochi d’artificio (0:45-0:60)

Forse non sarà la prossima base di una canzone di Dualipa o Beyoncé, ma è un sample che sembra prodotto da un umano con discrete competenze musicali. Google ha poi pubblicato diverse clip che rispondono a strumenti specifici, generi particolari ma anche frasi aperte all’interpretazione come “musica da club futuristico”.

Un produttore musicale artificiale – ma anche un cantante

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Il potenziale di MusicLM fa anche oltre questi risultati di per sé impressionanti. Infatti MusicLM può persino simulare la voce umana. Non è perfetto, c’è ancora qualche cosa di “robotico” in queste voci campionate, ma sono piuttosto intonate. Provate ad ascoltare questo breve sample per capire cosa intendiamo.

Quell’esempio (uscito dal prompt “musica da palestra”) ha anche parole senza senso in qualsiasi lingua. Ma dobbiamo ammettere che non sembrava fosse un linguaggio casuale.

Competizione nel mondo dell’AI musicale

Già in passato abbiamo visto (o meglio sentito) AI capaci di produrre musica. Negli anni ’90 ci sono sistemi computerizzati che hanno ricevuto credito fra gli autori di canzoni pop, sebbene con grande supporto umano. E Riffusion, un tool basato su StableDiffusion per creare spettrogrammi partendo dal testo permette di avere basi canzoni, sebbene tradurre lo spettrogramma in musica fosse un processo separato.

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Google AI però assicura che MusicLM può superare gli altri sistemi in termini di “qualità e aderenza al testo“, nonché per il fatto che può acquisire l’audio e copiare la melodia in maniera diretta. Infatti, i ricercatori hanno provato a dare come input una canzone fischiettata o canticchiata, per poi lasciare che il produttore AI creasse la canzone con gli strumenti scelti. Un domani, un musicista potrebbe limitarsi a fischiettare il motivetto che ha in testa per produrre la propria nuova hit.

power2music contest musicale pulsee 00

Google, come già visto per altri tipi di AI, è molto più cauto con MusicLM di quanto potrebbero essere alcuni dei rivali. Non abbiamo in programma di rilasciare modelli a questo punto“, conclude il documento. E cita rischi di “potenziale appropriazione indebita di contenuti creativi“: il rischio è che, come visto per l’AI che genera immagini, l’algoritmo plagi gli artisti che pubblicano online senza pagar loro i diritti. Al momento, Google preferisce evitare il problema.

Un domani, forse potremmo testare l’AI di MusicLM di persona, forse su YouTube Music o un altro prodotto Google. Ma per il momento, Google rilascia pubblicamente un set di dati con circa 5.500 coppie musica-testo, che potrebbe aiutare durante l’addestramento e la valutazione di altre AI musicali.

A quando la prima hit da numero uno prodotta da un robot?

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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