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Google apre ai pagamenti alternativi sul Play Store in Europa

Ma continuerà a prendersi una fetta degli introiti

Google permetterà agli sviluppatori di utilizzare pagamenti alternativi sul Play Store in Europa, decisione arrivata in risposta al Digital Markets Act (DMA) firmato dall’UE. Ma questa novità vale solo per le app e non i giochi. E inoltre Google richiederà in ogni caso il pagamento di una quota per ogni transazione, abbassando del 3% l’attuale commissione.

Google apre ai pagamenti alternativi sul Play Store in Europa

Il DMA chiede che i cosiddetti ‘gatekeepers’, società che ricavano oltre i 74 miliardi di euro e hanno un ruolo dominante in un mercato, rispettino una serie di regole per rispettare la competizione. Se non lo fanno, rischiano multe dal 10 fino al 20% del proprio fatturato annuo globale. La normativa dovrebbe entrare in vigore appieno per la primavera 2023.

Google ha però trovato una soluzione che nel blog assicura essere in linea con le nuove regole. Ma che non ridurrà di molto gli introiti di Mountain View. Infatti sebbene intenda permettere l’utilizzo di metodi di pagamento alternativi sul Play Store, Google ridurrà la commissione sugli acquisti del 3%. Per tutte le aziende che fatturano fino a un milione di dollari l’anno, scende dal 15 al 12%, mentre oltre scende dal 30 al 27%.

google play store

Google spiega che la commissione non è “mai stata solo una commissione sui pagamenti” ma invece “riflette il valore fornitor da Android e Play”.

Google tuttavia non rimuoverà più le applicazioni che utilizzano sistemi di pagamento diversi dal suo, ma solo se rispettano i parametri richiesti da Google. Quindi gli sviluppatori potranno fornire pagamenti alternativi in Europa, ma dovranno utilizzare quelli di Google fuori dai confini. Inoltre, dovranno fornire supporto ai clienti per il billing.

Sembra quindi che poche aziende troveranno conveniente accettare queste nuove condizioni e resta da valutare se davvero questi cambiamenti sono in linea con quanto sancito nel DMA. Inoltre, va sottolineato che Google sta affrontando la questione anche in America: ha ancora da chiudere il confronto con Epic Games e quello con il Match Group di Tinder, cui ha permesso di usare sistemi alternativi prima del processo previsto per il 2023.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa situazione, che farà senza dubbio discutere.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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