Negli ultimi anni le versioni rimasterizzate dei giochi della nostra infanzia hanno conquistato parte del mercato videoludico facendo leva sulla nostalgia dei giocatori a favore di un comparto tecnico migliorato. Questo trend ora ha toccato anche Grand Theft Auto, sicuramente una delle saghe di maggior successo e con una fanbase ampia e solida. La maglia della rimasterizzazione ha toccato i titoli che indubbiamente ne avevano più bisogno: GTA III, GTA Vice City e GTA San Andreas. Per l’occasione, i tre giochi si sono uniti in una trilogia sensazionale con la GTA The Trilogy – Definitive Edition, e questa, è la sua recensione.
GTA: The Trilogy – The Definitive Edition è disponibile da pochi giorni su PlayStation, Xbox, PC e Nintendo Switch ma sono bastati i medesimi pochi giorni per fare infuriare la community sulle condizioni di questa versione. Cosa è successo dunque? Partiamo con ordine!
La nostra recensione di GTA: The Trilogy – The Definitive Edition
Come anticipato, GTA: The Trilogy – The Definitive Edition racchiude in se GTA III, GTA San Andreas e GTA Vice City usciti originariamente su PlayStation 2. Sfruttando lo stesso hardware, tutti e tre i giochi utilizzavano tecnologie e render grafici molto simili perciò non deve sorprendere che la scelta di una versione rimasterizzata e definitiva sia caduta proprio su questi capitolo.
Grand Theft Auto III segna l’avvento del 3D all’interno della saga e ci metterà nei panni di Claude Speed, il criminale tradito dalla sua compagna durante una rapina ed entrato a far parte della rinomata famiglia mafiosa Leone. La sua storia ha luogo a Liberty City e lo vedrà scalare la vetta tra i ranghi della malavita in cerca di successo e vendetta.
Grand Theft Auto Vice City è ambientato invece nella città che gli da il titolo. Qui, Tommy Vercetti, protagonista del gioco, lavora per la famiglia Forelli per la quale è finito in carcere per 15 anni. Alla sua liberazione, Tommy va a Vice City dove anche qui, la famiglia ha dei piani per lui tutt’altro che legali. Anche nella nuova città avrà modo di dimostrare il suo valore e di riuscire a capire chi sono gli amici e chi i veri nemici.
Grand Theft Auto San Andreas chiude la trilogia portandoci a Los Santos dove Carl Johnson, membro della gang di quartiere di Groove Street, torna per sistemare alcuni affari di famiglia. Dopo 5 anni sulla West Coast, la situazione che Carl trova al suo rientro e tutt’altro che rosea dopo aver scoperto che sua madre è rimasta uccisa dopo un attacco della gang rivale dei Ballas. Inizia dunque la lunga e dura strada per la riconquista del quartiere e per la ricerca di un futuro migliore per Carl e per la sua famiglia.
Oh, Sh…, here we go again!
Questa Definitive Edition, adattata da Grove Street Games, porta con se una serie di migliorie grafiche e non. Abbiamo infatti un nuovo sistema di illuminazione, texture in alta risoluzione, una distanza di visualizzazione superiore, un upgrade dei modelli, miglioramenti degli scenari e molto altro ancora. Migliorie anche dal punto di vista del gameplay decisamente svecchiato e adattato allo stile di gioco dei giocatori contemporanei, ispirandosi a quello di GTA V. Tutto ciò e ricordiamo, tre giochi completi, al prezzo di uno solo (59,99€). Sulla carta questo sembrerebbe il sogno di ogni appassionato della serie ma la realtà non è così rosea.
La nostra prova di GTA: Trilogy
Grazie a Nintendo e Rockstar Games, abbiamo avuto modo di giocare alla versione su Nintendo Switch di GTA: The Trilogy – The Definitive Edition. L’impatto visivo che hanno tutti e tre i capitoli della trilogia è indubbiamente sensazionale e le differenze con la versione originale su PlayStation 2 sono notevolissime. La resa di luci e ombre è eccellente così come anche le texture stra-migliorate e dettagliate. Le modifiche al gameplay, più che necessarie per dare una svecchiata al titolo, sono davvero ben realizzate e azzeccate. Queste vanno da un miglior controllo dell’auto a cambiamenti e migliorie sulle meccaniche dei mini-giochi (su GTA San Andreas) all’introduzione del sistema di navigazione stile GPS sulla minimappa. I caricamenti sono inevitabilmente più rapidi e tutti e tre i giochi scorrono in maniera molto più fluida e lineare.
Purtroppo, non tanto azzeccata è la resa dei modelli dei personaggi, secondari e non. Nel tentativo, tutto sommato riuscito, di donargli dettagli e caratteristiche più minuziose, la maggior parte di loro finisce per assumere fattezze grottesche e cartoonesche. Decisamente lo stile meno adeguate per le tematiche e il ritmo di questa saga. Decisamente migliorabile (molto) è anche l’AI degli NPC, dai poliziotti ai membri della nostra gang. Il loro cervello virtuale sembra essere stato asportato durante la rimasterizzazione rendendo i personaggi dei bambolotti in attesa di ricevere i colpi. A questi si aggiungono anche alcuni bug ed esilaranti glitch.
La versione su Nintendo Switch non è delle migliori, soprattutto per quanto riguarda GTA: San Andreas, sicuramente il titolo più impegnativo.. Le potenzialità dell’hardware limitano gli upgrade grafici del gioco e si perdono moltissime sfaccettature di luci e ombre e di texture.Nelle situazioni più movimentate, soprattutto durante le gare, gli inseguimenti e quelle situazioni di grande velocità che necessitano un lavoro rapido da parte della console, gli FPS scendono a livelli preoccupanti. Le situazione “scattose” sono all’ordine del giorno. Tuttavia c’è da dire che avere a portata di mano nella “piccola” console di Nintendo le fantastiche storie di Los Santos, Liberty City e Vice City, è qualcosa di straordinariamente piacevole.
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La nostra recensione di GTA: The Trilogy – The Definitive Edition in pillole
In definitiva, GTA: The Trilogy non è propriamente la remastered senza difetti e piacevole che ci aspettavamo. C’è da dire però che le migliorie grafiche ci sono e sono davvero notevoli con pregi e difetti annessi. Ritornare a ripercorrere le strade di Vice City e di Los Santos in una veste (o un asfalto?) totalmente nuova è stato davvero emozionante. Che ulteriori patch future possano risolvere i problemi che questa versione si porta dietro?
Restiamo fiduciosi per il futuro. Nel frattempo, insegui quel maledetto treno CJ!
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