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How I Met Your Mother: gli amici e l’amore – Perché guardarla?

Una delle serie comedy che più ha segnato gli anni a cavallo del 2010

How I Met Your Mother è una delle serie più famose nate nel primo decennio del 2000. Uno show che si è inserito nel solco di tanti altri progetti seriali, che riprende il format dei giovani in cerca della propria strada, soprattutto in ambito amoroso, con una particolare attenzione alla trama orizzontale. È senza dubbio un’opera da recuperare per chi adora le serie TV e se avete qualche dubbio a riguardo, siamo qui per chiarirli. Sì, anche per quello che avete probabilmente sentito dire sul finale.

How I Met Your Mother, di cosa parla?

Siamo nel 2030 e un uomo di nome Ted Mosby si siede con i suoi figli a parlare. Vuole raccontare loro una storia tanto epica quanto comune, quella di come ha conosciuto la loro madre. How I Met Your Mother, appunto. Una vicenda incredibilmente complessa, che parte venticinque anni prima, quando ancora Ted era un ragazzo a New York City che si districava per le strade della metropoli insieme ai suoi amici.

Tutto parte la sera in cui Marshall, il migliore amico del protagonista, chiede alla fidanzata di sempre Lily di sposarlo. Una scintilla che spinge Ted a dare una svolta alla propria vita, seguire il proprio animo romantico e lanciarsi alla ricerca della propria anima gemella. Questo nonostante il parere avverso di un altro membro della gang, il playboy incallito Barney, fedele sostenitore dello stile di vita da single. E sulla strada di Ted subito si pone una candidata ideale, la giovane giornalista Robin

How I Met Your Mother debutta un anno dopo la conclusione di una delle comedy più importanti di sempre, ovvero Friends. Negli anni si sono spese innumerevoli parole sugli elementi che accomunano i due show. Le avventure di Ted e compagni raccolgono chiaramente il testimone degli amici che hanno tenuto milioni di telespettatori attaccati alla TV per anni. C’è però un punto della premessa che ne fa un prodotto unico.

La scelta di raccontare tutto al passato, in una sorta di lunghissimo flashback, introduce un elemento di trama orizzontale che ribalta la prospettiva. Per quanto negli anni questa proceda molto lentamente, il punto d’arrivo è sempre lì. E così ci si trova a seguire lo sviluppo degli eventi consapevoli di come questi dovranno piano piano portare a quell’incontro, assistendo a come tutti gli elementi si incastrino inevitabilmente.

La sfida rilanciata continuamente

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C’è un altro aspetto che distingue How I Met Your Mother da Friends, da quasi tutti gli altri suoi eredi e dal resto del panorama televisivo comedy. Stiamo parlando di un tentativo continuo di alzare il tiro nella creazione degli episodi da un punto di vista di sceneggiatura. Non si tratta sempre semplicemente di seguire le storie del gruppo di amici in maniera lineare, ma spesso ci sono esperimenti di sviluppare qualcosa di più elaborato.

Da una parte c’è un’attenzione alla trama orizzontale che va oltre la semplice premessa di cui parlavamo sopra. Nelle diverse stagioni si sviluppano archi narrativi interni che si intersecano in maniera complessa. Richiami interni, personaggi che tornano e ritornano, storie che si sviluppano in parallelo e molto altro ancora, che rendono How I Met Your Mother una vera storia più che una semplice serie di eventi che si susseguono.

Dall’altra c’è un’attenzione all’innovazione della struttura della sit-com. Lo show spesso crea episodi particolari che portano la scrittura a un livello superiore di quello che caratterizza questo formato. A volte creando strutture a tre trame, che si intersecano e influenzano tra loro in maniera eccezionale. A volte giocando con la propria premessa, dando vita a puntate che hanno lasciato un segno indelebile negli spettatori. Un merito che, pur non toccando i picchi di Community, va senza dubbio riconosciuto alla serie.

Tutto questo anche grazie a un cast particolarmente azzeccato. Non è un caso che dalla serie siano emerse figure apprezzatissime oggi dallo show business. Alyson Hannigan, Josh Radnor e Cobie Smulders hanno ottimamente proseguito la propria carriera e ancora di più Jason Segel e naturalmente Neil Patrick Harris. Un team eccezionale, che è stato una chiave del successo di questo show.

How I Met Your Mother (non) parliamo del finale

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A oggi non si può parlare di How I Met Your Mother senza menzionare il suo finale. La reazione estremamente negativa del pubblico è stata talmente forte da essere arrivata anche a chi non la seguiva all’epoca. Se state pensando di iniziare How I Met Your Mother, ma non siete sicuri, uno dei vostri dubbi è probabilmente proprio legato alla sua conclusione. Ne dobbiamo quindi parlare necessariamente: non faremo spoiler entrando nei dettagli, ma se siete particolarmente sensibili a questo aspetto, passate oltre (e iniziate subito la visione, fidatevi).

Chi vi scrive fa parte di quella minoranza che non solo non ha odiato quel finale, ma lo ha sinceramente apprezzato. Tuttavia non è difficile comprendere la reazione che ha generato. La scelta degli autori, per quanto evidentemente prevista fin dall’inizio (e riguardando la serie lo si nota ancora di più), è stata decisamente coraggiosa. La direzione intrapresa è quella di contrastare le aspettative del pubblico e questo è indubbiamente rischioso.

Tuttavia, si tratta di una decisione che è perfettamente in linea con lo spirito di How I Met Your Mother. Abbiamo già accennato come lo show spesso abbia cercato di innovare il suo format e la scelta di un finale non tradizionale è coerente con questo approccio. Da un punto di vista narrativo, porta avanti e anzi rilancia la riflessione sull’evoluzione del concetto dell’amore che si può fare risalire a Friends. I dieci anni intercorsi tra il 2004 e il 2014 (anni di conclusione dei due show) sono stati importanti per la nostra società e quel finale ne riflette l’impatto, arrivando in parte ad anticipare i tempi.

E alla fine arriva How I Met Your Mother

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A prescindere da queste considerazioni, che si potrebbero approfondire ancora a lungo, c’è un concetto chiave da ricordare: l’importante non è la meta, ma il viaggio. E per quanto si possa aver odiato quella conclusione non c’è dubbio che il percorso che abbia portato fin lì sia stato eccezionale. Seguire le vicende di Ted, Marshall, Lily, Barney e Robin è emozionante, esilarante e coinvolgente, a prescindere da come si concluderanno. Sedetevi insieme a loro al tavolo del MacLaren’s e vedrete che non ve ne pentirete.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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