Sappiamo bene che il binomio TikTok e tendenze è praticamente indissolubile. Ma non siamo sicuri che questo stia piacendo ai responsabili delle Big Tech, i cui dipendenti hanno cominciato a riscuotere un enorme successo sul social grazie alla pubblicazione di video che ne raccontano la giornata lavorativa. Si tratta di contenuti che seguono un format ben preciso, in cui una musica allegra accompagna riprese rapide di riunioni, stanze di lavoro a tema e scomparti dedicati agli snack. Le reazioni degli utenti sono tra le più diverse, con commenti che oscillano dal disprezzo per la nullafacenza dei dipendenti al desiderio di lavorare in una compagnia del settore tech. Eppure, le aziende non sempre apprezzano i contenuti condivisi da questi creator, che finiscono con il ritrovarsi nel mirino delle risorse umane.
Big Tech: i video dei dipendenti spopolano su TikTok, ma le compagnie non ne sono contente
Fino a qualche tempo fa nessuno mai si sarebbe immaginato che i dipendenti delle Big Tech potessero diventare ambassador delle stesse compagnie. Nelle ultime settimane, però, sono stati tantissimi i creator che hanno mostrato su TikTok la propria giornata tipo a lavoro. Un trend che non sempre è piaciuto alle risorse umane. Nonostante la promozione gratuita, infatti, spesso il rischio è che i dipendenti possano svelare qualcosa di troppo sulla propria compagnia. “Io e i miei amici creator di tecnologia siamo stati tutti segnalati in precedenza nella [nostra] azienda per cose del tipo ‘Ehi, non fatelo’“, afferma Chloe Shih, YouTuber con oltre 51000 follower.
Il confine tra ciò che è consentito mostrare e ciò che non lo è, infatti, non è ancora chiaro per nessuna delle due parti. Eppure, per non farsi trovare impreparate di fronte a questa tendenza, le Big Tech stanno cercando di definire policy precise per i loro influencer. In questo senso, alcune aziende sono più severe di altre, vietando le riprese di lobby, badge e schermi dei computer. Altre, invece, sono più morbide nei confronti della creazione di contenuti da parte dei dipendenti. Ma in entrambi i casi sono i creator a cercare di bilanciare il tutto, realizzando video esplicativi della loro vita in azienda, magari accontentando le risorse umane. Shih, da questo punto di vista, è un vero esperto del settore. Evita di parlare del suo compenso, e in caso di problemi sul lavoro sceglie sempre di discuterne dopo che la questione si è più o meno risolta.
“Penso che tutti i creator di tecnologia facciano del loro meglio per rispettare la loro azienda, perché questa è la prima cosa: non possono essere licenziati“, dichiara Shih. Una preoccupazione che porta molti dipendenti a non mostrare realmente quella che è la propria giornata lavorativa. Un creator, ad esempio, ha condiviso soltanto contenuti legati al cibo per l’impossibilità di mostrare il suo lavoro a Google. E a buona ragione. Michelle Serna – @brokeasshorsegirl su TikTok – è stata licenziata dall’azienda di tecnologia sanitaria Visionable per aver lasciato trapelare il nome della compagnia in un video condiviso sul suo account. Un errore del tutto casuale. Serna, infatti, aveva condiviso un contenuto in cui mostrava il suo rituale del caffè del lunedì mattina. Senza accorgersi che una riunione avviata nella stanza accanto lasciava capire chi fosse il suo datore di lavoro. Così, il giorno seguente è stata licenziata per negligenza.
“Quando dico che sono rimasta davvero scioccata per essere stata licenziata, è che sono rimasta così sconvolta perché non sono mai stata rimproverata per nulla“, ha affermato Serna. “Nessuno ha mai parlato della mia creazione di contenuti. Nessuno ha mai parlato della mia performance al lavoro“. A quanto pare, quindi, Visionable non aveva mai richiamato prima la sua dipendente. Anzi, la compagnia aveva celebrato internamente la presenza di Serna su TikTok, che quest’anno ha superato i 150mila follower. Così, quando la creator ha reso pubblica la notizia del suo licenziamento, subito ha ottenuto il supporto del suo pubblico. E quello di altri dipendenti delle Big Tech, preoccupati che le compagnie potessero licenziarli per i contenuti condivisi su TikTok.
Ma la tendenza lanciata dai dipendenti delle Big Tech su TikTok non ha solo aspetti negativi. Molte compagnie, infatti, traggono vantaggio dai video in cui i creator si mostrano felici e soddisfatti del loro compenso. Al tempo stesso, peró, questi contenuti (iper)positivi possono finire con l’oscurare la realtà di un luogo di lavoro. ”Guardate il campus di Google, guardate il campus di Facebook, guardate il campus di LinkedIn: non fanno i loro campus in questo modo perché amano i loro dipendenti – afferma Serna -. Lo fanno così in modo che possano tenerti lì”. Qual è allora la verità? Quella che vediamo sui social o quella che si cela sotto i contenuti dei creator?
Tech girlie, il trend di TikTok sul lavoro nelle industrie tech
Nella miriade di contenuti condivisi dai dipendenti delle Big Tech su TikTok, il genere ”tech girlie” è quello che più ha attirato la nostra attenzione. Questi video, infatti, rappresentano alla perfezione la realtà di donne, persone di colore e gruppi che non trovano voce altrove. E mostrano chiaramente la vita di persone che ce l’hanno fatta nonostante tutte le avversità. La creator Nylah Boone, ad esempio, ad Aprile ha condiviso il video dal titolo ”Day in the life of a Black girl working in tech”, in cui ha mostrato il suo primo giorno di lavoro negli uffici di Apple. In poco tempo il contenuto ha ottenuto quasi 400000 visualizzazioni e centinaia di commenti di utenti che le chiedono consigli professionali.
“I miei follower, o le persone che mi hanno contattato o hanno commentato, erano per l’80% donne nere – afferma Boone -. Era importante per me essere in grado di entrare in contatto anche con altre donne nere per incoraggiarle, ‘Potete lavorare in questo settore o in questo ruolo”.
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