Immortal Unchained è un RPG sci-fi/sparatutto sviluppato e pubblicato da Toadman Interactive il 7 settembre per PC, PlayStation 4 e Xbox One. Il titolo in questione, per alcuni versi, ricorda Dark Souls: il problema è che questo ricordo è molto ma molto vago. Dopo averlo provato su PlayStation 4, ci siamo fatte la nostra idea. Sarà riuscito a convincerci?
Differenze poco delineate e classi inutili
In Immortal Unchained assumerete il ruolo di un personaggio fisso, un guerriero immortale che, dopo essere stato incarcerato, viene risvegliato e liberato dalla sua cella per svolgere un’importante e difficile missione: salvare i Nove Mondi da un evento catastrofico che si trova dietro l’angolo. Dopo una intro interessante e, aggiungerei, quasi accattivante, la magia svanisce subito. Prima di iniziare la nostra avventura, dobbiamo creare il nostro personaggio e selezionare una tra le sei classi di appartenenza presenti, che si differenziano per abilità e armi.
Da dove posso iniziare? Partiamo dalla creazione del personaggio: nonostante sia possibile scegliere il sesso, la differenza sarà minima e quasi impercepibile. Sapremo di giocare con una donna semplicemente per il fatto che indossa una fascia all’altezza del petto, per il resto potrebbe tranquillamente essere scambiata per un uomo. Non che mi importi particolarmente di giocare con un uomo o una donna ma credo che, dal momento in cui viene aggiunta questa possibilità di scelta, sia meglio evidenziare alcune differenze tra i due sessi.
Speravo che la situazione migliorasse e invece no: le caratteristiche fisiche ed estetiche che troviamo, in particolare il viso, sono di bassa qualità, non solo per quanto riguarda la grafica (ad esempio i capelli che sembrano una spazzola rovinata) ma anche per la varietà che è praticamente inesistente. Potremo scegliere tra poche acconciature, così mediocri che ho preferito lasciare il mio personaggio calvo e qualche trucco stile tribale da mettere sul viso e sul corpo.
Passiamo ora alle classi: lo scopo di ognuna è quello di mettere in evidenza determinate abilità e permetterci di eccellere nell’utilizzo di una particolare arma. Purtroppo la cosa non è affatto così semplice poiché la differenza tra le varie classi sarà inutile: questo perché sono presenti vari difetti anche in quella determinata abilità in cui, teoricamente, dovremo distinguerci.
Questi problemi si trovano sia nelle classi che mettono in evidenza le armi da fuoco (lentezza nel caricare, poca potenza nei fucili d’assalto, munizioni scarse etc.), sia nelle armi scelte per i combattimenti corpo a corpo i quali, molte volte, sono impossibili da effettuare perché saremo circondati da nemici armati di fucili e altro.
Bersaglio poco affidabile
Continuando sul discorso delle armi, i problemi non finiscono. Un difetto che mi ha irritata parecchio è la modalità di mira: non è libera, assistita o legata in qualche modo alle abilità del nostro personaggio (o, in questo caso, della sua classe che abbiamo precedentemente scelto) ma segue un sistema di bersaglio automatico. Questo sistema, però, il più delle volte non funziona e finiremo con lo sparare a vuoto, finendo anche quelle ultime munizioni che tenevamo meticolosamente da parte.
Un altro problema sta nella forza – o forse sono io scarsa? – dei nostri nemici. Perché dico questo? Perché ci saranno occasioni in cui riusciremo a farli fuori in pochi secondi senza problemi ed occasioni in cui, con due colpi, verremo uccisi senza aver modo di curarci o tempo per inquadrare la situazione.
Non riguarda solamente i nemici normali, ma anche le famose boss fight. Qual è il problema: i nemici o il giocatore? Chi lo sa. Purtroppo, poi, sono anche presenti vari bug: ad esempio nemici che si bloccano in un determinato punto senza più uscire oppure che non notano minimamente la nostra presenza nonostante i vari colpi di fucile che gli spariamo contro.
La grafica: qualche soddisfazione, ma non basta
Nonostante la grafica lasci molto a desiderare nel momento della creazione del personaggio, in particolare nei dettagli del viso e delle acconciature, ha comunque modo di riprendersi durante lo svolgimento del titolo. I personaggi e i luoghi sono ben fatti, decenti e credo possano rappresentare l’unico aspetto positivo di Immortal Unchained semplicemente perché sono piacevoli da guardare.
Anche se, in realtà, in alcune occasioni la luminosità è scarsa e la grafica non ha nulla che gli permette di distinguersi a pieno: però dai, cerchiamo di vedere qualcosa di positivo.
I problemi, però, continuano a venire fuori e questa piccola soddisfazione viene annientata da ulteriori difetti che siamo costretti ad affrontare durante il corso del titolo: checkpoint troppo vicini o troppo lontani, situazioni in cui (a causa del salvataggio lontano) ci ritroviamo senza proiettili e con poca vita, trappole inaspettate e nascoste che ci uccidono all’istante, nemici che sbucano all’improvviso da ogni angolo e la possibilità di aumentare la vita solamente quando salviamo e potenziamo le nostre armi/abilità. Inutile dire che questi potenziamenti non sono inutili, ma non migliorano di certo la forza del nostro personaggio.
Infine i combattimenti sono praticamente uguali per tutta la durata del titolo e quindi, a lungo andare (anzi, credo bastino due ore di gioco) il giocatore rischia seriamente di annoiarsi e spegnere tutto per mancanza di divertimento.
Immortal Unchained: il Verdetto
In conclusione possiamo affermare senza ombra di dubbio che Immortal Unchained è un tentativo riuscito male di creare un titolo simile a Dark Souls, però con sfumature fantascientifiche e di uno sparatutto. È triste da dire, specialmente perché l’idea di base era estremamente buona, però lo studio svedese si è perso dietro elementi che hanno reso il titolo quasi impossibile da giocare.
Pro
- Grafica buona
- Idea di base interessante
Contro
- Boss fight senza un criterio
- Classi inutili
- Differenze fisiche poco delineate
- Classi Inutili
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