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Instagram per bambini in arrivo? La protesta delle associazioni contro Zuckerberg

Facebook starebbe lavorando a una versione under 13 di Instagram. E intanto quasi cento associazioni contrarie scrivono ai vertici del gruppo

Facebook starebbe già lavorando da tempo a una versione per bambini di Instagram. Ma adesso un gruppo di quasi cento associazioni provenienti da tutto il mondo ha scritto a Mark Zuckerberg. L’appello contiene la richiesta di fermare il lancio della piattaforma under 13.

Scopriamo qualcosa in più sulla clamorosa protesta e sul progetto di un Instagram for kids.

Instagram per bambini: un gruppo di associazioni dice no

Le voci di un prossimo Instagram under 13 circolano da settimane, e molti ne hanno messo in dubbio l’opportunità.

Adesso però la protesta si è fatta formale e vistosa. Cosa è accaduto?

Quasi 100 tra professionisti e gruppi di difesa dell’infanzia e dei consumatori – con sede in Nord America, Europa, Africa e Australia – hanno rivolto un appello al patron del Gruppo Facebook per chiedergli di abbandonare l’idea di un social su misura per i preadolescenti.

Zuckerberg

La lettera

Datata 15 aprile 2021 e subito apparsa sul New York Times, la lettera racchiude i dubbi e gli allarmi di una serie di associazioni e singoli operatori che tutelano in diverso modo i consumatori in generale o, più nello specifico, i diritti dei bambini.

Tra i firmatari troviamo il Center for Digital Democracy di Washington, l’Africa Digital Rights Hub del Ghana, l’Australian Council on Children and the Media, il Common Sense Media di San Francisco, la Consumer Federation of America e la 5Rights Foundation della Gran Bretagna.

La piattaforma, si legge nel testo della lettera, “sfrutta la paura dei giovani di perdersi e il desiderio di approvazione da parte dei pari. L’attenzione incessante della piattaforma sull’aspetto, l’autopresentazione e il marchio presenta sfide per la privacy e il benessere degli adolescenti”.

Le preoccupazioni dei quasi cento firmatari si rivolgono alla possibilità dei più giovani di imbattersi in contenuti inappropriati e al rischio di subire episodi di bullismo, o di cadere preda di adulti con le peggiori intenzioni.

Il tono della lettera è esplicito: “La lunga esperienza di Facebook nello sfruttamento dei giovani e nel metterli a rischio rende l’azienda particolarmente inadatta al ruolo di custode di un sito di condivisione di foto e di messaggistica sociale per i più giovani. Un sito Instagram per bambini li sottoporrà a una serie di gravi rischi e offrirà pochi vantaggi alle famiglie”.

La risposta di Facebook

Pronta la replica di Stephanie Otway, portavoce di Facebook. Che ha dichiarato: “La realtà è che i bambini sono comunque online. I più piccoli vogliono entrare in contatto con la loro famiglia e gli amici, divertirsi e imparare. E noi vogliamo aiutarli a farlo in un modo che sia sicuro e adatto alla loro età”.

Instagram per bambini: il progetto

A fine marzo è iniziata a circolare un’indiscrezione: Facebook starebbe lavorando a una versione di Instagram dedicata agli under 13.

A coordinare il progetto sarebbe stata chiamata Pavni Diwanji, esperta del settore. Negli anni scorsi Diwanji ha infatti lavorato per Google al progetto YouTube Kids.

L’idea del gruppo Facebook è quella di creare una piattaforma del tutto controllata e supervisionata dai genitori, per sottrarre i preadolescenti al rischio di una navigazione nei social riservati agli adulti.

Ricordiamo che la legge vieterebbe l’accesso alle piattaforme ai minori di tredici anni. Ma a oggi aggirare la norma con la creazione di falsi profili è purtroppo molto semplice.

 “Costruiremo un nuovo pilastro per i giovani all’interno del Community Product Group per concentrarci su due cose: accelerare il nostro lavoro di integrità e privacy per garantire l’esperienza più sicura possibile per gli adolescenti, e costruire una versione di Instagram che consenta alle persone sotto all’età di 13 anni di utilizzare in sicurezza il social per la prima volta”.

Così ha scritto Vishal Shah, manager di Instagram, in una nota ai dipendenti.

I social e i più giovani: i rischi

È del passato recente la drammatica vicenda della morte per soffocamento di una ragazzina palermitana che aveva partecipato a un’assurda sfida su TikTok.

Era allora intervenuto il Garante, e nel frattempo diversi social si stanno attrezzando nell’aumentare le tutele verso i preadolescenti. Proprio Instagram ha da poco adottato due nuove misure in questo senso: la piattaforma non permetterà più agli adulti di inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono sul social. E gli adulti che hanno “esibito comportamenti considerati sospetti” saranno segnalati agli altri utenti.

Con quest’ultima iniziativa, la creazione di un Instagram riservato agli under 13, il gruppo Facebook sembra intenzionato a perseguire una doppia finalità: salvaguardare l’utenza più giovane e, inutile negarlo, allargare ulteriormente la platea dei propri fedelissimi, che già oggi supera la cifra di un miliardo di utenti attivi al mese.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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