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Lenovo Intel Supercomputer: ad Harvard il supercomputer raffreddato a liquido

Cambiare la ricerca scientifica con un Supercomputer. E' questa l'idea di Intel e Lenovo

Lenovo e Intel a lavoro per completare il primo supercomputer raffreddato a liquido che nascerà all’università di Harvard. Questo computer intelligente sarà la base per abilitare la ricerca scientifica e medica.

Lenovo Intel Supercomputer: l’idea

Lenovo e Intel sono due aziende leader nel settore dell’informatica e dell’innovazione tecnologica. Recentemente hanno sviluppato un progetto che vede protagonista un supercomputer intelligente con raffreddamento a liquido. Quest’ultimo sarà la base per iniziare una ricerca scientifica, medica e astronomica più approfondita. 

 Grazie all’aumento  delle più avanzate tecnologie di high performance computing (HPC) e delle loro capacità, Lenovo ha potuto promuovere l’utilizzo della tecnologia ExascaleTM a un numero sempre maggiore di utenti.  Per la divisione di ricerca informatica della Facoltà di Arte e Scienze dell’Università di Harvard (FASRC) negli Stati Uniti, smarter significa disporre di una tecnologia che consenta di risparmiare energia raffreddando i server senza riscaldare il pianeta.

Il FASRC è stato fondato nel 2007 con l’obiettivo di facilitare il progresso delle ricerche attraverso l’uso di una tecnologia avanzata. FASRC ha recentemente annunciato il più grande cluster di HPC dell’Università di Harvard. Questo sarà intitolato alla celebre astronoma americana Annie Jump Cannon. Il cluster Cannon del FASRC è un sistema di HPC su grande scala che supporta attività di modellazione e simulazione per oltre 600 gruppi di laboratori e più di 4.500 ricercatori dei dipartimenti di scienze, ingegneria, scienze sociali, sanità pubblica e pedagogia di Harvard.

Per supportare una mole di lavoro così massiccia, l’elaborazione dei dati deve essere più rapida ed efficiente. di Queste caratteristiche sono di fondamentale importanza per le migliaia di ricercatori che lavorano al miglioramento delle previsioni delle scosse di assestamento dei terremoti attraverso il machine learning, alla modellazione dei buchi neri attraverso i dati dei telescopi, alla mappatura degli inquinanti dei mari, all’identificazione di nuovi metodi per prevedere la diffusione dei virus influenzali, e allo sviluppo di una nuova tecnica di analisi statistica per comprendere meglio i dettagli della formazione delle stelle.Un grande elenco che ci dimostra le enormi potenzialità di un supercomputer e come questo possa influire incredibilmente nella ricerca scientifica. 

Lenovo Intel Supercomputer: la nascita di nuovi sistemi

Traendo vantaggio dalla storica collaborazione fra Lenovo e Intel nell’avanzamento dell’HPC e dell’intelligenza artificiale (AI) nei data center, Harvard ha chiesto alle aziende di rinnovare il loro supercomputer esistente, Odyssey.

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FASRC voleva mantenere alto il conteggio dei processori e incrementare le prestazioni di ciascuno di essi, sapendo che il 25% dei calcoli avviene su un singolo core. Ecco che il raffreddamento a liquido è divenuto di fondamentale importanza per rendere sostenibile un incremento delle prestazioni. Composto da oltre 30.000 core di processori Intel Xeon di seconda generazione, Cannon include la tecnologia di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune. Quest’ultima utilizza la migliore conducibilità termica dell’acqua rispetto all’aria per assicurare un migliore raffreddamento dei componenti e di conseguenza maggiori prestazioni e minori consumi energetici. 

Nonostante lo storage di Cannon sia dislocato in diverse sedi, il centro di calcolo primario è installato presso il Massachusetts Green High Performance Computing Center. Un data center certificato LEED Platinum a Holyoke, Massachusetts. Il cluster di Cannon comprende 670 server Lenovo ThinkSystem SD650 con raffreddamento ad acqua Neptun direct-to-node e processori Intel Xeon Platinum 8268 composti da 24 core per socket e 48 core per nodo. 

“La scienza si basa sull’iterazione e la ripetibilità, ma l’iterazione è un lusso che non è sempre disponibile nel campo della ricerca universitaria, perché molto spesso si lavora contro il tempo”, ha commentato Scott Yockel, director of research computing della facoltà di Arte e Scienze dell’Università di Harvard. “Con la maggiore capacità di calcolo e l’elaborazione più veloce del cluster Cannon, i nostri ricercatori hanno l’opportunità di effettuare molteplici tentativi nella loro sperimentazione. La possibilità di commettere errori e di imparare da essi consente ai nostri ricercatori di essere più competitivi”.

Lenovo Intel: un consiglio per promuovere la nuova tecnologia

Visto le recenti scoperte e possibilità date dalle tecnologia più evoluta, come il supercomputer, Intel e Lenovo stanno lavorando alla creazione di un consiglio dedicato a promuovere i vantaggi della tecnologia exascale. Il consiglio, denominato Project Everyscale, tratterà le diverse tecnologie dei componenti in via di sviluppo per rendere possibile il calcolo exascale. Le aree di attenzione toccheranno ogni aspetto della progettazione dei sistemi HPC, comprese le tecnologie alternative di raffreddamento, l’efficienza, la densità, i rack, lo storage la convergenza fra HPC tradizionale e intelligenza artificiale, e molto altro.L’inizio del Consiglio è ipotizzato per l’inizio del 2020.

“Collaborando con Intel stiamo riunendo alcuni tra i nomi più importanti e le menti più brillanti nel campo dell’’HPC per sviluppare una roadmap di innovazione che porterà le tecnologie exascale agli utenti di tutte le dimensioni”, ha dichiarato Scott Tease, general manager, HPC e AI di Lenovo Data Center Group

“Intel è orgogliosa di essere parte integrante di questo importante sforzo nel campo del supercomputing e di collaborare con Lenovo e altri leader nel campo dell’HPC”, ha commentato Trish Damkroger, vice president e general manager della Extreme Computing Organization di Intel. “Con Project Everyscale il nostro obiettivo è di rendere più accessibili le tecnologie exascale e portare i più importanti processori scalabili Xeon insieme ad acceleratori, storage, componenti, software e altro a un numero sempre maggiore di clienti di HPC di ogni dimensione e con qualsiasi carico di lavoro”.

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Michele Caliani

Innamorato del mondo e affascinato dalle cose impossibili. Convivo con il mio smartphone e la rete. Nella mia vita suono il pianoforte e nel tempo libero grattugio il violoncello.

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