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Oggi è l’International Data Center Day, per celebrare la vita digitale

Il 22 marzo è l’International Data Center Day, ovvero la giornata per celebrare a livello internazionale i data center, i “giganti nascosti” sempre più alla base della nostra economia e del nostro quotidiano.

L’International Data Center Day in onore dei servizi digitali che usiamo ogni giorno

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È sempre più chiaro: la capacità di lavorare, comunicare e innovare dipende in misura sempre crescente da Internet, mentre Internet stesso dipende dal settore dei data center. Quest’ultimi sono l’infrastruttura portante dei servizi digitali che utilizziamo ogni giorno, spesso attraverso i nostri telefoni, computer, automobili o case. Contribuiscono a scalare in modo sostenibile l’innovazione e la crescita economica in un mondo sempre più digitale.

Inoltre, poiché la domanda di elaborazione e archiviazione dei dati continua ad accelerare con il passaggio al cloud e alle applicazioni online, la loro domanda continua a crescere rapidamente e a diventare la base dell’ecosistema globale ICT. A gennaio 2021 si registravano quasi 8.000 data center a livello globale.

Ecco perché i data center sono così grandi

La maggior parte dei data center ha una dimensione minima del sito di 3 acri (oltre 12.000 m2), ma idealmente sorgono su appezzamenti di terreno ancora più ampi che diano la possibilità di costruire un vero e proprio campus.

Questa tendenza dimensionale è dettata dal fatto che la grandezza è sinonimo di maggiore efficienza dal punto di vista economico e ambientale rispetto a una serie di strutture più piccole che offrono la stessa capacità. Grandi strutture costruite ad hoc consentono di realizzare economie di scala e di ottimizzare il consumo di elettricità e, proprio grazie a questa ottimizzazione, l’uso globale di elettricità per i data center è infatti rimasto relativamente stabile anche se il traffico internet è aumentato di 20 volte negli ultimi dieci anni.

Qual è l’impatto ambientale dei data center?

I data center risultano tra le strutture maggiormente energivore al mondo. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia il consumo di elettricità dei data center nel mondo raggiunge all’incirca 220-320 TWh/anno, pari a circa l’1% del consumo totale mondiale. A metro di paragone, consideriamo che nel 2020 il fabbisogno annuale di energia elettrica in Italia è stato pari a 301,2 TWh. 

Proprio in ragione di ciò, il settore dei data center prende molto sul serio la responsabilità ambientale, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di energia e acqua, con un orientamento precoce verso l’energia verde che ha contribuito a creare un mercato forte e robusto per le energie rinnovabili (per un esempio, si veda la recente “regolazione del termostato” di Equinix e i più recenti PPA) . 

Nel 2021, il settore ha contribuito a formare il Climate Neutral Data Centre Pact, che impegna i firmatari (che ora rappresentano più dell’80% del settore) a raggiungere la neutralità climatica nelle loro operazioni entro il 2030. 

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Vantaggi locali della costruzione e dello sviluppo di data center

L’impatto economico positivo sulle comunità dettato dalla presenza di un data center limitrofo è notevole. Specialmente nelle fasi iniziali, la nascita di un data center crea posti di lavoro nell’edilizia, divenendo poi un polo lavorativo ICT di rilievo che, a cascata, stimola l’aggiornamento delle infrastrutture pubbliche locali, l’attrazione di altre aziende che vogliono collocare le proprie operation in prossimità di un data center e un volano economico per tutte le imprese limitrofe. 

Lo sviluppo di un ecosistema

I data center multitenant e di colocation facilitano l’espansione dell’ecosistema ICT. Affinché tali ecosistemi si formino, è fondamentale che i partecipanti localizzino fisicamente le loro infrastrutture ICT l’uno vicino all’altro e che non abbiano limitazioni o restrizioni dal punto di vista dei processi o delle normative per lo scambio di dati.

Oggi, quasi tutte le aziende che dispongono di risorse informatiche e hanno la necessità di coinvolgere i propri clienti in modo più efficace, hanno capito il valore di unirsi a questo tipo di ecosistema, contribuendo così al continuo e crescente “effetto network” che ha reso i servizi di colocation un elemento critico dell’infrastruttura digitale, lo stesso alla base della missione di Equinix. 

Qual è il loro futuro sviluppo?

“Di fronte alla continua e rapida espansione dell’economia digitale globale, l’industria dei data center è cresciuta al pari di una fortissima domanda. Con l’adozione e la diffusione di tecnologie nuove ed emergenti come il 5G, l’intelligenza artificiale, i veicoli autonomi e la data analysis, la generazione di dati e la domanda dei servizi garantiti dai data center non potranno che accelerare, obbligando i suoi attori principali, come Equinix, a rispondere a logiche di ecosistema sempre più interconnesse, a soddisfare una varietà di stakeholder che spaziano dal pubblico al privato e a concretizzare un futuro a zero emissioni di carbonio”, dichiara Emmanuel Becker, Managing Director di Equinix Italia.

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Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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