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La bufala della settimana: l’inesistente morte di Fabri Fibra

Fake news simile a quella su Céline Dion

Periodicamente, con minore o maggiore innocenza a seconda del caso, le bufale che circolano su Internet assumono un poco simpatico taglio necrofilo.

Non più tardi di due settimane fa, ad esempio, vi abbiamo raccontato di come si sia diffusa la (falsa) notizia della scomparsa di Céline Dion. Nel suo caso, sono bastati l’annuncio di una malattia, qualche immagine che la ritraeva un po’ sofferente e un certo periodo di distanza dalle piattaforma social, per far giungere alla più funerea delle conclusioni.

Stavolta tocca a un noto rapper italiano: Fabri Fibra sarebbe morto, almeno secondo la Rete. E questa fake news mostrerebbe peraltro una dote sovrannaturale dell’artista, ossia la capacità di risorgere. La bufala sulla sua scomparsa, come vedremo, è infatti ciclica, e delle bufale cicliche adotta un ben noto espediente. Ovvero, il lasciar passare un intervallo di tempo sufficiente a far sì che ci si dimentichi di una notizia analoga già diffusa in passato.

Anche se in questo caso la notizia ha una precisa origine, il cui artefice è (ebbene sì) lo stesso Fabri Fibra.

Ma scopriamo cosa è accaduto.

bufala

Fabri Fibra è morto

Dunque: sui social, e stavolta soprattutto su WhatsApp, sta circolando una triste notizia.

Il rapper marchigiano Fabri Fibra sarebbe morto in un incidente stradale. Tutto qui, una nota scarna, senza approfondimenti, talvolta corredata dall’immagine (in bianco e nero) di un’auto accartocciata, che potrebbe essere stata presa da un qualunque archivio online.

Immaginerete da soli, cari lettori, le reazioni.

La bufala dilaga

In Rete ci si è subito divisi tra chi ha diffuso la pseudonotizia aggiungendovi il proprio messaggio di cordoglio e chi, un po’ più guardingo, ha domandato agli internauti (si usa ancora, nel 2023, la parola internauti?) se la notizia fosse autentica.

Qui, alla solita considerazione ne va aggiunta un’altra. La solita considerazione è che sarebbe bastato un rapido giro su qualunque giornale online (qualunque purché attendibile). Se la notizia della scomparsa di un artista di una certa notorietà è arrivata sui profili social di perfetti sconosciuti, volete che non campeggi sulle principali testate nazionali?

Ma al di là di ciò, stavolta chi ha preso per vera la notizia secondo cui Fabri Fibra sarebbe morto, non aveva nemmeno l’alibi che avevano i fan di Céline Dion.

Sì, perché nel caso della cantante canadese, a voler essere maliziosi e catastrofici, qualche indizio lo si poteva pure avere: la malattia e la distanza dai social.

Fabri Fibra, al contrario, continua imperterrito a dare sue notizie sui propri profili social. Non tanto su Facebook, poco aggiornato, quanto ad esempio su Instagram.

In un post del 18 marzo, ad esempio, il cantante ha celebrato un anno preciso dall’uscita del suo ultimo album, Caos.

La ciclicità della fake news

La fake news che vorrebbe Fabri Fibra morto, dicevamo, ricompare periodicamente.

E come spesso accade in simili contesti, da una volta all’altra viene fatto passare un lasso di tempo sufficiente perché la notizia venga allontanata dalla memoria.

Nel caso di Fabri Fibra, peraltro, ci sembra che l’unico movente della bufala sia una tendenza smodata al gossip e una certa incapacità (su cui non smetteremo di insistere) nel saper riconoscere la veridicità di una fonte. Oltre, ovviamente, alla volontà di acchiappare clic da parte di alcuni siti.

Il rapper non è un personaggio politico e non ci pare che si sia mai troppo esposto su temi di attualità, al punto da essersi guadagnato eventuali nemici.

Più curioso è invece sapere che, seppur involontariamente, l’artefice di questa fake news periodica è… lo stesso Fabri Fibra. Perché?

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Da dove ha origine la bufala

L’ultima volta che Fabri Fibra sarebbe morto in un incidente stradale risale alla scorsa estate.

Ma tutto ha avuto inizio nell’ormai piuttosto lontano 2006, su iniziativa del rapper. In che senso?

Nel senso che l’allora trentenne Fabri Fibra aveva inscenato la propria morte, realizzando sul macabro tema anche un video in esclusiva per Mtv, in occasione del lancio del singolo Mal di stomaco.

In teoria, la morte e la rinascita dell’artista avevano una valenza simbolica: con l’album Tradimento (appunto del 2006), il rapper giocava, con provocatoria autoironia, su una sua importante svolta artistica. Il tradimento che dà il titolo all’album si riferisce all’abbandono della scena hip hop underground, e all’approdo a un’etichetta discografica più celebre (e meno di nicchia).

Il problema è che non sempre l’autoironia grandeggia sul web. E così, a distanza di anni, di tanto in tanto Fabri Fibra si ritrova ancora a pagare il prezzo di quel suo antico tradimento.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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