Starlink arriva anche in Antartide

Starlink di SpaceX, la parabola che consente di portare internet satellitare nelle aree più remote, è arrivato anche in Antartide. La National Science Foundation, infatti, sta testando uno dei terminali Starlink alla stazione McMurdo in Antartide: la maggiore larghezza di banda aiuterà gli scienziati che lavorano vicino al Polo Sud.

L’internet satellitare di Starlink arriva alla stazione McMurdo in Antartide

L’internet satellitare di Starlink arriva anche in Antartide. A dire la verità McMurdo, la stazione antartica più popolata, con oltre 1.000 persone che vivono e lavorano lì durante l’estate, era già provvista di Internet via satellite. Ma era poco performante. Le comunicazioni della stazione hanno finora infatti fatto affidamento su diversi satelliti di proprietà della NASA, del Dipartimento della Difesa, Airbus e Iridium. Tuttavia la costellazione di satelliti della NASA consentiva velocità di solo circa 5Mbps per chiamate e navigazione web. L’ampio collegamento in banda Ku offrirebbe invece velocità di 300 Mbps, ma è esclusivamente per la trasmissione di dati di ricerca scientifica.

La stazione inoltre in realtà impedisce alle persone di utilizzare app ad alta larghezza di banda come Netflix, backup su cloud e videochiamate, ad eccezione delle sessioni Skype o FaceTime una volta alla settimana presso un chiosco pubblico o comunicazioni mission-critical.

NSF-supported USAP scientists in #Antarctica are over the moon! Starlink is testing polar service with a newly deployed user terminal at McMurdo Station, increasing bandwidth and connectivity for science support. pic.twitter.com/c3kLGk8XBV

— National Science Foundation (@NSF) September 14, 2022

L’aggiunta di Starlink consentirà di avere una connessione internet più veloce e stabile, che consentirà di trasferire dati con più facilità. Questo si noterà soprattutto durante l’inverno quando alla base ci sono meno persone e quindi la rete è meno congestionata. Il portavoce della NSF, Mike England, ha affermato di non poter commentare ulteriormente per cosa sarebbe esattamente utilizzato il sistema, poiché è attualmente in fase di beta test.

È tutto possibile grazie ai laser spaziali

SpaceX, ritwittando la National Science Foundation, ha scritto che la capacità di Starlink di operare in luoghi così remoti è data dalla “rete laser spaziale”. Ma di cosa si tratta? In passato, se si voleva usare Starlink, bisognava avere una stazione SpaceX entro poche centinaia di chilometri perché un satellite doveva essere in grado di parlare con la parabola installata a casa e la stazione allo stesso tempo.

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Sebbene il compito dei satelliti sia ancora quello di collegare i terminali Starlink alle stazioni di terra, SpaceX ha reso il sistema più flessibile consentendo ai satelliti di parlare tra loro. In pratica, se il satellite che parla con la parabola non è in grado di comunicare anche con una terra stazione, si collegherà a un satellite che può farlo, usando i laser per passare i dati.

Si tratta di una tecnologia importante poiché questo permetterebbe a SpaceX di espandere enormemente la sua copertura nei prossimi mesi. Questi passi in avanti permettono infatti all’azienda di non dover costruire decine di nuove stazioni.

Naturalmente ci sono anche ostacoli normativi. SpaceX deve concedere in licenza lo spettro in ogni paese in cui opera, il che significa trattare con centinaia di agenzie di regolamentazione.

Nonostante ciò, l’arrivo di Starlink in Antartide non può che essere un’ottima notizia, sia per gli scienziati che per l’azienda di Elon Musk. Se il test avrà esito positivo, potrebbe aiutare a dimostrare che SpaceX ha la tecnologia per coprire realmente anche le aree più remote.

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