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La rinascita di Rakuten TV: cambia tutto

Yuko Oki, il nuovo Chief Marketing Officer di Rakuten TV, ci racconta come sta cambiando la piattaforma di video on demand

“Nuove energie, nuovo target, nuovi obiettivi, nuova strategia”.
Yuko Oki, Chief Marketing Officer di Rakuten TV, mi riassume così le novità della piattaforma nipponica.
È quasi un nuovo inizio per il servizio di video on demand, una sorta di rinascita che non punta solo ad ampliare l’utenza. In Giappone Rakuten è una vera potenza, composta da tante divisioni tra cui quella TV. In Europa si vuole ottenere un risultato analogo partendo da un servizio con cui gli utenti hanno già una buona famigliarità.

Rakuten TV: l’importanza del messaggio

Yuko Oki 2
Yuko Oki, Chief Marketing Officer di Rakuten TV

C’è una nuova atmosfera, più fresca, e le persone sono estremamente motivate e positive.”
Tutto questo dopo la riorganizzazione aziendale che ha portato proprio Yuko Oki a diventare il nuovo CMO di Rakuten TV.

L’obiettivo finale? “Prima di tutto vogliamo creare un ambiente di lavoro positivo, in cui tutti possano sentirsi ispirati e incoraggiati a condividere nuove idee – mi spiega Yuko – Questo sicuramente ci aiuterebbe a raggiungere i numeri e gli obiettivi che ci siamo prefissati, a diventare leader nella categoria dello streaming.”

La strada verso nuovi successi quindi passa prima di tutto dalle persone, da coloro che lavorano in Rakuten TV e che, giorno dopo giorno, cercano di dare nuovi input che possano aiutare la crescita della piattaforma.
Saranno però fondamentali anche i contenuti originali, in fondo è con quelli che la concorrenza è riuscita a distinguersi e guadagnare ampie fette di mercato. Yuko però non pensa alla produzione video come un mero mezzo di intrattenimento: “Cerco di dare priorità ai contenuti originali perché è con questi contenuti che ti fai un’idea di Rakuten TV. Succede anche con Netflix: le produzioni originali aiutano il pubblico a interpretare la filosofia della piattaforma. Ovviamente loro sono un colosso e hanno produzioni molto diverse tra loro. Rakuten TV è più piccola rispetto a Netflix ed Amazon Prime Video però il concetto è lo stesso perché i contenuti portano sempre un messaggio.”.

Ma qual è il messaggio che sta inviando ora Rakuten? “Buona parte dei contenuti che abbiamo pubblicato fino ad ora sono legati allo sport. C’è però una netta differenza con contenuti analoghi: i nostri sono molto inclusivi – racconta Yuko – Non parliamo solo ai fan del football o di qualsiasi altro sport. Non puntiamo solo agli uomini. È tutto molto inclusivo, anche perché non è un contenuto live, sono documentari, dietro le quinte. E ci sono storie di atleti e squadre con cui identificarsi. […] Sono molto orgogliosa di quanto fatto fino ad ora perché, visti da fuori, potrebbero sembrare “solo” contenuti sportivi ma nel profondo riguardano la filosofia della vita, riguardano le relazioni, la famiglia, l’amicizia. Penso sia qualcosa di unico nel suo genere. Qualcosa che abbiamo scelto perché fa da eco a quella che è la nostra visione come azienda. È un modo per aiutare le persone, per incoraggiarle, per ispirare anche quei gruppi che magari sono poco rappresentati in questa società.”

Ecco perché, continua a spiegarmi Yuko, Rakuten TV continuerà a focalizzarsi su questo genere di produzioni, perché i contenuti sportivi aiutano a veicolare questi messaggi. Questo ovviamente non significa che la piattaforma non si aprirà anche a video differenti. Cultura, arte, musica, lifestyle: sono tutti settori che Rakuten TV intende esplorare.

Rakuten, Inc. è un’azienda giapponese di commercio elettronico con sede a Tokyo in Giappone.
Negli anni 2000 Rakuten si è trasformata in una delle dieci maggiori società operative su Internet a livello mondiale. L’azienda conta oltre 3.700 dipendenti ed è quotata alla borsa tecnologica del Giappone (JASDAQ: 4755), con una capitalizzazione di mercato che sfiora i 5 miliardi di dollari.

Fra le sue proprietà si annovera il sito di commercio elettronico Rakuten Ichiba, che è anche il più grande sito di questo tipo in Giappone e uno dei più grandi al mondo per vendite.

La sua presenza globale è stata rinforzata attraverso l’acquisizione di Buy.com (USA), Priceminister (oggi Rakuten Francia), Ikeda (oggi Rakuten Brasile), Tradoria (oggi Rakuten Germania), Play.com (UK/Isola di Jersey), Wuaki.tv (Spagna) e Kobo Inc. (Canada).

C’è ancora spazio per i film on demand?

Mentre Yuko mi illustra con entusiasmo le novità della piattaforma, non posso fare a meno di chiedermi che ruolo svolgano in tutto questo i contenuti on demand, quindi i film e le serie tv che puoi noleggiare pagando una piccola quota. Insomma, in un’era dove un colosso come Disney+ decide di portare film sia in streaming che al cinema, c’è ancora spazio per tutti quei servizi che propongono il noleggio di questi stessi contenuti?
Assolutamente sì risponde il CMO di Rakuten TV – Non posso compararci a Disney+, sono due servizi e due aziende molto diverse, ma in realtà stanno lavorando molto bene e guadagnando popolorità. Dovremmo imparare da loro”.

Per altro Yuko Oki mi spiega che la pandemia ha favorito la crescita della piattaforma giapponese: “Ho visto un cambiamento positivo durante la pandemia, che spero duri a lungo. Le persone hanno rivalutato i rapporti. […] Si è speso e si continua a spendere più tempo insieme, in famiglia o con gli amici. È un fenomeno che ho visto anche all’interno della mia stessa famiglia: si sta insieme, si guarda un film e si parla di quel film. […] Ovviamente puoi guardare i contenuti anche da solo, con uno smartphone o un portatile, ma è aumentata la fruizione di gruppo. E questo aiuta a creare e mantenere dei rapporti.

Gli assi nella manica di Rakuten TV

Nonostante tutto questo Rakuten TV non ha la stessa popolarità di altre piattaforme, e l’azienda lo sa bene. Ecco perché le nuove strategie di marketing puntano in primis a far conoscere il brand a più persone possibili. I contenuti originali servono anche a questo, e sempre a questo serve il tasto dedicato a Rakuten TV che trovate sui telecomandi delle TV di ultima generazione.
La piattaforma però ha un paio di assi nella manica.

Rakuten TV AVOD

Il primo si chiama AVOD, Advertising Video On Demand. Un nome altisonante che in realtà riprende quanto proposto dalla cara vecchia TV: contenuti gratuiti interrotti dalla pubblicità.
“Possiamo offrire agli utenti l’opportunità di guardare un film o contenuti originale gratuitamente. Questo li aiuta a non spendere più di quanto vogliano effettivamente fare. Credo sia davvero una buona opportunità per noi.”

Il secondo asso nella manica è l’ecosistema di Rakuten: “Se acquisti un film o lo noleggi o guardi un contenuto gratuito, diventi un membro di questo enorme ecosistema. E queste azioni ti fanno guadagnare dei punti, che puoi utilizzare da qualche altra parte, perché questi punti permettono di avere sconti quando decidi di comprare altri prodotti o servizi.”

Non solo streaming

Prima di salutare Yuko, le chiedo cosa dovremmo aspettarci per il futuro da Rakuten TV. Lei mi spiega che sicuramente la piattaforma si arrichirà di nuovi contenuti ma in realtà la casa madre sta lavorando anche ad altri progetti, tra cui il cross border trade: “È un progetto con cui vogliamo aiutare sia i consumatori giapponesi sia le aziende europee. Quest’anno vorremmo portare i brand europei, soprattutto quelli di moda, in Giappone. Ci sono moltissime marche inglesi, francesi e italiane interessate al mercato nipponico, che è enorme. È ancora il terzo mercato al mondo quando si parla di moda, dopo Cina e Stati Uniti. Purtroppo prò durante la pandemia i giapponesi come i cinesi non hanno potuto venire in Europa per fare shopping. […] È stato un segnale di allarme per le aziende che sono venute da noi chiedendo aiuto per riuscire a portare i propri prodotti in Giappone. Sto quindi lavorando per supportare i brand italiani ed europei a raggiungere il mercato giapponese.”

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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