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Gli italiani e le auto elettriche: interessati, ma disinformati

Due italiani su tre sono incuriositi, ma pochissimi fanno l'ultimo passo

Gli italiani e le auto elettriche, due cose che fino ad oggi sembrano non andare granché d’accordo. Tra disinformazione, disillusione e falsi miti, infatti, nonostante gran parte della popolazione potrebbe permettersi di avere in garage un’automobile a batterie queste sono ancora una nicchia di mercato. Quali sono i motivi di un amore che sembra non sbocciare mai? L’Osservatorio Continental, alla sua terza edizione, si è impegnato a scoprirlo, racimolando dati parecchio interessanti.

Che cos’è l’Osservatorio Continental: non solo pneumatici

Rispondiamo subito a chi, già lo so, si sta chiedendo cosa sia l’Osservatorio Continental. Per chi di voi non ne fosse già a conoscenza, infatti, l’azienda tedesca Continental non produce solo pneumatici, settore nel quale è per altro tra i leader mondiali. In realtà, Continental basa i due terzi del suo fatturato sulla produzione di sistemi elettronici. Centraline, ECU, ma anche motori elettrici e componentistica. Durante il suo operato nel mondo dell’automobile, però, la sede italiana di Continental ha cominciato a porsi delle domande. Collaborando con importanti istituti di ricerca del Paese, è nato l’Osservatorio Continental Mobilità e Sicurezza, giunto quest’anno alla sua terza edizione.

E nell’edizione 2021 Continental si è concentrata sull’auto elettrica, e sulla sua diffusione nel nostro Paese. Dal 2035, infatti, in Europa sarà bandita la vendita di vetture con motore endotermico. Le uniche superstiti saranno le elettriche e le altre alimentazioni a zero emissioni, come l’idrogeno. Sarà però l’elettrico a giocare un ruolo fondamentale. L’obiettivo dichiarato dell’Unione Europea di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 55% è ormai vicino.

Ma gli italiani sono pronti a questo cambiamento? Sono informati e si interessano alla nuova mobilità? Quali sono le sfide più grandi che si dovranno affrontare? Le case automobilistiche come si stanno muovendo? Esiste un gap tra la domanda e l’offerta? Queste sono alcune delle domande che l’Osservatorio Continental, insieme ad Alessandra Ghisleri di Euromedia Research e a Kearney, ha voluto mettere sul piatto e decidere di rispondere.

I dati dell’Osservatorio: italiani e auto elettriche si annusano ma non si scelgono

Iniziamo con il quadro generale della situazione, che è più complicata di quanto possa sembrare. Spesso si racconta che gli italiani non siano pronti all’auto elettrica, che non se ne interessino e che non vogliano sceglierla, preferendo motorizzazioni tradizionali. Ma è davvero così? I dati di Euromedia Research raccontano un quadro differente.

L’istituto di ricerca e statistica ha infatti effettuato una rilevazione tra l’8 e il 15 settembre 2021, con una base campionaria sviluppata attorno alle proporzioni demografiche dell’ISTAT. Non ha quindi intervistato solo persone che vivono in città, solo adulti e così via. Euromedia ha analizzato le risposte alla rilevazione di 3.000 persone comprese tra i 18 e i 75 anni, provenienti da tutt’Italia, da Nord a Sud.

E come hanno risposto gli intervistati a riguardo dell’auto elettrica? Le risposte sono state diverse da quelle che ci si aspettava. Due italiani su tre, il 66,1% degli intervistati, si dichiarano interessati all’acquisto di un’auto elettrica. Poco più della metà (il 55%) degli italiani hanno invece già chiesto informazioni ad un concessionario, e il 10,6% degli intervistati già ne possiede una.

Riguardo all’argomento più ampio della mobilità elettrica, il 76,8% degli intervistati italiani si dichiara interessato alle auto elettriche e a partecipare al processo di transizione. Tutte queste persone, però, non sono intenzionate ad acquistare adesso un’elettrica. Perché? I motivi del mancato amore tra italiani e auto elettriche è causato da ragioni economiche, infrastrutturali e di prodotto, non abbastanza convincente. Scopriamo però che, oltre che interessati, gli italiani sono piuttosto informati sulle auto elettriche. Tre consumatori su quattro sono in grado di identificare correttamente le automobili elettriche e ibride sul mercato. Più confusione, invece, la troviamo sulle ibride plug-in, riconosciute da meno della metà degli intervistati.

Leggere i dati: gli italiani più convinti dalle auto elettriche sono i giovani di provincia

Ma chi sono gli italiani più propensi a considerare le auto elettriche? Così su due piedi, si è portati a pensare che i più progressisti siano i giovanissimi, la Generazione Z tra i 18 e i 24 anni, che abitano nelle grandi città. In realtà, invece, gli italiani intervistati più convinti sono risultati quelli della cosiddetta “Generazione Y”, con età tra i 25 e i 41 anni.

Si parla di uomini e donne che già possiedono un’auto, prevalentemente a benzina, e residenti al Sud e nei comuni di Provincia. Il comun denominatore è però il possesso di un garage dove installare una wallbox, vero punto di svolta per la mobilità elettrica. Un’altra bella fetta di intervistati, ovvero chi abita in città in appartamenti senza garage privato, i giovanissimi della Generazione Z, chi abita al Sud e nelle cittadine provinciali del Nord e del Centro, si professa “curioso”.

Non hanno ancora guidato un’elettrica, ma vogliono farlo appena possibile. Non mancano, infine, i disinteressati. Si tratta, com’è intuibile, della fascia più adulta della popolazione intervistata, i Baby Boomer tra i 57 e i 75 anni. Paradossalmente, con la loro media di 10 km al giorno, sarebbero persino i più indicati ad utilizzare l’auto elettrica. Questa generazione, però, non è neanche lontanamente incuriosita da questo mondo. Sono anche gli stessi che pensano che tra 10 anni la maggioranza del parco circolante sarà ancora endotermico.

La disinformazione e i falsi miti: autonomia, costi di manutenzione, prezzo. Ma pochissimi l’hanno provata

Abbiamo quindi capito che ci sono degli italiani “illuminati” convinti dalle auto elettriche, ma che tantissimi sono ancora poco convinti e indecisi. Il rapporto tra italiani e auto elettriche, però, è focalizzato sul futuro. Più del 29% degli intervistati, infatti, pensa che l’elettrico cambierà il mondo dell’automobile, ma lo farà nei prossimi anni, e non subito. A pensarlo sono soprattutto i giovani della generazione Z e quelli della generazione X tra i 40 e i 55 anni, che vedono l’auto elettrica soluzione per il futuro, più che per il presente.

Ma perché secondo gli italiani l’elettrico non è soluzione per il presente? L’Osservatorio Continental insieme a Euromedia ha chiesto anche questo ai 3.000 intervistati, ricevendo delle risposte molto interessanti. Quali sono i punti deboli delle auto elettriche secondo gli italiani? Il primo citato è il prezzo. Il 62,8% dei consumatori afferma di non avere un budget adeguato ad acquistarne una. Oltretutto, tre italiani su quattro non acquisterebbero una EV neanche con gli incentivi, ritenuti non sufficienti a convincere i consumatori. Nonostante gli incentivi italiani per le auto elettriche siano tra i più alti d’Europa, l’incertezza sulla loro durata gioca a sfavore, convincendo solo il 30% degli italiani a sfruttarli.

In più, ci sono parecchi falsi miti e barriere che fermano la diffusione delle BEV. Quali? Innanzitutto, quasi tutti gli italiani percepiscono le elettriche come più costose da mantenere rispetto alle vetture tradizionali. A livello di costi di manutenzione ordinaria, infatti, le elettriche sono più economiche, tralasciando i costi spesso ancora ignoti del pacco batterie. L’altro grande scoglio è quello riguardante autonomia e colonnine di ricarica. Per il 38,7% del campione, l’autonomia delle auto elettriche è troppo bassa e non sarebbe sufficiente per la loro vita. In realtà, però, le più moderne elettriche capaci di percorrere in condizioni reali tra i 350 e i 450 km senza difficoltà. Questo range le renderebbe adatte a gran parte della popolazione italiana, che non percorre più di 50, massimo 100 km al giorno.

Ma collegata all’autonomia c’è la ricarica: il 37,4% degli italiani pensa che le colonnine per auto elettriche siano poco diffuse. Secondo gli intervistati, le istituzioni devono partecipare più attivamente al cambiamento, finanziando la costruzione di infrastrutture adatte all’auto elettrica. Sul suolo italiano, l’Osservatorio Continental indica la presenza di 24.000 colonnine, il 64% ubicate al Nord. La diffusione tocca le 22 colonnine per 100 abitanti, un numero decisamente inferiore rispetto alle 64 europee. E infatti, addirittura il 24,6% dichiara di non aver mai visto una colonnina di ricarica pubblica, e il 59,4 ritiene di averne viste pochissime.

Il vero scoglio però è la mancanza totale di esperienza. Solo un italiano su 8 oggi ha provato almeno un’auto elettrica, e non conoscono quindi bene il mondo di cui parlano. “Emerge un problema reale di preparazione del consumatore dovuto alla poca chiarezza comunicativa che non abbatte i pregiudizi del pubblico.” racconta Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia. “I dati emersi ci raccontano come i più favorevoli alla transizione siano i giovani, mentre le generazioni più adulte, che però hanno il maggiore potere d’acquisto, siano le più ostili al cambiamento. Occorre educare. Quando si parla di auto è indispensabile vivere l’esperienza al volante.”

Qual è il futuro della relazione tra italiani e auto elettriche?

Con questo spaccato non deve però passare il messaggio che gli italiani non credono nelle auto elettriche. I nostri automobilisti infatti ritrovano indubbi pregi nelle BEV. Quali? Il 43,8% ritiene che il loro pregio maggiore sia la capacità di risolvere i problemi dell’inquinamento ambientale. Una bella fetta del campione (il 28%) è però preoccupato per l’inquinamento riguardante lo smaltimento delle batterie esauste. Poi confort e silenziosità convincono un italiano su 4, così come la possibilità di muoversi liberamente in città e accedere alle ZTL.

Quindi le auto elettriche per gli italiani non hanno futuro? Non è esattamente così. Oltre un italiano su 2, il 53,9%, pensa che bisognerà attendere oltre 10 anni per avere l’intero mercato del nuovo esclusivamente elettrico. Il 16% pensa che le auto elettriche conquisteranno la città, mentre il 16% pensa che tra 10 anni ci saranno ancora tantissime endotermiche. La domanda finale dell’Osservatorio Continental è molto semplice: secondo gli italiani, il Paese è pronto per affrontare questo cambiamento? Il 55% degli intervistati è ottimista, mentre il 42,4% pensa che saranno pronte solo le grandi città, ma che il cambiamento è fattibile. Il 31%, invece, ritiene che il Paese non sarà pronto nei prossimi 10 anni.

Quindi cosa ci portiamo a casa da questo enorme lavoro compiuto dall’Osservatorio Continental? Che l’Italia è un Paese potenzialmente adatto all’auto elettrica. Il 71% degli intervistati percorre meno di 150 km al giorno, un numero idale per la stragrande maggioranza delle vetture elettriche attuali. Le distanze che dobbiamo percorrere poi sono inferiori a quelle di Paesi più estesi come Francia o Germania. La diffidenza è però ancora tanta, così come la disinformazione, aiutata da un’infrastruttura ancora in fase di sviluppo e incentivi corposi, ma estremamente confusi e disomogenei. Aggiustando il tiro, informando e investendo su incentivi e infrastrutture, la storia d’amore tra italiani e auto elettriche potrebbe davvero sbocciare. E voi? Cosa ne pensate? Vi rivedete più tra gli ottimisti o tra gli scettici? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti!

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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