Jaguar ha annunciato che non avvierà la produzione di alcuna nuova auto fino al 2025. Una mossa che, con l’agguerrita concorrenza nell’industria automobilistica, sembra abbastanza rischiosa, soprattutto per un piccolo produttore come Jaguar, ma con Tata alle spalle, i manager del brand sembra abbiano vagliato a dovere tutte le conseguenze. Infatti i soldi per lo sviluppo di nuove auto, risparmiati durante questi quattro anni di pausa (2,5 miliardi di sterline), saranno investiti per una piattaforma che sarà esclusiva del marchio Jaguar e servirà per la produzione di veicoli elettrici che inizierà appunto nel 2025.
Oltre alla piena elettrificazione, il marchio entrerebbe anche nella categoria “super lusso”, secondo la strategia “Reimagine” descritta all’inizio di quest’anno. In pratica JLR non ha più intenzione di andare in diretta concorrenza con i brand premium tedeschi, quali Audi, BMW e Mercedes (potremmo elencare anche Lexus e Volvo) ma cambiando l’obiettivo principale, ovvero non pensare solo “a fare volume” ma vendere “più caro”. Tuttavia, c’è da chiedersi se ci sia effettivamente spazio per l’ennesimo marchio di lusso inglese in un mercato già abbastanza saturo che vede attori del calibro di Lotus, Aston Martin, Rolls-Royce e Bentley.
Jaguar, la fine della produzione di auto fino al 2025 pesa sui lavoratori
Per durare tre anni senza nuovi prodotti e senza perdite, Jaguar Land Rover sarà comunque costretta a razionalizzare i costi. Il marchio non è in una posizione facile e il nuovo CEO di JLR, Thierry Bollore, ha già preso decisioni molto serie e dolorose: fermare lo sviluppo di due crossover di medie dimensioni, falciare la nuova XJ quasi in produzione ed eliminare 2.000 posti di lavoro “non produttivi” e separandosi da poco più di 1.000 lavoratori temporanei nel 2020 impiegati nel Regno Unito. Sebbene le fabbriche non chiuderanno fino al 2025, a rimetterci di questa scelta è evidente come siano i lavoratori che perderanno il loro impiego.
Anche la strategia è su scala comparabile, con l’intera nuova offerta che sarà posta su basi elettriche, il che significa due crossover e una coupé a due porte, la più economica delle quali partirebbe da 42 milioni di sterline. Interrogato sulla pianificazione dei prodotti in arrivo, Thierry Bolloré, CEO di JLR, è rimasto abbastanza discreto, segnalando semplicemente che Jaguar doveva mantenere i legami con il passato, ma che con il divieto di produrre auto con motore a combustione che sarà in vigore dal 2030 nel Regno Unito, non sarà necessario affidarsi immediatamente a veicoli orientati al “piacere” come una coupé sportiva. Detto in parole semplici Jaguar dovrà rilanciarsi con modelli dalle maggiori potenzialità, senza però tentare di nuovo di scalfire il settore di mercato dominato dal trio tedesco.
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