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Terza dose di vaccino: tutte le domande (e le risposte)

Le risposte arrivano da un pool di cinque esperti

Col crescere del numero dei positivi in Italia, anche se in misura minore rispetto agli altri Paesi dell’Europa, si parla sempre con più frequenza della terza dose di vaccino.

Da lunedì 29 il Friuli-Venezia Giulia è in zona gialla, e 36 comuni dell’Alto Adige sono in zona rossa. È del tutto evidente come una buona copertura vaccinale sia la miglior garanzia per poter trascorrere un Natale differente da quello dello scorso anno.

Sulla terza dose di vaccino sono molte le domande e i dubbi che ognuno di noi si sta facendo. Proviamo qui a raccogliere le principali domande. E a rispondere basandoci sulle dichiarazioni che un pool di cinque esperti ha fatto sempre nella giornata di lunedì 29 novembre.

Un’imprecisione di nomenclatura

Va ricordato che ormai si parla apertamente di terza dose quando la si dovrebbe chiamare richiamo (il termine inglese booster, a nostro avviso, complica solo le cose).

In teoria la terza dose, come abbiamo già spiegato altrove, completa il ciclo vaccinale degli immunodepressi, e può essere inoculata anche a 28 giorni di distanza dalla seconda. Il richiamo, invece, va fatto a distanza di almeno sei mesi dalla seconda dose. È una specie di secondo ciclo vaccinale, che riattiva la produzione di anticorpi.

Ma ormai tutti parlano di terza dose di vaccino riferendosi al richiamo: non ci resta che adeguarci.

terza dose vaccino

La terza dose: il pool di esperti

Lunedì 29 novembre la Regione Lombardia ha organizzato un incontro nel quale cinque esperti hanno risposto a svariate domande sulla terza dose di vaccino anti Covid. Il titolo dell’appuntamento era eloquente: Stop ai dubbi.

Il pool di esperti era composto da Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas, Sergio Abrignani, immunologo membro del Comitato tecnico scientifico, Andrea Gori, primario di Malattie infettive al Policlinico di Milano Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e Marina Picca, presidente della Società italiana delle cure primarie pediatriche Lombardia.

Ecco le domande, e le relative risposte degli esperti intervenuti.

Chi ha anticorpi elevati può non fare la terza dose di vaccino?

La misurazione degli anticorpi non è indicativa di immunità. Ha senso chiedere il dosaggio degli anticorpi solo se si è sotto terapie immunosoppressive.

E chi ha avuto effetti collaterali con le prime due dosi?

Qualche blando effetto collaterale (come mal di testa e febbre) è considerato comune.

Alberto Mantovani ha aggiunto una considerazione sul rischio (rarissimo) di miocardite. Che comunque è una patologia benigna, facilmente risolvibile con gli antinfiammatori. Il Covid, invece, può causare gravissimi effetti cardiovascolari.

Carenza di fertilità e mutazioni genetiche in seguito al vaccino, invece, sono da derubricare come fake news.

Perché queste continue dosi di richiamo?

L’auspicio è che la terza dose di vaccino porti alla cosiddetta memoria di lunga durata, ma lo impareremo col tempo. La scienza si modifica in divenire. I vaccini proteggono bene dalla malattia grave e nei confronti della trasmissione del virus. Insomma: Abbiamo certezze sulla sicurezza, ma per quanto riguarda tempi e dosaggio impariamo man mano.

È poi del tutto falsa la notizia per cui i vaccini sarebbero stati messi in circolazione troppo in fretta. Sono stati rispettati tutti i tempi e le fasi stabiliti. Semmai, dicono gli esperti, è stato un miracolo della scienza.

Quali sieri si adoperano per la terza dose di vaccino?

I due vaccini a mRNA, cioè Pfizer o Moderna. E nel caso di Moderna, è sufficiente mezza dose.

La variante Omicron è preoccupante?

Da quello che si sa finora, è una variante che si diffonde molto rapidamente. Ma sappiamo ancora poco sul piano clinico.

Tuttavia chi ha già due dosi di vaccino sviluppa una sintomatologia lievissima. E comunque, se fosse necessario, a gennaio potrebbe essere pronto un vaccino ad hoc contro la variante Omicron.

Insomma, dicono gli esperti, abbiamo tutto ciò che occorre per fronteggiare le varianti. E la Omicron è un motivo in più per fare la terza dose di vaccino. O vaccinarsi se ancora non lo si è fatto.

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Vaccino e gravidanza: ci sono rischi?

Il vaccino anti Covid è tranquillamente consigliato dal terzo mese di gravidanza, e durante l’allattamento.

Bambini dai 5 agli 11 anni: il vaccino è consigliabile o rischioso?

È consigliabile per diversi motivi. Perché la fascia 5-11 anni rischia di essere la più contagiata, perché la meno protetta dal virus. Poi perché nei bambini la malattia lascia complicanze come la sindrome infiammatoria multisistemica e il long Covid. Infine perché non avrebbe senso mantenere non vaccinata una fascia di popolazione che ha elevati contatti sociali.

Vaccino anti Covid e antinfluenzale: possibile farli assieme?

Sì se entrambi i sieri sono somministrati tramite iniezione. Se, per il vaccino antinfluenzale indirizzato a un bambino, si adopera lo spray nasale, meglio attendere 15 giorni.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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