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James Dyson Award: i migliori finalisti per una società più sostenibile

Dai freni senza contatto ai sacchetti organici, il 50% degli inventori è per la prima volta rappresentato dal gentil sesso

Dyson ha a cuore la sostenibilità e ne è la prova l’ultima edizione del James Dyson Award. Con un premio di 30.000 sterline per il vincitore, questo concorso è aperto a tutti gli studenti che voglio migliorare il futuro del nostro pianeta. Sin dalla prima edizione, Il Dyson Institute of Engineering and Technology, la James Dyson Foundation e James Dyson Award alimentano costantemente lo sviluppo e l’innovazione di nuove tecnologie ponendosi come obiettivo il miglioramento della vita di migliaia di persone. Un ulteriore plauso all’iniziativa è data dai diritti dei vari progetti: la completa proprietà intellettuale delle idee rimane ai partecipanti.

Peter Gammack, Vice Presidente della divisione Design and New Technology di Dyson afferma: “L’ambizione dei progetti di quest’anno è sorprendente. Si percepisce quanto i giovani ingegneri siano letteralmente allarmati dalle questioni globali e dai problemi dei singoli individui, e come considerano la tecnologia una leva per un futuro migliore. I loro progetti dimostrano che semplici soluzioni possono avere il potere di rivoluzionare lo stile di vita delle persone.”

Ambiente

Tra i progetti dedicati in modo specifico all’ambiente, troviamo la creazione di MarinaTex. L’ideatrice, Lucy, si è posta l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale della plastica favorendo un economia circolare. La sua creazione consiste in un’alternativa biodegradabile alla plastica monouso, realizzando il materiale grazie ai rifiuti organici di pesce ed alghe rosse. Molto simile alla plastica, MarinaTex è ancora più resistente, sicura e soprattutto sostenibile. Ogni elemento realizzato con questa tecnologia è infatti in grado di decomporsi in poco più di un mese.

Dal mare al cielo, anche il settore dell’aviazione sente il bisogno di migliorarsi nei confronti della sostenibilità ambientali. L’impegno da parte dei produttori aerospaziali per ridurre del 50% le emissioni di carbonio degli aeromobili è notevole ma un’altra problematica è altrettanto importante: i freni. I dischi in carbonio convenzionali, basati sul fenomeno dell’attrito, si consumano molto velocemente ed emettono una notevole quantità di carbonio. Il progetto Aeroflux Contactless Brake sfrutta invece il principio della “eddy current braking“, ovvero una frenata senza frizione. Eliminato quindi qualsiasi tipo di consumo grazie alla frenata magnetica ed allo stesso modo azzerate le emissioni di carbonio.

Tornando alle innovazioni nel campo dei materiali, la finalista Sumo si è concentrata su uno dei prodotti di scarto più comuni sul pianeta: i pannolini. Un prodotto indispensabile per tutti bambini e, data la sua diffusione, degno di rientrare tra le priorità per ridurre l’impatto ambientale. La soluzione di Sumo è rappresentata da un pannolino biodegradabile super assorbente prodotto a partire da fibre antibatteriche di eucalipto e da un estratto di alghe. Mono materiale e biodegradabile, questo pannolino di nuova concezione riduce sprechi, tempi e costi di riciclo.

Società

Passiamo ora a tematiche legate più strettamente alla società come comunità di persone. Tra le molteplici problematiche, il progetto Schistoscope si prefigge l’obiettivo di semplificare il processo diagnostico una malattia molto diffusa in Africa, Asia e Sud America: la Schistosomiasi. Nel 2015 oltre 250 milioni di persone hanno contratto questa malattia e di queste si stimano da 4.400 a 200.000 morti. Oltre 700 milioni di persone vivono in aree a rischio e la diagnosi sviluppata potrebbe davvero aiutare la prevenzione. Grazie ad uno scatto fotografico, è possibile immortalare un campione di urina e tramite un semplice dispositivo portatile, dotato di un particolare algoritmo, risulta più facile effettuare un numero maggiore di test in grado di definire il livello di infezione.

Sempre in tema di patologie, il progetto Ubitone cerca di venire incontro a tutte quelle persone affette da sordità e cecità. In modo simile al braille, linguaggio ancora in uso dal 1821, la soluzione in questione sfrutta un dispositivo  bluetooth in grado di trasmettere delle vibrazioni tramite appositi anelli posizionati sulle mani. Grazie al riconoscimento vocale, Ubitone tradu e la voce in un linguaggio comprensibile alle persone sorde e cieche. Con la semplicità di un’applicazione per smartphone, niente più vincoli per podcast, programmi TV o radio.

Un’altra tematica vincente del James Dyson Award è inerente ai disabili costretti su una sedia a rotelle. I luoghi accessibili sono molti ma quelli a cui non hanno accesso sono ancora troppi. Gecko Traxx è riuscita a sviluppare un particolare pneumatico a sezione trasversale in grado di espandersi per affrontare terreni più impervi del classico asfalto come sabbia e ghiaia. Un accessorio portatile ed economico che rende la sedia a rotelle molto più stabile; il tutto attivabile facilmente dall’utente anche con scarsa capacità motoria degli arti superiori.

Le donne dell’innovazione

In ultimo, ma ancora più importante, il ruole delle donne in questo meritevolissimo concorso Dyson.

Partiamo da Uma Smith ed il suo progetto Cocoon legato all‘epilessia. Questa patologia può essere molto pericolosa, oltre che per le persone epilettiche, anche per chi ha il compito di assistere.

Non è infatti facile individuare il luogo più sicuro in cui portare una persona durante una crisi epilettica e la migliore soluzione di primo soccorso. Cocoon rappresenta una protezione intelligente che, grazie ad un apposito dispositivo di allerta, avverte i soccorsi segnalando le coordinate GPS attuali ed avvisando i contatti preimpostati. Con l’ausilio di un sensore magnetico, Cocoon si attiva immediatamente una volta che la persona si rende conto di una crisi epilettica imminente. Un sistema di accelerometro rileva inoltre le convulsioni chiamando immediatamente i soccorsi se la crisi dura più di 5 minuti.

Cambiando totalmente problematica, Hanna Tisley e Chamonix Stuart si sono occupate di Nah, Yeah Buoy. Questo dispositivo è in grado di aiutare le persone in mare rilevando le correnti più forti e segnalando direttamente ai bagnini la posizione di eventuali surfisti o nuotatori in difficoltà. Una tematica più importante di quanto sembri: l’80% delle 1000 persone salvare in mare dalla Surf Life Saving in Nuova Zelanda si sono trovate in difficoltà proprio a causa delle forti correnti.

In ultimo vi parliamo di Frederique Sunstrum ed il suo contributo al diabete. Il suo progetto, denominato Continuity, cerca di migliorare gli attuali dispositivi di monitoraggio e somministrazione di insulina. Gli attuali strumenti possono essere insicuri, oltre che dolorosi, e richiedono molto tempo. La soluzione dell’ingegnere Sunstrum sfrutta la GlucoWise technology per monitorare costantemente i livelli di glucosio attraverso un apparecchio simile ad un orecchino. Grazie alle radiofrequenza trasmesse nel lobo dell’orecchio è possibile generare un’immagine digitale delle cellule sanguigne tramite cui rilevare i valori di glucosio nel sangue. Nel caso in cui ci siano problemi, il dispositivo allerta il paziente mandando un segnale allo smartphone ed attivando uno strumento secondario in grado di somministrare insulina per via orale.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul programma del James Dyson Award, visitare i canali social Instagram, Twitter, Facebook e Youtube della James Dyson Foudation.

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Autore

  • Federico Marino

    Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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