Just Eat ha pubblicato i risultati della sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia. Il report è molto utile per fare un punto sul mercato del digital food delivery e sulla sua evoluzione nel Belpaese.
La Mappa del cibo a domicilio in Italia di Just Eat
Il food delivery è ormai un fenomeno diffuso anche in Italia, particolarmente apprezzato per la facilità di utilizzo e la velocità, tanto da rappresentare oggi il 44% del mercato alimentare online, con un valore di 1,8 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021).
In più parliamo di un servizio perfettamente accessibile alla popolazione (71%), sia nei centri urbani sia nelle piccole realtà.
Ed è in questa cornice che Just Eat ha presentato il risultato della sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia. Nel report sono state svelate oltre alle cucine, anche i piatti più amati e quelli emergenti, senza tralasciare le abitudini del nostro Paese, i nuovi trend e le tendenze del food delivery.
I nuovi driver del food delivery
Svolta in collaborazione con WGSN, istituto di ricerca sulle tendenze dei consumi, Just Eat ha potuto fotografare la realtà del food delivery, scoprendo i nuovi driver che guidano le scelte relative al cibo a domicilio a livello mondiale e indagando con BVA Doxa la risposta degli italiani.
“Il digital food delivery è arrivato in Italia oltre dieci anni fa con Just Eat, che ha deciso di portare questo nuovo mercato nel nostro Paese, e siamo fieri di poter constatare come nel tempo si sia evoluto tanto da diventare un servizio essenziale sia per i consumatori, che sempre di più trovano nel cibo a domicilio la risposta per arricchire e valorizzare i propri momenti speciali, sia per i ristoranti, che cercano di diversificare il proprio business”, ha dichiarato Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
“Oggi, infatti, Just Eat è presente nel 100% dei capoluoghi di Provincia e serve l’80% della popolazione italiana, collaborando con oltre 28.000 Ristoranti Partner sulla piattaforma, che raccoglie un’ampia proposta di cucina italiana e internazionale rappresentata sia da grandi catene sia da ristoranti indipendenti. Il nostro obiettivo, a partire dal 2023, sarà quello di sviluppare soluzioni tecnologiche innovative, volte a rispondere alle esigenze mutevoli dei nostri stakeholder”.
Una nuova “way of life”
In particolare si è sviluppato uno stile di vita sempre più flessibile da parte degli italiani, con l’aumento del consumo di piccoli snack in vari momenti della giornata rispetto ai tre consueti pasti giornalieri. Questo avviene in quanto si sta dando una maggiore importanza alle proprie emozioni e al proprio benessere: consumare degli snack in momenti della giornata in cui se ne sente il bisogno è una fonte di coccole (47%) e relax (51%).
Per esempio, se parliamo di cibi salati, vanno per la maggiore i toast (33%), i prodotti da forno (24%), per poi passare ad alimenti più dolci come torte e cornetti (48%). Con un 41% troviamo anche gelati e torte gelato.
Non solo cibi per coccolarsi, ma anche attenzione per l’ambiente…
Questa è una particolarità soprattutto delle giovani generazioni, ovvero una maggiore consapevolezza riguardo le proprie scelte i consumo e l’impatto ambientale che certi alimenti o ingredienti potrebbero avere. Di conseguenza vi è un interesse sempre più crescente verso il tema della sostenibilità, ricercando quindi una alimentazione più ecofriendly.
Ciò avviene prediligendo diete vegetariane o vegane, ma anche flexetariane, ovvero un’alimentazione onnivora con preferenze verso soluzioni veggie e occasionalmente accompagnate dal consumo di prodotti di divervazione animale.
Dall’indagine di Just Eat è emerso che 1 italiano su 4, rispetto a tre anni fa, ordina più cibi veggie rispetto ad altre tipologie di alimenti (40%), concentrandosi in un range di età che va dai 25 ai 34 anni. Altro fattore che influenza una scelta più ecosostenibile da parte dei consumatori è la posizione del brand rispetto alla sostenibilità ambientale, preferendo marchi con un basso impatto come ristoranti con politiche anti-spreco e produttori locali o km 0.
… e per le nostre tradizioni
Dalla ricerca Just Eat condotta con BVA Doxa è emerso che la metà degli italiani preferisce ordinare piatti della tradizione culinaria del nostro Paese. In particolare a farlo sono gli over 55, confermando la scelta come un legame alle proprie tradizioni e a ricordi ed emozioni positive (85%).
Inoltre il 65% del campione intervistato ha affermato di preferire ordinare cibi tradizionali italiani per creare maggiori momenti di convivialità con i propri amici o parenti.
Anche i social media giocano un ruolo fondamentale
Inutile negarlo, i social fanno parte della nostra quotidianità anche quando mangiamo. E questa cosa è andata a vantaggio di loali e ristoranti, che sui propri profili presentano i propri piatti con foto “instagrammabili” per stimolare la curiosità e l’acquolina degli utenti.
Oltre la metà degli italiani, tra l’altro, sceglie il ristorante sui social e addirittura quasi il 90% ha scelto piatti e ristoranti in base alle foto che hanno visto nei feed. L’80% ha dichiarato di aver ordinato almeno una volta da un ristorante scoperto sui social e oltre il 75% fotografa i piatti per poi pubblicarli sui propri canali.
Una curiosità è che 3 italiani su 10 hanno dichiarato di apprezzare i suoni prodotti dai cibi, prediligendo quindi la croccantezza e la fragranza di pane, pizza e patatine.
Tiriamo le somme: cosa ordinano maggiormente gli italiani?
La medaglia d’oro spetta a Sua Maestà la pizza. Al secondo posto troviamo gli hamburger, seguiti da cibi giapponesi, cinesi e insalate poke. Non dimentichiamo ovviamente, oltre all’attenzione per l’ambiente, la nuova tendenza che vede piatti vegani e vegetariani rientrare tra le preferenze degli italiani, come seitan, falafel e wrap vegano.
Ultima curiosità: nel 2022 è stato fatto un ordine per 1.072€ spesi in una volta sola, mentre l’ordine più grande ha battuto 32 piatti di sushi diversi ordinati il 1 gennaio.
La Campania si conferma prima per la più alta percentuale di ordini nel weekend e a tarda notte, mentre il Molise è quello con la più alta concetrazione di preordini e ritiri direttamente dai ristoranti. In Lombardia, invece, trovamo il maggior numero di cucine disponibili.
Per consultare il report completo sulla sesta edizione della Mappa del cibo domiclio in Italia non vi resta che cliccare sul seguente link.
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