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L’Italia guarda con sospetto l’antivirus Kaspersky

Una misura preventiva per difendersi dagli hacker russi

Il conflitto Russia-Ucraina comincia a farsi sentire anche in Italia. Dati gli attacchi informatici sferrati dai russi contro gli ucraini – e non solo -, il nostro Paese ha scelto di correre ai ripari in maniera del tutto preventiva, mettendo in atto una serie di misure per difendersi dagli hacker russi. Franco Gabrielli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale, ha infatti annunciato che l’antivirus Kaspersky potrebbe rappresentare una minaccia per l’Amministrazione italiana. Pertanto, ha deciso di dismetterlo.

Kaspersky: l’Italia vuole dismettere l’antivirus per difendere l’Amministrazione dagli hacker russi

La guerra alla Russia si combatte ovunque e su tutti i fronti, soprattutto quello informatico. In questi giorni, infatti, l’Italia ha deciso di mettere in atto una serie di misure preventive per difendersi da eventuali attacchi informatici russi. Tra queste, l’eventuale dismissione di Kaspersky. Ad annunciarla è stato Franco Gabrielli, che ha parlato pubblicamente di “sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni che stiamo verificando e programmando di dismettere, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco. È il quinto settore di possibile conflitto dopo cielo, terra, mare e spazio“.

Una decisione che non appare affatto isolata, dato che anche l’Olanda e la Germania hanno deciso di sospendere l’antivirus. In particolare, l’ente tedesco per la sicurezza BSI ha pubblicamente dichiarato il timore che le autorità russe possano esercitare pressioni su Kaspersky affinché crei backdoor per criminali informatici indipendenti e sponsorizzati dallo stato. Non a caso, ha vivamente suggerito “Sostituite l’antivirus russo Kaspersky“. Della stessa opinione, d’altronde, anche il Presidente del Copasir Adolfo Urso, che teme che il sistema possa fungere da “cavallo di Troia” per gli hacker russi interessati a colpire l’Amministrazione italiana. Pertanto, è chiaro che sia necessario prendere tutte le misure del caso. In fondo, “è stato evidenziato in più documenti che la Russia è il Paese più significativo al mondo a livello di guerra cibernetica“.

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