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Cyber war: continuano gli attacchi hacker fra Russia e Ucraina

La Russia ha colpito Kyiv con un nuovo data wiper, mentre il governo russo lamenta l'impennata di violazioni cyber

La lista di attacchi informatici in Ucraina e in Russia continua ad allungarsi: la cyber war continua. Il fronte cyber dell’invasione russa dell’Ucraina registra un nuovo data wiper, CaddyWiper, che ha attacco Kyiv. Con il Cremlino che lamenta l’aumento vertiginoso degli attacchi subito. Ma sembra che anche l’intelligence americana stia valutando l’attacco a Viasat del 24 febbraio, per capire se sia un attacco diretto di Mosca alla difesa a stelle e strisce.

Nuovi attacchi informatici infiammano la cyber war fra Russia e Ucraina (e non solo)

La società informatica di sicurezza Eset ha già nelle scorse settimane riportato gli attacchi russi verso le reti del governo ucraino. In particolare, nei primissimi giorni del conflitto Mosca aveva inviato due data wiper. Un tipo di malware che cancella informazioni da dispositivi e reti, rendendole inutilizzabili. A quanto pare, è arrivato il terzo.

Si chiama CaddyWiper. Eset spiega che al momento “Sappiamo che se il wiper funziona, renderà inutilizzabili i sistemi colpiti. Tuttavia, ad oggi non conosciamo l’impatto reale della minaccia”. Ma la Russia ha già fatto circolare il 23 febbraio un malware simile chiamato HermeticWiper, per poi lanciarne un secondo chiamato Isaac Wiper solo il giorno dopo.

L’obiettivo di questi attacchi informatici è di debilitare le difese (soprattutto le linee di comunicazione) dell’Ucraina e permettere che le truppe russe avanzino più facilmente. Secondo le analisi degli esperti, entrambi questi malware erano in preparazione da mesi prima dell’attacco del Cremlino a Kyiv, dimostrando che l’azione militare era in programma da tempo.

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L’attacco a Viasat del 24 febbraio sotto indagine da parte dell’intelligence americana

In queste ore infatti si sta analizzando un altro attacco dei primi giorni del conflitto, che però sembra che fosse in preparazione da molto tempo. Stiamo parlando del blitz che ha messo fuori uso il servizio satellitare di Viasat, dalle 5 alle 9 del mattino del 24 febbraio.

Già secondo l’analisi dell’organizzazione per la sicurezza informatica del governo francese Anssi e l’intelligence ucraina, Mosca era responsabile di quell’attacco. Che ha messo offline decine di migliaia di utenti nell’Europa centro-orientale, proprio mentre le truppe del Cremlino invadevano l’Ucraina. Ma ora sembra che anche la NSA americana stia valutando l’attacco. Infatti Viasat fa da appaltatore della Difesa per gli USA e gli alleati NATO, per le comunicazioni militari e dell’intelligence.

Questo potrebbe portare a un’escalation del conflitto, perlomeno sul punto di vista informatico. Mosca ha disconosciuto questo colpo ma resta da valutare quello che gli Stati Uniti decideranno di fare. Gli USA hanno grandi disponibilità militari anche sul fronte informatico e uno scontro diretto con Mosca potrebbe avere conseguenze senza precedenti.

La Russia lamenta l’aumento degli attacchi informatici e minaccia la popolazione

Il regolatore russo dei media Roskomnadzor, di cui in questi giorni si è parlato molto per via della censura ferrea in Russia riguardo al conflitto ucraino, ha lamentato l’aumento del numero di attacchi informatici in Russia. In particolare, di quelli contro enti governativi. Come quello che lei stessa ha subito, portando alla pubblicazione online di oltre 800GB di dati sulla censura russa da parte di Anonymous.

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Roskomnadzor ha minacciato la popolazione russa con conseguenze penali per gli utenti russi che si lasciassero coinvolgere dagli hacker. “C’è stato un forte aumento del numero di attacchi informatici ai sistemi informativi e alle infrastrutture elettroniche del governo della Federazione Russa dal 24 febbraio. Per questi attacchi è stata utilizzata una notevole capacità. Gli hacker stanno cercando di coinvolgere attivamente gli utenti russi in tali atti illegali”. In particolare, spiegano che c’è stata “una campagna di propaganda su larga scala è stata lanciata sui social media”.

Inoltre, presentano una minaccia non troppo velata ai cittadini che dovessero cedere alla pressione degli hacker occidentali: “Vogliamo ricordare ai cittadini russi l’inaccettabilità della partecipazione a crimini informatici e la responsabilità, inclusa la responsabilità penale, per tali atti illegali”.

Sono infatti decine le operazioni di Anonymous che hanno contattato direttamente la popolazione russa, informandola riguardo la situazione in Ucraina e chiedendo di ribellarsi: la scorsa settimana hanno inviato oltre 7 milioni di email e messaggi. E oltra a loro ci sono anche gli oltre 300 mila volontari della IT Army for Ukraine, che usano Telegram per organizzare attacchi al Cremlino.

Le minacce russe sottolineano quanto il governo opprima il dissenso nel Paese. Ma dimostrano anche il timore nei confronti di queste campagne di attacchi informatici. Che con ogni probabilità sono destinati ad aumentare: vi terremo informati.

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Source
ANSA

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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