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La recensione di Meet me at Noon, un puzzle game “stellare”

Spesso non è troppo chiaro se sentirsi dire che si è “come il giorno e la notte” sia un complimento o meno. Di certo in Meet me at Noon la complementarietà, o meglio ancora essere uguali ma opposti, tra il giorno e la notte diventa il fulcro del gameplay. Quello che è uscito pochi giorni fa è infatti un puzzle game basato su loop temporali, in cui prendiamo il controllo di due spiritelli, molto simili ai personaggi di Journey nell’estetica. Questi rappresentano proprio il giorno e la notte, e stiamo per svelarvi in questa recensione cosa ci presenta il titolo per Steam sviluppato e pubblicato dal team indie belga Pandaroo Interactive. Dopo una fase beta su Itch.io, il gioco ha trovato la sua forma definitiva in versione completa solo dal 21 giugno scorso. Vediamo dunque insieme di cosa si tratta e quali sono le nostre opinioni in merito.

Meet me at Noon, l’incontro del giorno e della notte

Non siamo di certo di fronte a un titolo dalle meccaniche più uniche che rare. Di puzzle game con loop temporali ne abbiamo già visti, da Time of the Clones a Groundhog Day, fino a qualcosa di simile in Deathloop. Nel caso di Meet me at Noon abbiamo inoltre due personaggi da controllare e coordinare, offrendoci anche meccaniche di platforming, ma senza prevedere la modalità coop. L’obiettivo di ciascun livello è quello di spostare i due personaggi, uno per volta, in un punto preciso per riuscire a completare il livello. 

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Ciascuno di questi è dunque diviso in due fasi: giorno e notte. Durante il giorno controlliamo il relativo personaggio, mentre durante la notte controlleremo il secondo, ma quando controlliamo un personaggio si creano dei piccoli loop temporali. Per questo motivo, le azioni del personaggio si riavvolgono quando stiamo guidando il suo compagno, dunque lo spirito del giorno ripercorre le sue azioni a ritroso, tornando al punto di partenza. Al contrario, invece, lo spirito della notte ripeterà le sue azioni nell’ordine iniziale.

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Riuscire nella vostra impresa non sarà facile anche per un altro motivo. Ogni personaggio ha infatti un numero limitato di azioni, dunque per portare a termine ciascun livello dobbiamo portare i due personaggi sul simbolo del sole e della luna rispettivamente. Pur sempre tenendo conto dell’influenza del loop sopracitato.

In un loop temporale senza rischio di game over

Il meccanismo è all’apparenza molto più difficile da spiegare, che da apprendere, grazie anche all’avanzamento graduale dei livelli. Nelle prime fasi di gioco, siamo introdotti in maniera lineare alle varie meccaniche, le quali non sono per nulla complesse da comprendere. Ricordiamo anche che le nostre azioni non sono definitive, in quanto abbiamo sempre sott’occhio quante mosse abbiamo a disposizione grazie a una barra in basso allo schermo che ci indica le azioni disponibili per ogni personaggio. 

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Il game over non è contemplato, in Meet me at Noon. Si avanza e si retrocede finché non si riesce a completare il livello, obiettivo principale, affiancato dalla quest secondaria della raccolta di stelline aggiuntive, ottenute compiendo le azioni nell’ordine corretto. I livelli sono raggruppati in “costellazioni”, e per sbloccare il successivo è necessario avere un numero congruo e minimo di stelline.

In ultima battuta, possiamo notare come questo titolo non sia di per sé un cooperativo, ma questa caratteristica è comunque importante. Infatti per portare a termine i livelli, è necessario unire le forze dei due spiriti, dove uno dei due aiuta l’altro a raggiungere il proprio “matchpoint” e viceversa. 

Un clima rilassato e un ritmo godibile

Che altro aggiungere su Meet me at Noon? Una delle sue caratteristiche migliori è l’assenza di momenti di tensione o ansia, fatta eccezione per qualche momento di frustrazione. Un puzzle che riesce a stimolare la nostra materia grigia e il risultato di ciascun livello non risulta troppo difficile da portare a casa. Come anticipato, l’atmosfera è maggiormente resa rilassata dall’assenza di game over o di tempo limite per completare ogni livello.

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Come anticipato, in questo gioco il focus principale è dato dalla manipolazione del tempo, un aspetto originale e gradevole tanto quanto il ritmo rilassato e il comparto grafico che ci accompagna consente di vivere in modo ancora più morbido e accogliente i momenti di risoluzione dei puzzle. Non meno importante la resa del comparto tecnico, grazie a un motore di gioco che performa davvero bene e in maniera fluida. Questo risultato è dettato anche dalle dimensioni esigue di download richieste dal software. Una somma di fattori che rendono il titolo complessivamente gradevole, senza pretese ma pur sempre coinvolgente.

La recensione di Meet me at Noon in pillole

Riassumendo per sommi capi, Meet me at Noon ci offre un’esperienza di gioco davvero rilassante e al tempo stesso stuzzicante. I rompicapo talvolta ci mettono di fronte ad alcune difficoltà, ma non insormontabili. Nel complesso, il puzzle game è piuttosto facile da portare a termine, presenta una longevità davvero ridotta e di facile portata a termine. Una facilità e una riduzione al minimalismo anche nelle grafiche, dove gli sfondi stessi richiamano i colori del giorno e della notte. Un titolo davvero consigliato, un passatempo decisamente gradevole per gli amanti dei puzzle game alla ricerca di una soluzione sfiziosa e con un tocco di originalità.

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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