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Dentro la Canzone – Buana: Marcello Coleman e Shaone cantano la storia di Joe nel Babylon System

"È stato tutto scritto tanto tempo fa"

È un periodo di forte incertezza quello che stiamo vivendo. Con una nuova guerra (che tanto nuova poi non è) e il crescente populismo su tematiche come l’immigrazione, buona parte di un determinato mondo politico tende a parlare di esseri umani come se fossero pedine degli scacchi. E negli scacchi i bianchi muovono per primi.

Buana di Marcello Coleman e Shaone esce proprio in questo momento storico, con un testo il cui significato sembra riportarci a una qualche ricerca di umanità. Buana racconta più un punto di vista che una vera e propria storia. Il punto di vista di Joe, che poi Joe non è neanche il suo vero nome. Questi, sopravvissuto alla spietata legge del mare, arriva nel mondo dei bianchi, diventando “la faccia nera della criminalità bianca”.

È il Babylon System, quel concetto suprematista mascherato da opportunismo nel quale il bianco sfrutta il nero, il più forte manipola il più debole per il proprio tornaconto. “Il Babylon System è il vampiro che succhia il sangue di chi soffre”, cantava Bob Marley.

Marcello Coleman e Shaone non hanno certo bisogno di presentazioni. Ma vale la pena sottolineare con inchiostro fluorescente le loro incredibili carriere. Il primo è a mani basse uno dei maggiori esponenti del reggae italiano (anche se limitarlo al reggae sarebbe limitativo, date le numerose influenze che permeano la sua discografia). Probabilmente lo ricorderete anche per l’apparizione a Sanremo 2013, quando con Almamegretta, Clemetino e James Senese si esibì ne Il ragazzo della via Gluck di Celentano nella serata cover e duetti.

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Shaone è invece una vera leggenda vivente dell’hip-hop italiano, che negli anni ’90, con La Famiglia, ha spianato la strada a un’intera generazione di rapper. Ma Shaone e Coleman hanno in comune molto di più di una carriera longeva. Ad esempio, come dimostra il significato di Buana, entrambi hanno sempre avuto qualcosa da dire.

Il significato di Buana di Marcello Coleman e Shaone

Vale la pena partire dal significato della parola Buana, che in swahili significa proprio “padrone”. È essenzialmente il termine di riverenza con il quale gli schiavi neri si riferivano ai bianchi. Fatta questa premessa, andiamo a sviscerare il testo, che si presenta con un misto tra napoletano (tranquilli, traduciamo noi) e italiano.

Ma còmm’ sìt’ stràn , cu sòtt’ ‘a ll’uocchie ‘e mulignàn’
ca scìppeno sti ffacce janche ,
buòn’ a ffa ‘e magnafrànc’

magn’ Buana
ma l’onna nun vo dugana
e ‘ncòpp’ ‘a rena sponta ‘o grano

“Come siete strani, con le melanzane sotto gli occhi [le occhiaie]che graffiano queste facce bianche.
Bravi a essere opportunisti
mangia Buana
Ma l’onda non conosce dogana
e sulla sabbia cresce il grano”


La strofa comincia con le parole del protagonista che, sbarcato sulle sponde italiane, incontra un uomo bianco. Probabilmente è la prima volta che ne vede uno, perchè che è incuriosito dalle occhiaie sotto gli occhi che gli graffiano il viso (le occhiaie non sono così visibili sul volto di chi ha la pelle nera). Capiamo subito che l’uomo bianco non è una persona propriamente rispettabile, ma il mare non ha dogana e, sopravvissuto ad un viaggio di morte, sulla sabbia cresce la vita (simboleggiata dal grano).

Mi chiamano Joe, perchè non sanno pronunciare il mio nome
la faccia nera della criminalità bianca
le mani lunghe dell’ illegalità bianca
Mi chiamano Joe, sono arrivato con un onda del mare
la maglia nera premio per l’ avidità bianca
‘o pepe niro mìs’ int’ ‘a menèsta

Il protagonista si presenta. Non ci rivela il suo vero nome, ma ci dice che tutti i bianchi lo chiamano Joe, perchè probabilmente sono incapaci di pronunciare il suo vero nome. È il primo passo verso la disumanizzazione: cambiare il nome a una persona, a proprio piacimento, solo perchè incapaci di abbracciare la sua cultura. L’apoteosi dell’arroganza. Capiamo anche che quell’uomo bianco con le occhiaie è parte della malavita, un sistema a cui le persone di colore fanno comodo. Basti pensare allo spaccio di droga o, più banalmente, all’oggettistica venduta in spiaggia (ci torneremo tra poco). È il Babylon System over and over again.

È stato scritto tutto tanto tempo fa
vàt’ assettat’ tutt’ quànt’ a tavola a mangià

e mo ca l’ Africa int’ ‘e mane porta ‘e cùnt’
a faccia a mùr’ int’ a nu vico ca nun spònta

“È stato tutto scritto tanto tempo fa
vi siete seduti intorno ad un tavolo per mangiare
e ora che l’Africa vi porta il conto
faccia a muro in un vicolo cieco”


La mangiata a tavola è ovviamente una critica al sistema bianco, che ha sfruttato i popoli africani per secoli. Ora l’Africa presenta il conto (del resto l’immigrazione cos’è se non la ricerca di un luogo migliore in cui vivere). Il vicolo cieco è un chiaro riferimento a certi posti discutibili della città, dove solitamente è l’uomo nero a vendere determinate sostanze ai bianchi.

Buàna n’ tèn’ sòrd’ ma ave bisogno ‘e me
pe se accattà ‘o pezzòtt’ ‘ngòpp’ ‘a spiaggia e pe parè
Buana tene ‘e sòrd’ nun ave che ne fa
‘a capa a tarantell’ e addu me vene a accattà

“Il padrone bianco [Buana] ha i soldi, ma ha bisogno di me
per comprare gli oggetti contraffatti sulla spiaggia per la sua sete di apparenza
Il padrone ha i soldi e non sa che farsene
ecco perchè viene a spendere da me”

Vàt’ spartùt’ inferno paraviso e purgatorio
c’ ‘o sàng’ co ‘e diamanti c’ alluminio e c’ ‘o petrolio
ma pure a meglia corda si ‘a tir’ se rompe
e s’ arruciulèa p’ ‘e rampe

“Vi siete divisi l’inferno, il paradiso e il purgatorio
col sangue, coi diamanti, l’alluminio e il petrolio
ma anche la corda più resistente prima o poi si spezza a forza di tirarla

e capitola inesorabile per le scale”

E mentre aspetti la vaccinazione
affonda un altro barcone
e mentre aspetti la rivoluzione
affonda un altro barcone

Mentre l’Italia si divideva tra vaccinati e no-vax, i barconi continuavano a partire. I barconi continuavano ad affondare.

Varcùn’ pe chi viaggia, barcùn’ pe chi s’affaccia
pe chi sprufònn’ ‘nfùnn, pe chi se vo vuttà abbasce
pe chi ha cercato sul’ ‘o ppoc’ ‘e ciòrta pe campà
e chi troppo ha tenuto ma s’ è vulùt’ menà
umanità ’ngòpp’ a doje chiàtte ra stessa valanza
doje facce da stessa meraglia ma Buana s’ abbàglia
‘o male torna arèt’ còmm’ ‘e ‘o bumerang’
‘o nnìr’ è còmm’ ‘o iànc’,
‘o Yin e ‘o Yang

“barconi per chi viaggia, barconi per chi si affaccia
per chi sprofonda e per chi si butta giù
per chi ha cercato solo un po’ di fortuna per una vita diversa
e chi ha sempre avuto troppo ma ha voluto tuffarcisi
umanità su due zattere della stessa bilancia
due facce della stessa medaglia, ma Buana si abbaglia
il male tornerà indietro come un boomerang
il nero è come il bianco
lo Ying e lo Yang”

Al cospetto di questa strofa, ci sarebbe da togliersi il cappello. E se non siete soliti portare cappelli, indossatelo e toglietelo per questa strofa. Il rapper napoletano ci mette di fronte a due tipi diversi di barconi. Da una parte il viaggio della speranza dei migranti, dall’altro il ricco col suo yacht. Da una parte l’uomo nero sprofonda, dall’altro il bianco si tuffa nel mare blu. Chi ha solo cercato una vita diversa e chi, avendo soldi da spendere e stanco della propria vita, se ne va in vacanza. “Due barche diverse, ma l’umanità ha lo stesso prezzo”, sembra dirci Shaone. Infine un rimando al karma: tutto ritorna, il bene come il male, ed è un boomerang incontrollabile. Il bianco è come il nero: Ying e Yang.

Chapeau per Shaone.

E mentre aspetti l’umanizzazione,
affonda un altro barcone
e mentre aspetti la tua eccitazione,
affonda un altro barcone

L’ultima strofa di Coleman riprende quella precedente, con l’uomo bianco perso tra le sue filosofie mentre quello nero sprofonda in mare. È interessante come nelle ultime due strofe ritorni il concetto di “umanità”.

È forse questo il vero significato di Buana, la ricerca di una qualche forma di umanità in un mondo sempre più alienante.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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