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Mapire, il Google Maps vintage del web

Con Mapire è possibile visitare le principali città d'Europa durante il XIX secolo

Quando una persona pensa di averle viste tutte nella vita, puntualmente questa sa sempre come sorprenderti, specie in ambito informatico e tecnologico e, soprattutto, se ti chiami Mapire.

Mapire: in cosa consiste?

Come ben sappiamo, Google Maps accompagna ogni passo della nostra esistenza, letteralmente. Quando non sappiamo arrivare in un determinato posto o siamo curiosi di visitare virtualmente una città lontana, questo prezioso alleato corre sempre in nostro aiuto.

Tutto ciò è sicuramente fantastico, ma cosa accadrebbe se nascessero delle nuove mappe virtuali, capaci di portarci indietro nel tempo… diciamo di circa 200 anni? La risposta è presto detta: potremmo finalmente vedere le sembianze di una Europa del XIX secolo!

Questo sarebbe possibile grazie a Mapire, un Google Maps vintage, nato dalla collaborazione fra le istituzioni scientifiche di Ungheria, Austria e Croazia. Il progetto ha preso vita già nel 2014 ad soltanto negli ultimi anni è riuscito a svilupparsi e ad affermarsi come una novità all’interno di Internet.

Napoli ieri e oggi

 

Come funziona?

Nonostante sai identico a Google Maps nella sua estetica, Mapire si differenzia notevolmente per il tipo di prodotto che offre. Come detto qualche rigo più sopra, tramite questo programma è possibile visitare la quasi totalità degli Stati europei durante l’Ottocento.

All’appello, però, mancano ancora Spagna, Irlanda, Portogallo, Svezia e poche altre Nazioni, mentre l’Italia è quasi del tutto completa, fatta eccezione per la Sardegna.

Come si può ben intuire, il lavoro che c’è dietro Mapire è enorme: recuperare e registrate le mappe catastali di tutte le città d’Europa durante il XIX secolo non è stato di certo facile. Un particolare occhio di riguardo, inoltre, è stato dato ai domini dell’allora Impero Austro-Ungarico.

Nello specifico, il periodo stabilito da Mapire va dal 1764 al 1869. Se vogliamo guardare oltre la mera curiosità, inoltre, è impossibile negare anche il lavoro culturalmente rilevante effettuato da questo sito.

Conclusioni

Prima di creare un programma del genere era impensabile poter constatare l’evoluzione in soli 200 anni di alcuni dei luoghi più famosi del mondo.

È incredibile vedere una Roma molto piccola, con il Colosseo ed il Viminale in periferia; oppure una Napoli con i suoi quartieri collinari, oggi pieni di palazzi e strade eleganti, ai tempi ancora votati all’agricoltura ed al pascolo del bestiame.

Grazie ad un team che ha fortemente creduto in questo progetto, la conservazione digitale delle mappe è un vero e proprio patrimonio storico. È importante, non solo da parte di chi ha creato Mapire ma anche da parte nostra, dovere e potere tramandare – oltre che proteggere – ciò che ci è stato lasciato dai nostri avi.

E chissà come reagirebbero loro, nel vedere le proprie città completamente trasformate 200 anni dopo?

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Source
Mapire

Maria Stella Rossi

Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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