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La bufala della settimana: Mara Venier e il vaccino

Cosa è successo veramente a Domenica In

Ormai il gioco, come si suol dire, sta mostrando la corda.

E risulta un po’ stucchevole dover dar conto che, non appena un personaggio pubblico ottiene una qualche visibilità per una notizia che riguardi la propria salute, c’è chi non perde tempo. E diffonde in Rete la notizia che quell’indisposizione, piccola o grande che sia, è da addebitare alla vaccinazione contro il Covid.

Non c’è rispetto nemmeno per la morte. Alcuni hanno avuto il coraggio di dire che anche la recente scomparsa di Giampiero Galeazzi, malato da tempo, è dovuta alla vaccinazione. Galeazzi che, peraltro, è stato spesso partner televisivo, oltre che amico, di Mara Venier.

Per tornare su avvenimenti meno drammatici e ancora più vicini a noi nel tempo, ecco che i complottisti no vax hanno fatto loro un incidente occorso proprio a Mara Venier durante la puntata di Domenica In dello scorso 21 novembre.

Vediamo come hanno reinterpretato la notizia i no vax, e cosa invece è accaduto realmente.

Scopriamo poi come proseguono gli studi che hanno l’obiettivo di analizzare la diffusione delle bufale legate al Covid e, più recentemente, alla campagna vaccinale.

Il malore di Mara Venier causato dal vaccino: la bufala

Il tempo di veder spuntare un bernoccolo sulla fronte di Mara Venier dopo la caduta a Domenica In, e i no vax sono già pronti a sentenziare.

A poche ore dall’incidente televisivo di domenica 21 novembre, infatti, sui social si è diffusa (con la solita modalità: estrema rapidità e nessuna volontà di controllare la veridicità della notizia) la fake news secondo cui la conduttrice, fresca di vaccinazione, avrebbe accusato un malore.

vaccino covid

Cosa è successo davvero

Partiamo dal fatto che non risulta alcuna attinenza tra quanto successo a Mara Venier e la vaccinazione. Anzi, non risulta che la conduttrice si sia vaccinata di recente.

Più semplicemente, in uno degli intervalli pubblicitari della puntata di Domenica In del 21 novembre, Mara Venier è caduta. Una botta non grave ma piuttosto antipatica, che le ha procurato una distorsione alla caviglia e una vistosa bozza sulla fronte. La conduttrice dopo qualche minuto è tornata in studio con tanto di borsa di ghiaccio premuta in testa. Ha condotto un’intervista a Memo Remigi ma, non sentendosi bene per la caduta, ha deciso di interrompere la trasmissione in anticipo. “Una botta molto forte, presa in faccia, e con gli occhiali”, ha detto in diretta al suo pubblico.

Tanto paura, dunque, e nulla più. A distanza di qualche ora, poi, Mara Venier posta su Instagram un primo piano del suo bernoccolo, con la didascalia: “Grazie a tutti per i messaggi… poteva andare peggio… sto bene”.

Mara Venier e la bufala di agosto

Mara Venier era già stata nel mirino dei no vax lo scorso agosto. Cosa era successo allora?

Alla conduttrice, dopo un intervento per un impianto dentale, è stato lesionato un nervo, che le ha procurato un’emiparesi facciale. Inutile aggiungere che i no vax, incuranti del fatto che la stessa Venier avesse pubblicamente spiegato la causa della sua paralisi, hanno incolpato il vaccino.

In quel caso la stessa Mara Venier aveva denunciato il medico che per primo aveva diffuso la notizia infondata.

Mara Venier, Paolo Bonolis e i no vax

Sempre ad agosto una sorte simile era toccata a Paolo Bonolis.

i no vax avevano davvero dato fondo alla più sfrenata fantasia. Avevano infatti ripescato la foto di un ricovero di Bonolis del 2014, attualizzandola e sostenendo che lo showman sarebbe stato ricoverato dopo essersi vaccinato. La tattica è chiara: si ricicla un contenuto datato, nella speranza che esso sia sfuggito alla memoria (spesso sovraccarica di dati) degli utenti della Rete.

Sospettiamo non casuale il fatto che Mara Venier e Paolo Bonolis, in quelle settimane, erano stati tra i protagonisti di una campagna pubblicitaria della Rai a favore della vaccinazione.

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Fake news e vaccini: uno studio recente

Proseguono intanto le iniziative contro la diffusione delle fake news ai tempi della pandemia.

E si moltiplicano gli studi che indagano i motivi per cui le bufale sul Coronavirus attecchiscono più facilmente e rapidamente.

Ultima di queste ricerche in ordine di tempo è quella dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, pubblicata sulla rivista Ricerca&Pratica.

In sintesi, lo studio ha analizzato 104 video di YouTube, di cui il 57% a favore delle vaccinazioni, il 17% contrario e il 26% neutro. Sono video pubblicati per la maggior parte da agenzie giornalistiche e di stampa, ma anche da fonti istituzionali, da operatori sanitari e da utenti privati.

Ebbene: i video generati da utenti privati hanno ottenuto una diffusione e livelli di engagement maggiore rispetto a quelli prodotti e diffusi dalle istituzioni. Stessa cosa per i video che si oppongono ai vaccini e alle vaccinazioni, che hanno ottenuto maggiore visibilità e maggiori reazioni rispetto ai video pro vaccini.

Dunque gli utenti privi di solide basi scientifiche seguono più volentieri video artigianali che, come purtroppo va di moda dire oggi, “parlano alla pancia”.

Due le strade che propone l’Istituto Mario Negri per risolvere il problema: aumentare la fiducia nelle istituzioni. E comunicare la scienza in modo più semplice e chiaro.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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