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Mastodon, su Android arriva il Twitter decentralizzato

La piattaforma si descrive come un "Twitter gestito dagli stessi utenti"

Dopo il debutto su iOS, il “Twitter decentralizzato” Mastodon arriva anche su Android. La piattaforma vanta già 4,4 milioni di iscritti a livello globale, che gestiscono il social in maniera autonoma. Un’alternativa open-source per chi vuole un social-network senza sedi centrali e senza algoritmi per pubblicizzare i post.

Mastodon, il “Twitter decentralizzato” arriva su Android

Tecnicamente, Mastodon rientra nella stessa categoria di Twitter, il social di cui stiamo parlando moltissimo visto l’interesse per acquistarlo di Elon Musk. Infatti è una piattaforma di microblogging, dove gli utenti possono esprimere le proprie idee con un testo di 500 caratteri al massimo.

Ma le somiglianze finiscono presto. Anzitutto, i server di Mastodon sono decentralizzati, sparsi in tutto il mondo. Inoltre, la pubblicazione dei contenuti non risponde ad alcun algoritmo che mette in evidenza post che potreste trovare interessanti. Infatti Mastodon mostra tutto in ordine cronologico. Inoltre, non c’è un unico flusso di informazioni: i post sono pubblicati in diversi hub.

mastodon social decentralizzato twitter min

Il controllo dei contenuti spetta poi solo alla community, che gestisce la segnalazione dei post che violano le regole. Una prospettiva che in un periodo in un cui le fake news abbondano può spaventare, ma Mastodon crede che lo sforzo collettivo funzioni meglio di qualsiasi algoritmo.

Tanto che nell’hub italiano Mastondon.uno si legge: “Se non volete un social network in cui Mark Zuckerberg, Jack Dorsey o un altro CEO miliardario determini cosa potete pubblicare e quali post possano diventare popolari, Mastodon è una buona alternativa.

Il fondatore dell’app Eugen Rochko ha spiegato che con l’annuncio della possibile acquisizione di Twitter il numero di iscritti a Mastodon è aumentato. Ma resta da vedere se la crescita della piattaforma sia sostenibile. L’ultimo social dal successo straripante ad arrivare è stato TikTok, che invece puntava proprio sulla capacità del proprio algoritmo di farci trovare post interessanti.

Mastodon ha un approccio totalmente diverso. E per questo interessante: siamo curiosi di seguirne lo sviluppo. Anche perché sembra un tipo di social che potrebbe andare molto bene, oppure terribilmente male.

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Source
ANSA

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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