fbpx
CulturaMusicaPersonaggiSpettacoli

I tormentoni estivi che hanno tormentato la nostra infanzia

Attenzione: questo articolo può provocare attacchi incontrollati di nostalgia

Per una generazione intera l’inizio dell’estate, delle giornate lunghe e della spensieratezza era rappresentata da una sola parola: Festivalbar. Orde di artisti prendevano il palco, rigorosamente in playback o half playback, per presentarci quelli che sarebbero stati i tormentoni estivi dell’anno. Canzoni che, in quanto tormentoni, avrebbero letteralmente tormentato i successivi tre mesi radiofonici.

Piccola curiosità: l’espressione “canzone più gettonata” per indicare il brano più popolare deriva proprio dagli albori del Festivalbar, quando il premio andava alla canzone che aveva collezionato più gettoni nei jukebox dei lidi balneari d’Italia.

Era un modo di intendere le hit sicuramente diverso da quello che conosciamo oggi. Niente playlist Spotify e niente video ufficiali su YouTube. Per ascoltare i tormentoni dell’estate ci si affidava alle compilation, quella rossa e quella blu, alternate a ripetizione negli stereo a CD di inizio millennio.

Ma quali erano questi tormentoni estivi che hanno segnato il passaggio dagli anni ’90 agli anni 2000? Abbiamo raccolto per voi le hit più iconiche, tra balletti, insostenibili rime baciate e casse dritte come se non ci fosse un domani. Pronti? L’operazione nostalgia comincia ora!

I migliori tormentoni estivi che hanno caratterizzato gli anni 2000

Lou Bega – Mambo No. 5

Il nostro viaggio comincia dal 1999, quando le due torri stavano ancora su e la preoccupazione dell’umanità era rivolta a un ipotetico down globale dei computer. Per celebrare quella che sarebbe potuta essere l’ultima estate dell’umanità, il cantante tedesco Lou Bega tirava fuori dal cassetto una covere nientepocodimenoche di Pérez Prado, a mani basse nella storia dei più sottovalutati artisti della storia della musica. Il risultato è un irresistibile canto d’amore alle diecimila donne che il cantante cita nel testo: un po’ di Monica, un po’ di Erika, di Sandra e di Rita. E poi Angela, Pamela, Jessica e Mary. Lei tutta la notte.

Valeria Rossi – Tre Parole

Non ce ne vogliano Fedez o i Boomdabash, imperatori dei tormentoni estivi contemporanei, ma la regina delle hit da spiaggia made in Italy è lei: Valeria Rossi. Lei che nel 2001 ci diede tre ingredienti per il tormentone perfetto. Tre parole: sole, cuore, amore.

Ricky Martin – Livin’ La Vida Loca

Ancora oggi c’è chi critica il decadimento culturale della musica contemporanea. A queste persone vorremmo ricordare che nel 1999 Livin’ La Vida Loca di Ricky Martin rimase per cinque settimane di fila al primo posto della Hot 100 di Billboard. Siamo così sicuri che si stava meglio prima?

Piotta – Supercafone (’99)

“Chi in pista veste come Manero Tony. Mangianastri a palla negli Alfettoni. Pantaloni a zampa, la giacca della standa. La cubista in tanga, eccita la banda. Mi metto in branda e sogno un sei all’enalotto. Poi me compro tutto quello che è coatto”. What else?

Anche qui due curiosità velocissime: il video ufficiale è diretto da dei giovanissimi Manetti Bros., mentre nel brano c’è un bellissimo campionamento di Can I Change My Mind di Tyrone Davis, canzone di quel 1969 marchiato da Woodstock.

Liquido – Narcotics

Facile oggi dire che la musica è liquida. Andatelo a dire a questi tedeschi che si chiamavano proprio Liquido e che, a parte questo tormentone con la T maiuscola, hanno fatto poc’altra roba. Però quelle 6 note di synth restano nella storia.

Backstreet Boys – I Want It That Way

Il tormentone per eccellenza, tra quelli estivi e non. You are my fire, the one desire. Anche qui ci sarebbero tantissime cose da dire, tra aneddoti e curiosità. Uno su tutti: il testo del brano non ha il minimo senso logico! La canzone è stata scritta da quella che oggi è una leggenda vivente della musica pop: Max Martin, produttore svedese che all’epoca non parlava per niente bene l’inglese.

Dalla label Jive, di proprietà della Sony, impongono subito una revisione totale del testo e la canzone diventa No Goodbyes. Tuttavia, paragonando quella insensata di Max Martin chiamata I Want It That Way e No Goodbyes appare evidente che la prima suona meglio. Il resto è storia. Sotto trovate comunque la versione mai pubblicata ufficialmente. Quello che ha il testo con un minimo di senso.

Aqua – Barbie Girl

Ben 26 anni prima che Margot Robbie interpretasse una Barbie biondissima sul grande schermo, gli Aqua ci raccontavano di quanto la vita in plastica fosse fantastica con una delle hit dance del secolo. La classe non è Aqua.

Tom Jones feat. Mousse T. – Sex Bomb

Quando uno dei padrini del soul bianco come Tom Jones annunciò la collaborazione con il DJ e producer tedesco Mousse T. (che qualche anno prima aveva sfornato un altro tormentone estivo, Horny) in molti storsero il naso. Eppure Sex Bomb è diventata molto più di una canzone di un’estate. È diventata una hit iconica!

Peraltro Mousse T. si ripeterà parecchie altre volte. Avete ricordate Is is ‘cos I’m cool ?? Beh, dovreste!

Jarabe de Palo – La Flaca / Depende

Pau Donés del gruppo Jarabe de Palo ci ha lasciati prematuramente qualche anno fa. A lui però dobbiamo alcuni dei tormentoni estivi più belli degli anni ’90 e 2000. Come non ricordare La Flaca, irresistibile canzone nata da uno sguardo rivolto ad una modella nera bellissima.

O ancora Depende, nel quale ci insegna, con la genuinità di un bambino, ad accettare la vita per quella che è.

Morcheeba – Rome Wasn’t Built in a Day

Trainati dalla voce incredibile di Skye Edwards, i Morcheeba nel 2000 ci regalano una canzone che non ha bisogno di presentazioni. Roma non è stata costruita in un giorno, un modo di dire tipico britannico che si usa per ricordare a qualcuno che da grandi sforzi continuativi nel tempo derivano grandi risultati.

Gazosa – www.mipiacitu

Nel 2001 il world wide web alla portata di tutti era la grande novità. I Gazosa, che evidentemente non hanno un talento per i nomi di band e canzoni, seppero approfittarne sfornando una delle hit di quella calda estate. Che altro dire? Ah, si: una dirompente Megan Gale nel video ufficiale.

Train – Drops of Jupiter (Tell Me)

Un tormentone estivo che in realtà è impregnato di nostalgia. Una notte il cantante Pat Monahan sogna sua madre, scomparsa da poco dopo una terribile malattia. La sogna sotto forma di entità nello spazio, come pioggia che cade da Giove. Al risveglio una frase gli ronza ossessivamente nella testa: “now she’s back in the atmosphere”, vale a dire “ora lei è tornata nell’atmosfera”. Non sa dare un significato preciso a quelle parole, ma sono un chiaro riferimento al sogno della notte precedente, così le scrive su un foglio di carta. Monahan comincia così ad immaginarsi un dialogo tra lui e lo spirito di sua madre che aleggia nell’atmosfera. “Tell me” le dice: raccontami. “Hai viaggiato attraverso il sole? Hai attraversato la via lattea? Il paradiso è davvero così sopravvalutato?”

Vi abbiamo raccontato la bellissima storia dietro questo bellissimo brano in un episodio dedicato di Dentro la Canzone.

The Ark – It Takes a Fool to Remain Sane

Ci vuole un pazzo per rimanere sani, cantavano gli svedesi The Ark, con quelle tre note di pianoforte che sono piantate nel nostro cervello da quella torrida estate 2000. “Questa non è una canzone, è un inno generazionale”, ha scritto qualcuno sotto il video ufficiale.

Las Ketchup – Aserejé

Complice un balletto che arrivò addirittura sui campi di Serie A, il trio spagnolo Las Ketchup si prese l’estate 2002 con una canzone pop latina assolutamente assurda. Il testo parla di un certo Diego che prova a canticchiare l’iconica Rapper’s Delight degli Sugarhill Gang. Solo che essendo spagnolo invece di pronunciare “I said a hip” canta “Aserejè”. Una canzone sull’incomunicabilità dei sentimenti a causa delle barriere linguistiche? Assolutamente no, solo un tormentone estivo senza troppe pretese ma dall’enorme successo. Del resto gli Articolo 31 cantavano: “ballo canzoni spagnole così non mi sforzo a seguire le parole”

t.A.T.u. – All the Things She Said

Nei primi anni 2000 l’omosessualità era ancora un tabù (anzi un t.a.t.ù.), specie in Russia, dove lo è ancora. Le t.A.t.U arrivavano direttamente da quella parte del mondo per cantare la libertà sessuale in un mondo in cui questa ancora non era contemplata. E lo fecero anche sul palco del Festivalbar 2002, suggellando il tutto con un bacio saffico che fece impallidire i buonisti.

Paola & Chiara – Festival

“Apri un varco di luce sui miei occhi”, è una frase che sembra riportare alla mente una stella del cinema di muto degli anni ’20, come Greta Garbo o Marlene Dietrich, mentre viene ripresa durante una scena intensa, prima di un bacio o un attimo prima di un addio. Le sorelle Iezzi ci regalano un tormentone in linea con la loro poetica, un tormentone con immagini chiaroscurali, in cui c’è l’amore che travolge, c’è il ballo, la notte, ma soprattutto c’è il tempo, che cambia tutto. “Questo ritmo che cresce è il mio tempo, tu sei il DJ”.

Juanes – La Camisa Negra

Una canzone con un titolo che fece molto discutere in Italia, per le presunte accuse di omaggio alle camicie nere. Al punto che, essendo uno dei tormentoni estivi dell’estate 2004, nelle discoteche veniva spesso accolta con saluti romani. In realtà la canzone di Juanes è lontana anni luce dall’apologia al fascismo. Il brano fa riferimento al colore che si indossa in segno di lutto, quello per un amore andato al macero. Ma poi vi pare che i fascisti scrivono canzoni popolari con la chitarra in levare? Dai, su.

Daniele Silvestri – Salirò

Linea di basso di Faso di Elio e Le Storie Tese, balletto irresistibile di Fabio Ferri. In realtà Salirò di Silvestri, nonostante sia una canzone divertente, racconta molto altro. Lo stato di depressione dopo la perdita di un familiare, in questo caso il papà del cantante, e la volontà di uscirne fuori. Magari con un argano a motore. Qualunque cosa sia.

Gianluca Grignani – L’Aiuola

Grignani ci ha abituato a canzoni intense, dai testi impregnati di significato e disperazione. Però entra anche lui nella lista dei migliori tormentoni estivi, con L’Aiuola.

“Ti raserò l’aiuola quando ritorni da scuola. Ok, ti voglio bene, ma molla le tue amiche sceme”. Canzoni intense, dai testi impregnati di significato e disperazione.

DJ Francesco – La canzone del capitano

Speravate di dimenticare? Siamo qui per ricordare, affinchè non accada mai più.

Gemelli DiVersi – Mary

Meeeeeeeeryy che cammina nei sentieri più scuuuuuriiiii sta cercando sorrisi sinceriiii oltre i muri di questa cittààà wooowooowooo

Dj Bobo – Chihuahua

Una canzone su un piccolo cane. E non abbiamo altro da dire su questa faccenda.

50 Cent – In da Club

A testa in giù, come nel video ufficiale, 50 Cent presenta al mondo il primo singolo del suo primo disco. Anche in questo caso il resto è storia.

Eamon – Fuck It (I Don’t Want You Back)

Lui odia lei per averlo preso in giro. E quindi la insulta in tutti i modi possibili e immaginabili. Però lo fa su sonorità irresistibilmente R’n’B.

Aventura – Obsession

In pratica una telenovalas messa in musica, con tutta la drammaticità che questo comporta. Tanto basta per diventare uno dei tormentoni dell’estate 2002.

O-Zone – Dragostea Din Tei 

Incredibile ma vero: anche in Romania sanno fare hit estive. Ce lo dimostrano gli O-Zone con Dragostea Din Tei, che in Italia ricordiamo soprattutto per quelle insopportabili pubblicità delle suonerie polifoniche. Il titolo della canzone potrebbe essere tradotto con “Amore a prima vista”. Gli outfit degli O-Zone, invece, sono intraducibili.

Mario Venuti – Veramente

“Sembrava impossibile potesse capitarmi, e invece mi è successo veramente”. Chi non ha perso la testa per qualcuno dopo essersi ripromesso di non cadere più nella trappola dell’amore? E poi, un bel giorno, il cielo grida il suo nome e la primavera ti risveglia come un fiore. Probabilmente tra i brani più sottovalutati della vasta discografia italiana.

Daddy Yankee – Gasolina

Non cercate significati. Ballate e basta!

Lucenzo ft. Don Omar – Danza Kuduro

Ci abbiamo messo anni per dimenticare. E invece…

Panjabi MC – Mundian To Bach Ke

Chiudiamo il nostro elenco dei migliori tormentoni estivi dei primi anni 2000 con la canzone travisata per eccellenza (minuto 1:47: “caro zio Giovanni te la rubo una ciabatta”). Se la linea di basso vi ricorda qualcosa è perchè un campione della sigla di Supercar, iconica serie TV degli anni ’80.

Giradischi Vinile, 3 Velocità (33 1/3, 45 E 78 Giri) stereo...
  • 【Custodia in stile breve】 Design valigetta / valigetta, facile trasportabilità e passaggio da una stanza all'altra...
  • 【Trasmissione a cinghia 3 velocità】 Le impostazioni di velocità 33/45/78 RPM con adattatore a 45 rpm incluso ti...
  • 【Funzione Bluetooth】 puoi connetterti al tuo bluetooth in modalità wireless, come ad esempio un telefono cellulare,...

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🛒 Le migliori offerte della Amazon Gaming Week
🎮
L’emulatore Nintendo Delta sta per arrivare su iPad
🪪Social card “Dedicata a te”:cos’è e come si potrà utilizzare il bonus da 460 euro
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button