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Modem libero, reti mesh e accessori: quattro chiacchiere con D-Link

Il networking non basta più. Negli ultimi anni D-Link , come d’altronde alcuni suoi diretti concorrenti, ha deciso di espandersi puntando su nuovi promettenti settori. Non sto parlando solo della videosorveglianza, ma più genericamente di smart home e del recente debutto nell’accessoristica. Insomma, se pensate che l’azienda taiwanese faccia solo modem, vi sbagliate di grosso.

Ma tutta questa voglia di cambiare,  di evolversi e di crescere come si riflette sul mercato? Come sono state accolte le novità? E, soprattutto, quanto conta ancora il networking per D-Link? Per scoprirlo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Franco Banfi, Product Marketing Manager per il Sud Europa, in D-Link dal 1998.

Modem libero, WiFi 6 e reti mesh

Franco Banfi
Franco Banfi, Product Marketing Manager per il Sud Europa di D-Link

Il Modem Libero è realtà. Questo significa che ora potete utilizzare qualsiasi dispositivo invece di quello fornito dal vostro operatore. Pensate sia cambiato poco? Vi sbagliate: “La liberalizzazione sta diventando interessante dal punto di vista numerico– mi racconta Franco – La possibilità di poter cambiare il modem di default dei provider con uno più performante ha rimesso il mercato in subbuglio”.

L’azienda ha deciso di affrontare questo cambiamento con un dispositivo decisamente interessante: D-Link DVA 5593. È una macchina che è in grado di dare tutti i servizi degli operatori, anche il VOIP e la connettività in fibra. – mi spiega Franco – Oggi i provider, nelle grandi città, offrono la fibra e propongono modem equipaggiati con lo slot apposito. Chi vive nelle città più piccole e non è raggiunto da fibra, ottiene invece dei modem solo per l’ADSL. Questo significa che se dovesse arrivare la fibra, i clienti dovrebbero sostituire l’apparato. Questo non accade con il DVA 5593.”

Questo modem router, sul mercato a 149 euro, verrà presto affiancato da una versione più potente dotata di Wi-Fi 6. Una novità che, secondo Franco, dovremmo vedere nella prima parte del 2020.

Che ne è invece di quei sistemi mesh che hanno invaso il mercato quest’anno? “Le vendite stanno andando bene ma non vediamo questa esplosione. Il mesh aiuta a risolvere il problema del Wi-Fi ma in Italia la dimensioni media di un appartamento privato è sui 90 mq, o anche meno. Un prodotto tradizionale è in grado di coprire la zona senza bisogno del mesh. Su soluzioni diverse invece va sicuramente bene”, risponde Franco.

Il fatto che sia un prodotto perfetto per chi vuole coprire metrature più importanti, non ha comunque permesso alle reti mesh di soppiantare i classici powerline né tantomeno di conquistare gli operatori. Sì, è vero, i provider ci stanno pensando ma – come sottolinea Franco – “nessuno vuole fare il primo passo”.

Non solo networking per D-Link

Che il networking sia ancora importante per l’azienda taiwanese è evidente, così come è palese l’attaccamento e il supporto a soluzioni più tradizionali ma anche la voglia di innovare abbracciando nuove tecnologie.

È qui che si inserisce l’apertura verso il mondo dei dispositivi intelligenti.

Da qualche anno D-Link ha deciso di entrare prepotentemente nel mondo della smart home, partendo dai già menzionati sistemi di videosorveglianza. Qui l’offerta della società asiatica diventa sorprendentemente ampia, un’offerta che sembra destinata ad ampliarsi ulteriormente visto che al CES 2020 dovremo vedere due nuovi prodotti: “Aggiungeremo due telecamere con funzionalità avanzate legate all’Intelligenza Artificiale – mi spiega Franco – Non solo face recognition ma la possibilità di riconoscere zone particolari della casa o dell’ufficio, come ad esempio una porta o la culla del bambino. Questo permette di marcare un allarme in un’area molto specifica”.

Il costo di queste novità? Non c’è ancora l’annuncio ufficiale ma dovremo stare attorno ai 129 euro per la variante più semplice e ai 180 euro per la telecamera più avanzata, progettata anche per l’uso outdoor e dotato di visione notturna.

Accanto alle novità di prodotto troviamo anche l’imminente reskin dell’applicazione mydlink, il terzo dal lancio. L’idea è quella di renderla più intuitiva ed immediata, senza però sconvolgerla radicalmente. Ritroveremo quindi gli scenari presenti nelle versioni precedenti ma il settaggio dovrebbe diventare più semplice e alla portata di tutti.

I cambiamenti però non riguardano unicamente i prodotti e i servizi offerti dall’azienda. Ad essersi evoluto è anche l’approccio al mondo della domotica. D-Link infatti ha deciso di abbandonare il protocollo zigbee puntando esclusivamente sul WiFi. Un approccio che ha permesso a D-Link di rilanciare il suo Water Sensor, prodotto che va ad affiancare la serie di smart plug e smart strip.

Il Natale di D-Link

Ai due settori già menzionati – il networking e la domotica – se n’è recentemente aggiunto un terzo: l’accessoristica. Il Natale di D-Link infatti è composto da 6 nuovi prodotti basati sul connettore USB-C e pensati per aggiungere funzionalità a PC, tablet e smartphone dotati di questo ingresso.

Volete acquistarne uno? Sappiate che li trovate solo su Amazon: “Crediamo molto in Amazon e stiamo investendo molto su questo canale di distribuzione. Non verranno abbandonati gli altri canali solo perchè è arrivata Amazon – specifica Franco – anche perchè le percentuali di vendita sono ancora buone, soprattutto nelle città più piccole.”

Insomma, come sempre spazio all’innovazione ma D-Link non dimentica origini e tradizioni.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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