Morto Henry Orenstein, il creatore dei Transformers

E’ morto Henry Orenstein, il creatore dei Transformers. Sopravvissuto all’olocausto, l’uomo era riuscito nell’impresa di creare una delle più grandi industrie di giocattoli del mondo, che ancora oggi vantano molti fan in tutto il mondo, basti pensare ai blockbuster di Hollywood. A portarselo via alla veneranda età di 98 anni è stato il Covid-19, che Orenstein ha contratto qualche settimana fa.

Morto Henry Orenstein, il creatore dei Transformers

Orenstein è nato nel 1923 in Polonia e non ha vissuto una vita facile, dato che ha dovuto sopravvivere per cinque lunghi anni all’interno di un campo di concentramento nazista. Campo che si porta via i suoi genitori, brutalmente uccisi del 1942, e che risparmi soltanto lui e i suoi due fratelli. Le sue vicende sono raccontate nel libro da lui scritto nel 1982, a distanza di anni dal suo trasferimento a New York, avvenuto nel 1947.

Proprio negli USA inizia la sua attività di produttore di giocattoli, dopo aver svolto molti lavori più umili, fondando la sua azienda prima chiamata De Luxe Premium e poi Topper Corporation. La compagnia cresce velocemente di dimensioni, fino a diventare, negli anni ’50, una delle più grandi degli Stati Uniti.

Per la Topper Corporation Orenstein creò diversi giocattoli diventati poi iconici oltreoceano, come la pistola giocattolo Johnny Seven One Man Army e i robot Ding-A-Ling, ancora oggi ricordati come veri e propri simboli del giocattolo di quegli anni.

Nonostante il grande successo, la crisi del ’68 crea diversi problemi alla compagnia che all’inizio degli anni ’70 si trova improvvisamente sull’orlo della bancarotta, cosa che porta Orenstein ad allontanarsi dall’azienda. Ovviamente però la sua storia non si conclude qui, perché da lì a dieci anni molto era destinato a cambiare. E’ infatti dieci anni dopo, all’inizio degli anni ’80, che il creativo avrebbe dato origine ai Transformers.

Nascono i Transformers

Era l’alba degli anni ’80 e Orenstein stava visitando la Fiera del Giocattolo di Manhattan insieme alla moglie. Proprio in questa occasione rimase folgorato da una piccola macchina, di fabbricazione giapponese, che poteva trasformarsi in un aeroplano, definendolo come la cosa migliore da lui vista in dieci anni.

Non passa molto tempo prima che l’uomo riesca a prendere contatti con Hasbro, con cui riesce a stappare un accordo insieme alla compagnia giapponese Takara. Solo quattro anni dopo l’incontro fatidico, nel 1984, nascono i Transformers, i robot che si trasformano in veicoli o animali. Un marchio che, come sappiamo bene, sarebbe poi diventato un successo tra i bambini e al cinema, con una serie televisiva animata e una saga di film.

Naturalmente, essendo un creativo, Orenstein non si è certo fermato ai giocattoli, dato che era anche un grande appassionato di Poker, a cui si era avvicinato su consiglio della moglie.

Per sei mesi infatti lavorò a un tavolo con telecamere in miniatura e ritagli nel tavolo con vetri antiriflesso per mostrare agli spettatori anche le carte coperte, oltre a quelle scoperte. L’idea fu brevettata nel 1995 e qualche anno dopo è stata sfruttata da Discovery Channel per il suo programma World Poker Tour.

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