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DroniTech

Primo volo di un drone postino nei cieli d’Italia

Ha percorso 7 chilometri sopra Torino

Chi si lamenta della lentezza delle consegne postali o dei pacchi andati smarriti, presto potrà facilmente monitorare l’arrivo della merce attesa. Non digitando i soliti codici di tracciabilità sul computer ma inforcando i binocoli.

Sì, perché sembra che in futuro una nuova figura busserà alle nostre porte, o più verosimilmente alle nostre finestre: il drone postino.

Ironia a parte, è riuscito senza intoppi il primo volo di un drone postino nei cieli d’Italia, e più nello specifico in quelli di Torino.

Scopriamo di più di un progetto che nel futuro prossimo potrebbe essere utilizzato in larga scala. E che mostra un altro dei possibili molteplici utilizzi dei droni.

L’esperimento del drone postino: le aziende coinvolte

Tre sono le aziende a capo del progetto: Poste Italiane, Leonardo e FlyingBasket.

Poste Italiane non ha bisogno di presentazioni, e Leonardo è un’azienda attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, il cui 30% delle quote è del Ministero dell’economia e delle finanze.

Coinvolta anche FlyingBasket, startup italiana che sviluppa droni e che collabora con Leonardo.

drone

Il progetto Sumeri Moderni

Il nome del progetti dei droni postino, Sumeri Moderni, per quanto suggestivo non è forse di immediata comprensione.

Deriva dal fatto che in un certo senso sono stati i sumeri, inventando sia la ruota che la vela, a dare il via alla logistica dei trasporti.

Il progetto nasce col nome di Sumeri. Siamo nel 2018, e Leonardo e FlyingBasket iniziano a sviluppare l’Advanced Air Mobility, secondo il Piano strategico nazionale italiano di Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile).

A febbraio di quest’anno c’è poi stato il progetto Sumeri: si salpa! È stata una sorta di anteprima del volo del drone postino, nella quale si è dimostrato come un drone sia in grado di trasportare oggetti pesanti in un contesto urbano senza creare pericoli.

E nei giorni scorsi, finalmente, siamo arrivati a Sumeri Moderni, ovvero al primo volo italiano di un drone postino.

Il primo volo di un drone postino

Martedì 14 dicembre un drone è partito dal centro di smistamento di Poste Italiane in via Reiss Romoli, a Torino. E dopo aver percorso più di 7 chilometri è arrivato all’impianto di Basse di Stura messo a disposizione da Iren.

Obiettivo del test, riuscito, era quello di confermare la sicurezza del volo di un drone già sperimentata a febbraio, ma stavolta sulla media distanza, cioè dalla provincia al centro città, sorvolando anche aree densamente popolate.

Il drone utilizzato

Il drone postino FB3 usato nel test, realizzato da FlyingBasket, è a propulsione elettrica, con capacità di carico fino a 100 chili e peso massimo al decollo di 170 chili.

Il drone pesa dunque 70 chili, ed è a decollo e atterraggio verticale. Leader nei droni per carichi utili pesanti in applicazioni critiche di sicurezza, FB3 è stato pensato per applicazioni civili. Ma può essere impiegato anche in missioni logistiche militari.

Le dichiarazioni

Laurent Sissmann, senior vice president Unmanned Systems di Leonardo, ha detto: “Stiamo investendo molto sulle tecnologie dedicate ai droni. L’obiettivo ultimo è far volare i droni senza l’intervento umano, ma con l’intelligenza artificiale. Il drone deve quindi essere in grado di vedere gli ostacoli, di evitarli e saper gestire l’esecuzione della missione assegnata in totale autonomia. Significa che deve interpretare l’ambiente in base ad algoritmi programmati, superando qualsiasi possibile contrattempo. Una grande giostra automatica che porterà Torino a essere una delle prime città in Europa a garantire la nuova mobilità. E il trasporto delle persone rimane la nostra stella polare”.

Inoltre i droni “possono collegare zone isolate o senza infrastrutture dedicate all’atterraggio. E questo grazie a un sistema per il rilascio del carico mediante cavo. E nel frattempo si riducono traffico e inquinamento, andando incontro alla nuova esplosione dell’e-commerce”.

Moritz Moroder, ad di FlyingBasket, ha aggiunto: “Il futuro della logistica è nel trasporto merci autonomo. Questa missione ha dimostrato l’incredibile potenziale dei droni cargo nelle aree metropolitane. Oggi trasportiamo 100 chili con un singolo drone, in futuro una flotta di droni autonomi non solo sarà in grado di tenere il passo con la crescente domanda logistica, ma aumenterà anche la flessibilità e ridurrà i tempi di consegna”.

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Droni taxi e droni postino (e non solo)

Poche settimane fa vi avevamo dato notizia dei primi prototipi di drone taxi, mentre è già realtà il primo volo del drone postino.

Nel nostro futuro avremo cieli affollati, per i quali occorreranno dei vigili ad hoc. Vigili ma forse anche poliziotti, visto che sono recentissime due notizie sconcertanti: un drone ha portato una pistola nel carcere di Frosinone, e altri droni hanno tentato (senza successo) di introdurre alcuni smartphone nel carcere di Lanciano, a beneficio dei detenuti.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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